Storie di Orgoglio Astigiano - 12 ottobre 2024, 12:00

Storie di Orgoglio Astigiano, la scuola alberghiera: "Che emozione preparare la torta per Papa Francesco!"

L'AFP Colline Astigiane è attiva da 50 anni, nelle sedi di Agliano e Asti. Tra gli ex studenti anche lo chef dei vip a Los Angeles, Alberto Lazzarino

Il quarto anno 2024

Il quarto anno 2024

Per accompagnarti nella lettura di questa intervista ti consiglio la canzone Moving on Up, di M People, contenuta nella playlist "Orgoglio Astigiano" su Spotify

Nell'ultimo anno ho avuto modo di conoscere meglio la Scuola Alberghiera di Asti e Agliano Terme. Qualche mese fa avevo preso parte a una cena nell'ambito del progetto "Prelib(At)" e ne ero rimasta affascinata. Ne ho parlato con Annalisa Conti, presidente dell'AFP Colline Astigiane, nel corso di un'intervista che, seppur individuale, ha un che di corale. 

Quanti ragazzi e ragazze frequentano la scuola attualmente in totale?

Su entrambe le sedi, ovvero Asti e Agliano Terme, abbiamo 220 allievi tra i 14 e i 18 anni. Come scuola dell'obbligo i numeri sono questi. Abbiamo anche tutta una serie di corsi per adulti occupati e disoccupati, ma questo esula dal concetto di scuola dell'obbligo. Inoltre, offriamo anche corsi di formazione continua per la somministrazione, rivolti agli esercenti. La nostra mission principale è l'obbligo scolastico, essendo un'Agenzia di Formazione Professionale.

Nel 2022 la scuola ha festeggiato i suoi primi 50 anni di attività. Un grande orgoglio astigiano radicato sul territorio. Qual è il rapporto tra la scuola e il territorio astigiano?

Un rapporto molto stretto. La sede di Agliano Terme è nata appunto 50 anni fa. Dopo circa 15 anni è stata aperta la sede in Asti. Abbiamo messo radici forti sul territorio, con cui abbiamo collaborazioni continue e costanti. I soci pubblici della scuola, ad esempio, sono tre Comuni e una Comunità Collinare: siamo riconosciuti dalla Regione Piemonte e nel contempo ci rapportiamo anche con aziende e associazioni di categoria. Abbiamo contatti annuali con gli istituti scolastici per fare orientamento, soprattutto nelle medie, ma riceviamo ogni anno anche bimbi delle scuole elementari per fare laboratori presso le nostre sedi. Formiamo e abbiamo formato ragazzi che oggi gestiscono l'Albergo Etico. Sinergica anche la nostra collaborazione con il mondo del volontariato. Grazie a Mariangela Cotto, che ricordiamo con grande affetto, eravamo andati alla Mensa sociale, a cui era stata invitata anche la cugina di Papa Francesco. E in quel momento ci era stata commissionata la realizzazione della torta per il Papa, per la sua visita astigiana. Tutto questo per arrivare a dire che sul territorio siamo abbastanza operativi; cerchiamo di essere coinvolti e di coinvolgere. 

Quali sono i principali percorsi di stage previsti e offerti dalla scuola?

Per quanto riguarda il terzo e il quarto anno, consiste in ore di formazione presso aziende. A questo si aggiunge la possibilità, per gli allievi dal primo al quarto anno, di svolgere tirocini estivi, sempre all'interno di aziende. E poi ci sono i progetti Erasmus: i più meritevoli per profitto e comportamento possono essere selezionati per trascorrere un mese all'estero. Tra le mete principali abbiamo Spagna, Portogallo, Grecia, Francia, Ungheria, Germania, Danimarca. Ogni anno cerchiamo di aprire sempre di più la possibilità di andare a conoscere altri paesi. Quest'anno, ad esempio, stiamo iniziando una collaborazione con la Norvegia, con cui il Comune di Agliano Terme ha un gemellaggio. La Norvegia ad Agliano è di casa. Sono già andati alcuni nostri insegnanti  per creare concretamente la collaborazione. Periodicamente, infine, siamo invitati negli USA per svolgere alcuni servizi per una scuola. Cerchiamo di dare possibilità a 360 gradi ai nostri ragazzi. 

Tra i tanti studenti passati all'interno della scuola, ricordiamo il percorso di eccellenza di qualcuno nello specifico?

Per noi tutti i ragazzi che escono dalla nostra scuola e continuano in questo mondo sono eccellenze. Possiamo però fare riferimenti particolari. Lo chef Alberto Lazzarino, che ha frequentato la nostra scuola, vive e lavora a Los Angeles. Non ha un suo ristorante, ma è noto per essere lo chef dei personaggi famosi. Quando torna in Italia viene sempre a scuola a trovarci e questo non può che riempirci d'orgoglio. Un altro esempio è lo chef Enrico Marmo. Con noi ha frequentato uno di quei percorsi rivolti a lavoratori e oggi è l'Executive Chef dei Balzi Rossi di Ventimiglia (1 Stella Michelin). Un altro nostro ex allievo, Stefano Bussi, lavora invece al NoMad Hotel di Londra. 

L'emozione dei ragazzi e della scuola nell'aver preparato la torta a Papa Francesco? Qualche aneddoto su quell'episodio?

Sono giorni che ricorderemo per sempre, quelli della visita ad Asti di Papa Francesco. In primis per il fatto che fosse necessario mantenere un certo riserbo, per questioni di sicurezza. Forse quella è stata la primissima emozione: saperlo e non poterlo dire. I ragazzi che hanno portato materialmente la torta al Papa erano concrentrati e spaventati che potesse cadere, ma è andato tutto alla perfezione. Noi ad oggi, nelle occasioni più importanti, riproponiamo questa torta, che è diventata simbolo della scuola, nell'anno del 50esimo anniversario. I ragazzi erano contenti ed emozionati. Vivere un evento del genere a 360 gradi è stato per loro molto gratificante. Abbiamo vissuto un'esperienza unica come scuola.

Parliamo un po' del progetto "Prelib(At)"

Si tratta di un'impresa formativa simulata, una sorta di ristorante didattico firmato Afp - Agenzia di Formazione Professionale delle Colline Astigiane. Lo scorso anno le quarte erano state impegnate in un percorso finalizzato a far provare loro a studiare l'apertura di un'attività dalla A alla Z, dalla parte burocratica al marchio, passando per la pubblicità. E così abbiamo lavorato per creare due serate in cui i ragazzi potessero concretizzare quanto pensato fino a quel momento. Il nome stesso è stato creato dai ragazzi, che volevano proporre un ristorante di prelibatezze ad Asti. Nel corso di queste due serate i ragazzi e le ragazze hanno proposto un menu gourmet alla carta, un viaggio fra terra e mare, fra storia, tradizione e continua ricerca e innovazione, il tutto accompagnato da pregiati vini del territorio selezionati dagli allievi di sala.

C'è la possibilità che possa diventare un vero e proprio ristorante?

Non in questo senso. Sicuramente verrà riproposto come progetto, ma ripartirà con un altro nome, sulla base delle idee dei nuovi ragazzi. Resterà un'impresa formativa simulata, ma abbiamo in mente un progetto a latere. Vorremmo dare vita a una sorta di startup, con i ragazzi che escono dalla nostra scuola, che possa far partire un progetto nella ristorazione, partendo proprio da questo. È un'operazione molto complessa. I nostri insegnanti sono molto attivi, l'anno è appena partito e noi siamo già al lavoro. Ogni anno cerchiamo di offrire qualche elemento innovativo in più. 

Secondo il vostro punto di vista, il territorio si vuole sufficientemente bene?

Io parto dal presupposto che nella vita si possa sempre fare di più e questo vale in tutti gli ambienti. Ritengo che l'Astigiano negli ultimi anni abbia fatto passi in avanti rispetto a prima, anche grazie al riconoscimento UNESCO, che ha sicuramente alzato il livello. Da fare ce n'è sempre, la perfezione non esiste. Da astigiana e canellese posso dire che siamo molto più abituati a guardare il bello degli altri e meno il nostro. Ogni tanto ci mettiamo a confronto con situazioni vicine senza preoccuparci di valorizzare ciò che abbiamo e dovremmo far conoscere. Bisognerebbe pensare sempre più in positivo che in negativo: quando vuoi valorizzare il territorio parla delle tue eccellenze e non dei punti deboli, che vanno affrontati, certo, ma non sono la punta di diamante. 

Perfettamente imperfetti 

Quello che mi dice Annalisa mi fa riflettere. Indubbiamente ogni territorio, così come ogni persona, ha dei punti deboli. Ha dei difetti, che vanno colti, osservati con attenzione e affrontati, magari limati, smussati. Puntare sui propri pregi, sulla positività, è anche secondo me una scelta vincente. Notare ciò che ci rende unici nel nostro essere perfettamente imperfetti e farne uno dei nostri cavalli di battaglia. Capire che possiamo essere capaci di qualsiasi cosa, se solo lo vogliamo davvero. 

Ad oggi ci sono più studenti che scelgono il percorso di cucina o di sala?

La scelta maggioritaria resta la cucina, ma negli ultimi tempi abbiamo deciso di proporre il primo anno come percorso misto, ovvero gli studenti provano sia cucina che sala, per poi scegliere. Scelgono solo dopo aver fatto una piccola esperienza di entrambi, per evitare che vengano influenzati dall'esterno. Devono capire di cosa stiamo parlando. Speriamo di continuare a formare persone che poi proseguano in questo ambiente, non solo per obbligo scolastico, ma per una passione che li anima da dentro. 

Un consiglio ai giovani alla ricerca della propria strada?

Se avete già una strada nel cuore, allora non fatevi influenzare da nessuno e scegliete ciò che sentite fatto per voi, nelle vostre corde. Se avete un sogno e lo sentite realmente vostro, portatelo avanti. Penso che oggi uno dei problemi sia trovare ragazzi convinti. Andate a conoscere il più possibile le realtà che ci sono in giro. Apritevi, parlate con gli insegnanti, anche di scuole completamente diverse. Le giornate di orientamento, in tal senso, sono fondamentali. Se in corso d'opera capite che non siete al vostro posto, ma avete nel contempo inteso dove dovreste essere, allora è meglio cambiare piuttosto che perseverare su una strada che non sentite vostra. La vita è di ognuno di noi, non di altri, dobbiamo realizzare i nostri sogni, non quelli degli altri. Senza paura di cambiare strada, se è necessario. 

Il videosaluto ai lettori di Orgoglio Astigiano

Elisabetta Testa


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Orgoglio Astigiano è un progetto che vuole portare alla luce storie di vita e di talenti del territorio, che trova il suo spazio nella rubrica settimanale “Storie di Orgoglio Astigiano”, a cura della giornalista Elisabetta Testa.

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