Attualità - 26 ottobre 2024, 18:05

Vandalizzato il Dinosauro del geosito di Cortiglione: "Il posto è abbandonato a se stesso. Da anni chiediamo il monitoraggio"

A denunciare il fatto, attraverso la segnalazione del Paleontologico, Nico Banchini che del geosito è parte integrante con "Lo zafferano dalle sabbie del mare"

Il dinosauro deturpato

Il dinosauro deturpato

Difficile pensare che a qualcuno venga in mente di deturpare un bene pubblico o un muro, ma, purtroppo la casistica è piena di fatti di questo genere e getta sul genere umano l'ombra del totale disprezzo della bellezza.

Qualcuno ha vandalizzato il Dinosauro del geosito della crociera di Cortiglione, primo esempio di salvaguardia del patrimonio paleontologico nel territorio astigiano che l’Ente Parco Paleontologico  ha realizzato al di fuori delle proprie aree protette gestite, attraverso la costruzione di strutture di ingegneria naturalistica per la salvaguardia dei fossili e la messa in fruizione.

L'ignoto e non troppo intelligente vandalo, ha disegnato al fossile, bocca e occhi con spray indelebile fluorescente e, a denunciare il fatto un imprenditore che proprio sul territorio ha deciso di far nascere la sua azienda.

La storia

Nico Banchini, ha fatto nascere un sogno da un trauma e Lo zafferano dalle sabbie del mare nasce dalla voglia di riscatto unita alla passione. Nico da bambino giocava dietro casa sua, dove c’era una bella collina con residui fossili che emergevano naturalmente dal terreno e dei quali andava alla ricerca per preservarli: infatti queste colline erano i fondali sabbiosi di un mare che esisteva circa tre milioni di anni fa.

Quella splendida collina un giorno diventò cava per estrazione di sabbie al fine di realizzare un’autostrada, fatto che fece scendere in campo a protestare molti paleontologi e portò all’intervento dell’Ente Parchi Astigiano per preservare almeno una piccola parte di quella collina che oggi è diventata il Geosito paleontologico di Cortiglione.

Nico pensò a come poter riparare quel “torto” ecologico subito, e così l’idea si posò su una pianta che ha la sua origine di coltivazione nelle steppe aride del Kurdistan e tra le rocce di Creta: lo zafferano. Dopo anni di duro lavoro, Nico ha trasformato i 2 ettari di deserto in un parco dove, oltre allo zafferano, coltiva piante officinali quali l’iperico, la melissa, la salvia, il sambuco, il gelso e l’artemisia.

Una piccola e preziosa azienda, che ha reso il territorio un gioiellino e ora conta clienti non solo tra i turisti, anche perché lo zafferano oggi è richiesto in cucina, ma anche in campo  farmaceutico e cosmetico.

"Chiediamo da anni controlli e telecamere"

Dopo il vandalismo ai danni del Dinosauro, Banchini spiega: "Trattandosi di un agglomerato fossile estremamente poroso, non oso immaginare la difficoltà per ripulirlo, se mai si potrà. I vandali e gli idioti sono sempre esistiti, ma purtroppo non ci si può stupire di questi atti quando un posto viene abbandonato a sé stesso, è da anni che si richiede un punto luce ed un monitoraggio con telecamere per evitare che il parcheggio continui ad essere una discarica, perché il pulito chiama pulito, lo sporco chiama sporco (di tutti i tipi). Ovviamente non è l’unico posto a Cortiglione che viene considerato come una discarica, ma d’altronde il nostro territorio è sempre stato considerato in due modi: o come una mucca da spremere fino al midollo, oppure come un grosso bidone della spazzatura in cui gettare le proprie porcherie e questo, purtroppo, anche da coloro che lo abitano".

Uno sfogo forte, potente, sentito che, si spera, possa essere raccolto al più presto.

Betty Martinelli

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