Attualità - 28 ottobre 2024, 10:01

"Il potere d’acquisto logora chi non ce l’ha”: pensionati Cgil di Asti in piazza a Torino il 31 ottobre

La manifestazione per denunciare le criticità della legge di bilancio

"Il potere d’acquisto logora chi non ce l’ha”: pensionati Cgil di Asti in piazza a Torino il 31 ottobre

I pensionati della Cgil di Asti si preparano a scendere in piazza a Torino il 31 ottobre, unendosi alla mobilitazione nazionale che coinvolgerà diverse città italiane dal 28 al 31 ottobre. Pier Mario Coltella, segretario generale dello SPI Cgil Asti, annuncia una massiccia partecipazione del sindacato astigiano, con almeno due pullman già organizzati oltre ai partecipanti che si muoveranno con mezzi propri.

La manifestazione, che si terrà sotto la sede della Regione Piemonte a partire dalle 10, nasce dalla preoccupazione per le possibili conseguenze della legge di bilancio sui pensionati. Coltella sottolinea: "Il rischio concreto è che a pagare siano sempre gli stessi. I pensionati hanno già subito una notevole riduzione del loro potere d'acquisto a causa del taglio della perequazione delle pensioni e dell'aumento dell'inflazione."

Il sindacato denuncia diverse criticità, tra cui il lavoro povero e l'evasione fiscale. "Circa 8.000 lavoratori dipendenti vivono con un reddito lordo annuo inferiore a 10.000 euro," afferma Coltella, evidenziando come l'evasione fiscale rappresenti un enorme bacino di risorse da cui si potrebbero attingere fondi per investimenti nel settore socio-sanitario.

Lo SPI Cgil di Asti si dice preoccupato per le recenti affermazioni del governo sui sacrifici necessari. "Le pensioni non vengono rivalutate, il potere d'acquisto diminuisce e un fisco ingiusto condona gli evasori, prelevando invece soldi dalle pensioni come fossero un bancomat," denuncia Coltella.

Il sindacato rivendica anche l'attuazione della legge sulla non autosufficienza, critica la legge sull'autonomia differenziata, e chiede una riforma fiscale equa e progressiva. Inoltre, sottolinea la necessità di investimenti nel sistema sanitario pubblico e di misure per contrastare il lavoro precario.

"Gli anziani non sono un problema, ma una risorsa della nostra società," conclude Coltella, invitando il governo a sostenere e non penalizzare questa fascia della popolazione che spesso supplisce alle carenze dello Stato nel sostegno alle famiglie e nel volontariato.

La manifestazione "Il potere d'acquisto logora chi non ce l'ha" si preannuncia come un importante momento di mobilitazione per i pensionati astigiani e piemontesi, determinati a far sentire la propria voce su temi cruciali per il loro futuro e quello del paese.

 Le motivazioni della protesta

  • La legge sulla non autosufficienza, conquistata grazie alle mobilitazioni dei sindacati, è ancora inattuata: mancano i finanziamenti per garantire a tutti e tutte il diritto alle cure e all’assistenza.
  • La legge sulla autonomia differenziata approvata dal Parlamento non garantisce uguali diritti per cittadini e cittadine d’Italia e peggiorerà anche l’economia e lo stato sociale del Veneto
  • Tutte le pensioni hanno diritto a conservare il proprio valore nel tempo, non vanno penalizzati coloro che hanno sempre rispettato le regole, versato i contributi e pagato le tasse.
  • Oggi la tassazione su pensionati e pensionate pesa il doppio della media europea. Vogliamo una forte riduzione delle tasse a lavoratori/trici e pensionati/e, attraverso una riforma fiscale realmente redistributiva che risponda a criteri di equità, solidarietà, progressività, a favore dei redditi medi e bassi.
  • L’inflazione cumulata negli ultimi anni pari al 17,3% ha eroso drasticamente il potere d’acquisto delle pensioni, soprattutto delle più basse, per le quali l’inflazione reale è stata al 22,3%, costringendo pensionati e pensionate a tagliare le spese e rinunciare a beni essenziali e cure. La rivalutazione dell’1% non potrà mai recuperare i 20 punti percentuali persi!
  • L’impoverimento del servizio sanitario pubblico, la mancanza di personale e le lunghe liste d’attesa hanno costretto cittadini e cittadine a rinunciare alle cure oppure a rivolgersi alla sanità privata, pagando di tasca propria servizi e prestazioni. Servono ingenti investimenti e un piano di assunzioni straordinario nel sistema sanitario pubblico.
  • Vogliamo un lavoro stabile, sicuro, tutelato e dignitoso anche per garantire un sistema di welfare universale.

Redazione

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