Eventi - 15 ottobre 2024, 12:43

Un'associazione culturale in ricordo di Massimo Cotto: nasce "Cattarte" [FOTO E VIDEO]

Evento privato alle Cattedrali con Piero Pelù per spiegare la visione tra parole, musica, risate ed emozioni

Piero Pelù con Chiara Buratti

Piero Pelù con Chiara Buratti

Un invito a un gruppo di amici, amici che hanno condiviso un percorso, un progetto, delle visioni, ha dato vita, ieri sera, ad un evento magico, coinvolgente, emozionante e divertente.

Le Cattedrali dell'Arte di Valleandona hanno riaperto le porte alla creatura di Massimo Cotto per ricordarlo ma, soprattutto per dare vita a nuovi progetti artistici.

Arte in movimento e aperta a tutti

Un luogo dove, come diceva Massimo "l'arte si mette in movimento. Non solo una collezione ma un pezzo della mia vita". 

E, per celebrare la vita, la creatività, la passione di Massimo è stata creata l'associazione culturale"Cattarte" con la presidenza di Chiara Buratti. Gli altri membri sono l'architetto Pippo Cornero, il figlio di Massimo, Francesco, il giornalista Alex Macinante, il presidente delle Cattedrali Livio Negro.

Negli obiettivi dell'associazione il coinvolgimento di tante persone per dare vita a ogni forma di arte e aperta a tutti.

"La natura è imperfetta, diventa bella, così. Ho imparato da Massimo che anche la musica, poi tutto sommato, se non è perfetta rilascia emozioni", sottolinea Negro facendo gli onori di casa.

"L'idea di Cattarte sarà un po' articolata, ci sarà un comitato scientifico che dovrà decidere che strade prendere per portare avanti i progetti che erano nella testa di Massimo e che adesso noi cerchiamo di tradurre in realtà'.

Pippo Cornero sottolinea l'apertura del progetto: "Sentitevi coinvolti. Abbiamo voluto invitare gli amici, spiegare quello che si può fare e poi magari insieme riuscire a fare delle cose e speriamo che in tanti rispondiate a questo appello, con idee, eventuali scelte e possibili progetti".

Massimo è presente in ogni parola, in ogni oggetto e sicuramente sarebbe fierissimo di questo progetto. Un emozionato Macinante ricorda come la sua vita di giornalista e musicista sia stata influenzata da Massimo e dai colleghi: "Quando ero ragazzino, lui e altri giornalisti della sua generazione erano per noi internet, cioè noi compravamo le riviste in edicola e l'unico modo per sapere cosa succedeva con la musica da fuori, oltre all'Italia, era grazie a questi pionieri".

È soprattutto Chiara, la bella e dolce moglie di Massimo ad emozionare tutti: "Questa è casa di Massimo, è la sua vita, ma visto che ce lo siamo detti diverse volte da due mesi da questa parte, Massimo è un po' di tutti. Vorrei che questo luogo diventasse un luogo di tutti e infatti i prossimi incontri saranno aperti, non ci sarà nessun tipo di scotto da pagare, nessun biglietto da pagare, sentitevi coinvolti nel senso più bello, cioè qualsiasi idea vi venga, se avete voglia di raccontarci qualcosa, se avete degli aneddoti legati a Massimo, delle idee legate a questo luogo,  noi siamo qui e vogliamo fare le cose insieme a voi".

Francesco ascolta, sorride, saluta tutti, partecipa nel senso più alto del termine. Assorbe tutta l'energia del papà e della mamma, guardando al futuro.

"Le canzoni sono una primavera di bellezza"

Ci sono gli amici di tante avventure, c'è Gerry Basso, figlio di Gianni che ha donato il sax del papà, la giacca e altri oggetti, c'è Mara De Scalzi, moglie di Vittorio dei New Trolls che, alle Cattedrali ha donato preziosi oggetti e c'è un racconto di Massimo che Chiara ha trovato proprio ieri e che sembra un segno concreto della sua presenza. Lo legge e l'emozione sale altissima, ci sono ricordi d'infanzia, un fulmine prepotente, la musica... "Questo fanno le canzoni, entrano nelle vite degli sconosciuti e ne prendono possesso. Le canzoni sono un esproprio proletario, un'occupazione abusiva, una rivoluzione, una primavera di bellezza" e ancora "Ci sono fulmini, come la musica, che ci accarezzano e poi rimangono. Questa sera abbiamo tanti di quei fulmini sopra e sotto il palco da incendiare il cielo. Un cielo così bello che era tanto tempo che non lo vedevo".

Poi arriva lui, il grande amico Piero Pelù: dissacrante, ironico, profondo, intelligente. Massimo ha scritto due libri con lui... Pelù racconta ricordi, delle tante volte che con Massimo ha riso "Si rideva sempre con lui", di quella volta in Camargue mentre si cercava location per "El Diablo", parla delle guerre, della sua infanzia, degli studi, dei nipotini "Tsunani", parla del nonno fascista e di quanto oggi sia importante essere Antifascisti, nel senso corretto del termine. 

La sua musica con lo splendido chitarrista di origini libanesi Amudi Safa, accarezza gli animi (Vivere il mio tempo) e scalda la folla (El Diablo). Fa mettere tutti in ginocchio e strappa, ridendo, a Livio Negro la promessa di una stanza "red". Massimo c'era. E ha riso con noi.

Betty Martinelli

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