Attualità - 21 ottobre 2024, 07:25

Emergenza morti sul lavoro: 680 nei primi 8 mesi del 2024. Ma il Piemonte va in controtendenza

Se a livello nazionale si registrano 23 casi in più rispetto ad agosto dello scorso anno, la nostra Regione ha visto diminuire gli incidenti mortali

Emergenza morti sul lavoro: 680 nei primi 8 mesi del 2024. Ma il Piemonte va in controtendenza

Il 13 ottobre si è celebrata  la 74esima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. Una piaga sociale che continua ad essere di drammatica attualità nel nostro Paese. Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate nei primi otto mesi del 2024 sono state 680, 23 in più rispetto alle 657 registrate nello stesso periodo del 2023, tre in più rispetto al 2022, cinque in meno sul 2019, 143 in meno sul 2020 e 92 in meno sul 2021: è quanto emerge dai dati forniti dall'Inail.

23 casi in più rispetto al 2023

Rapportando il numero dei casi mortali agli occupati Istat nei vari periodi (dati provvisori), si nota come l’incidenza scenda da 2,97 decessi denunciati ogni 100mila occupati Istat del 2019 a 2,82 del 2024 (-5,1%), mentre aumenta dell’1,1% rispetto al 2023 (da 2,79 a 2,82).

A livello nazionale i dati rilevati ad agosto di ciascun anno evidenziano per i primi otto mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, pur nella provvisorietà dei numeri, un incremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 500 a 507, e di quelli in itinere, da 157 a 173. L’aumento ha riguardato la gestione Industria e servizi, che passa da 564 a 576 denunce mortali, e l’Agricoltura (da 73 a 85), mentre il Conto Stato scende da 20 a 19 casi.

Le costruzioni maglia nera

Tra i settori con più decessi avvenuti in occasione di lavoro si evidenziano le Costruzioni con 92 casi (contro i 72 del 2023), il comparto manifatturiero con 60 decessi denunciati (56 nel 2023), il Trasporto e magazzinaggio con 53 (69 nel 2023), il Commercio con 35 (37 nel 2023) e il Noleggio e servizi di supporto alle imprese con 25 (24 nel 2023). Dall’analisi territoriale emergono incrementi nel Nord-Ovest (da 182 a 185 denunce), nel Nord-Est (da 141 a 149), al Centro (da 126 a 134) e nelle Isole (da 57 a 73), e un calo al Sud (da 151 a 139).

Piemonte in controtendenza

Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano l’Emilia Romagna (+19), la Sicilia e il Lazio (+12 ciascuna) e la Lombardia (+9), mentre per i cali più evidenti il Veneto (-12), le Marche e l’Abruzzo (-7 ciascuna), il Piemonte (-6) e la Puglia (-5).

L’incremento rilevato nel confronto dei periodi gennaio-agosto 2023 e 2024 è legato sia alla componente maschile, le cui denunce mortali sono passate da 609 a 621, sia a quella femminile, da 48 a 59. Diminuiscono le denunce dei lavoratori italiani (da 531 a 526) e aumentano quelle degli extracomunitari (da 94 a 113) e dei comunitari (da 32 a 41).

Aumentano i decessi tra i giovani

L’analisi per classi di età evidenzia incrementi delle denunce tra gli under 15 (da 1 a 2 casi), tra i 20-24enni (da 33 a 37), tra i 35-39enni (da 39 a 48), tra i 45-59enni (da 283 a 306) e tra gli over 64 (da 59 a 78) e riduzioni tra i 15-19enni (da 15 a 9), tra i 25-34enni (da 72 a 61), tra i 40-44enni (da 60 a 48) e tra i 60-64enni (da 95 a 91).

Al 31 agosto di quest’anno risultano sei denunce di incidenti plurimi, per un totale di 23 decessi, sei dei quali stradali. Nei primi otto mesi del 2023 risultavano nove denunce di incidenti plurimi, per un totale di 22 decessi, di cui la metà con mezzo di trasporto coinvolto (stradali, ferroviari, ecc.).

Massimo De Marzi

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