Agricoltura - 15 ottobre 2024, 18:29

A Castellero il punto sul settore corilicolo. Coldiretti: "Nocciole, in filiera è meglio"

In dieci anni, a livello regionale, è raddoppiata la superficie corilicola

L'incontro di Castellero

L'incontro di Castellero

“Nocciole. In filiera è meglio!”. Non un interrogativo, ma il titolo e monito della conferenza tematica, organizzata da Coldiretti Asti in collaborazione col Comune di Castellero, domenica 13 ottobre, in occasione della 42ma Fiera Città della Nocciola.

 Al tavolo dei relatori: il sindaco Roberto Campia, la presidente Coldiretti Asti Monica Monticone, il direttore Giovanni Rosso, il responsabile tecnico Antonio Bagnulo e il presidente della Cooperativa Monferrato Frutta Giovanni Brusasca.

Intervenuto anche il professor Vincenzo Gerbi, che dall’enologia ha allungato lo sguardo sulla corilicoltura: “Con la nocciola succederà come per la viticoltura, ovvero, alcune cultivar andranno più di altre per ragioni commerciali, ma occorre preservare la biodiversità, quindi, porsi ricerca e sperimentazione tra gli obiettivi per garantirsi banche, da dove prelevare materiale genetico per il futuro. Se da un canto la cooperazione consola il cuore dando sicurezza, il futuro richiede un pensiero molto forte, in termini di sistemi di cooperazione e di collaborazione per la manodopera. Inoltre, il tema delle redditività delle attività va rivisto. Dovremmo guardare ad esempi di altri territori in cui si utilizzano forme nuove di formazione e di collocamento”.

“Coldiretti è sempre stata in prima linea per favorire gli accordi quadri di filiera e per ottimizzare i contenuti del contratto sottoscritto con la Novi Elah Dufour, nella sua ultima versione siglata lo scorso mese di giugno a livello regionale” ha premesso la presidente Monticone. Grazie all’impegno Coldiretti, due anni fa abbiamo altresì ottenuto che la rilevazione dei prezzi fosse estesa alla Camera di Commercio Alessandria-Asti, per garantire maggiore rappresentatività al nostro territorio. Infine, continuiamo a lavorare per ottenere l’IGP Colline del Monferrato. Parliamo di un comparto che, negli ultimi 10 anni, è cresciuto a doppia cifra, contando 8mila aziende rilevate in tutto il Piemonte, di cui 2.383 nell’Astigiano”.

 Per poter mettere in piedi la Filiera con Novi Elah Dufour, con l’obiettivo di ottenere il prezzo più alto possibile e condizioni contrattuali migliori, 9 anni fa è stata costituita la Cooperativa Monferrato Frutta, quindi, sono stati definiti gli accordi quadri, indispensabili al Contratto di Filiera stesso. Partiti in 50, oggi, Monferrato Frutta conta circa 350 soci Coldiretti tra Asti e Alessandria, ma la strada per soddisfare le aspettative di conferimento richieste dalla Novi Elah Dufour è ancora lunga.

Novi Elah Dufour abbisogna di oltre 30mila quintali di nocciole in guscio l’anno. La campagna 2023 ne ha garantiti 15.500. Gli spazi sono dunque molto ampi, fermo restando che non sono previsti limiti di conferimento” ha spiegato il presidente Brusasca. Per fronteggiare tale carenza, si stanno intercettando produzioni nel resto del Piemonte, mentre a livello di province AT e AL, le superfici sono aumentate del 50% negli ultimi 10 anni”.

Il capitolato tecnico del Contratto di Filiera prevede nocciole con un buon livello di qualità, già a partire dal calibro che deve essere di minimo 12mm, in quanto le granelle piccole rischiano di bruciarsi durante la tostatura.

"Il nuovo accordo ha, inoltre, previsto alcune migliorie già a partire dal sistema prezzo, che è calcolato dalla media tra le rilevazioni camerali di AL-AT e CN. Quest’anno il prezzo Camera Commercio AL-AT è stato definito a 10,10 euro al punto resa, quindi, migliore rispetto ai 7,40 euro dello scorso anno, ma occorre ancora aspettare quello della Camera di CN. L’80% viene pagato subito, mentre il saldo verrà riconosciuto a marzo sulla base della media derivante. Rivisti, in meglio, anche i parametri delle premialità, che verranno riconosciute sempre nel mese di marzo. Per rese pari al 40%, il premio è definito a 10 euro quintale al quale si aggiunge un euro ogni ulteriore “punto resa”. Per rese tra il 35 e il 40% la premialità scende a 5 euro.

Causa effetti del cambiamento climatico, quest’anno la campagna corilicola è stata po’ un disastro, con produzioni che, nel migliore dei casi, sono andate sui 5 quintali all’ettaro, determinando un risultato del 50% in meno rispetto allo scorso anno; in alcuni casi si è raccolto nulla", spiega Coldiretti.

Redazione

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