La notte tra il 5 e il 6 novembre 1994, Asti, l'Astigiano e il Piemonte furono devastati dalla drammatica alluvione. Morti, danni incalcolabili, tragedie, restano nel ricordo di tanti e, anche per mantenere la memoria storica di tutto ciò che ha rappresentato, è doveroso, nel trentennale soffermarci in particolare su ciò che eravamo e ciò che siamo diventati.
Tanaro e Belbo, fiumi amici, diventarono la devastazione; ad Alba, Asti e Alessandria l'ampiezza della piena del Tanaro fu compresa tra i 4.000 e 4.200 m³/s; travolte decine di centri abitati. Il presidente del consiglio era Silvio Berlusconi, il sindaco di Asti Alberto Bianchino, il prefetto era Mario Palmiero.
I danni delle aziende furono stimati dopo molti anni, qualcuno ha perso tutto, ma nacquero "Gli angeli del fango" e una solidarietà senza pari con aiuti concreti e costanti. Nacque anche la Protezione civile per far fronte alla catastrofe e fare in modo che non capitasse mai più.
Il nostro giornale, nato solo nel 2018, non ha un archivio in merito e ha pensato, in occasione del trentennale e degli articoli che saranno scritti in merito, di chiedere ai lettori, ricordi personali, foto, eventuali video di quel momento.
I ricordi sono un patrimonio prezioso e, insieme a voi potremo ripercorrere le tappe.
Scriveteci, mandate materiale a direttore@lavocediasti.it. Vi ritroverete nell'articolo di ricordo della tragica alluvione e contribuirete al mantenimento della memoria storica.