Viviamo in un posto bellissimo - 05 ottobre 2024, 07:30

Viviamo in un posto bellissimo pieno di verdi speranze

Puntata sul verde ad Asti, sui suoi alberi, sul loro valore di esseri viventi e senzienti, parti attive del buon vivere urbano non sacrificabili a nulla e nessuno

Platano, nell'antica Grecia detto l'albero dei filosofi

Platano, nell'antica Grecia detto l'albero dei filosofi

Ad Asti tra le opere di urbanizzazione conseguenti alla rilocalizzazione di un supermercato, Lidl, da corso Venezia a corso Savona, si prevede anche l’abbattimento di sette antichi e bellissimi platani, da sostituire con una pista ciclabile.

Ma come, alberi per far posto alle bici? E perché mai per far spazio ai due metri di un ennesimo pezzetto di pista si devono distruggere sette vite? Sì, per quello, non scherzo, e per l’evidente non considerazione di cosa sia un albero da parte dei proponenti, dell’amministrazione comunale e di quel tot di enti vari che hanno passato al vaglio il progetto. Tutti e dico tutti si sono scordati che gli alberi sono esseri viventi e intelligenti, hanno memoria e una vita sociale, comunicano tra loro. Immaginate cosa si saranno trasmessi tra radici e fronde al cogliere il frastuono delle ruspe che stavano tirando giù l’ex mulino Valente: paura, panico e voglia di sopravvivere. Esseri viventi e senzienti per cui è sempre più difficile trovare una giustificazione al loro sfruttamento sistematico. Sfruttamento che passa dall’abbattimento, dall’estirpare antiche e grandi vite. Evidentemente, nessuno aveva letto uno dei saggi di Peter Wohlleben. Saggi che raccontano degli esseri viventi più forti e resistenti del nostro pianeta, quelli più longevi, dotati di forme di comunicazione e sensibilità sorprendenti. Esseri solitamente prudenti, estranei ad ogni forma di fretta, che tendono ad allearsi, a rispettarsi e a difendersi l’uno l’altro. Saggi dai titoli sintomatici: La saggezza degli alberi, La rete invisibile della natura, Ascolta la voce degli alberi, Il battito del cuore degli alberi, La forza gentile degli alberi, La vita segreta degli alberi.

Alberi, portatori di storie e di memoria, testimoni silenziosi dello sbattersi umano in epoche diverse, che, anche per questo, non devono mai essere estirpati, al pari di altre vite. In un periodo di missili, cannoni e violenze varie tra noi umani, sembrerebbe un ossimoro, ma da qualcosa bisogna pur cominciare per toglierci la smania di cancellare, per essere e sentirci più umani, nel senso migliore del termine, con il vantaggio non da poco di poter continuare ad avvantaggiarci delle loro funzioni ecosistemiche, sempre più importanti anche nelle città.

In più ad Asti non è che il verde pubblico, direttamente o indirettamente a gestione comunale, sia uno dei punti di forza urbani. Rappresenta il 3,6% della superficie del capoluogo, 13 metri quadri a residente. Tanto, poco? Il minimo di legge sono 9, quindi sopra il minimo. Dato che ci vede però ben sotto la media nazionale di verde urbano a disposizione di ogni cittadino nelle città capoluogo della Penisola: 31 metri quadri. 31 in Italia e 36 nel Nord Italia. 36 contro i nostri 13, quasi il triplo. Tanto da recuperare, per mitigare il sintomo forte di una visione urbanistica non certo verde, visione che oggi trova conferma nello scordarsi che abbattere i sette grandi platani di corso Savona è sbagliato, è evitabile, è male. Nella vita, ma ancor più nella cosa pubblica, dove il consenso è tutto, le scelte non sono mai definitive e allora confido. Confido arrivi a breve il cambio di prospettiva richiesto dalla marea crescente di astigiani interessati, conferma che i sette platani continueranno a vivere.

Davide Palazzetti

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