Da marzo 2022 la Casa di riposo Venanzio Santanera di Villafranca, è commissariata e al dottor Pietro Endrizzi, torinese, consulente nel ramo sociosanitario e terzo settore, era toccato il compito di "salvarla". Ieri sera ai 18 dipendenti è stato comunicato l'avvio della procedura di licenziamento collettivo.
La vicenda
Una vicenda la cui sofferenza parte da lontano, nel dicembre del 2021, quando al Consiglio Comunale di Villafranca, il Cda aveva dichiarato una sofferenza nella gestione, per un debito di circa 185mila "Il Covid - rimarca Ferdinando Ferrigno della Uitucs - ha massacrato le strutture socio assistenziali, comunque per il timore del debito il Cda si era dimesso e il Comune ha ritentato di nuovo di ricostituirlo, ma, dopo vari tentativi ha informato la Regione della "fumata nera" e la struttura è stata poi commissariata".
Entro il 30 ottobre l’associa zione Pro Infantia Aps Ets, arrivata dopo la Cooperativa Kcs (che vantava un credito di 900mila euro), non gestirà più la struttura.
"Questa azienda - rimarca Ferrigno - ha gestito i servizi assistenziali assumendo il personale della struttura dell'epoca. Quindi hanno garantito un servizio mentre il commissario ha preparato due bandi pubblici per vedere se c'era qualche cooperativa interessata. Essendo una realtà piccola (gli assistiti sono 39) gli incassi riescono oggi a coprire solo le spese correnti con una gestione centellinata del millesimo, che oggi non sta producendo debiti".
Ieri sera è arrivata la lettera della parte di Pro Infantia per un licenziamento collettivo ed è stata aperta la procedura del licenziamento collettivo.
"Serve l'intervento di imprenditori locali"
"Come organizzazione sindacale - spiega Ferrigno - abbiamo richiesto un incontro che sarà martedì mattina e vedremo di capire la vicenda. Ho sentito il commissario, dice l'unica cosa che può salvare questa struttura è un intervento da parte degli imprenditori locali. So che sono andate parecchie cooperative a vedere se potevano o non potevano rilevarla, ma il debito li fa scappare tutti".
"Si parla tanto di operare nel sociale, si sfoga, ma tutte queste cooperative di sociale non fanno nulla. Perché oggi è vero che questa struttura è in sofferenza, ma la gestione corrente non produce debito. Sembra strano non trovare un accordo né con le cooperative sociali del territorio e nemmeno degli imprenditori del territorio".
Un controsenso pensare a tutte queste chiusure, se si pensa che saremo una popolazione con sempre più anziani. E i servizi?
"Oggi una struttura - chiarisce Ferrigno - per rimanere in piedi con le spese correnti e con le DGR da applicare, se non è una struttura che ha più di 60 posti , è destinata a chiudere. Queste strutture inoltre sono gestite da cooperative sociali. Nell'ultimo anno, c'è stato il rinnovo delle cooperative dove, a regime, in ottobre 2025, ha portato un aumento del costo del lavoro del 17 per cento, mentre i posti convenzionati, la Regione ha aumentato la retta mensile del 3 per cento. A Villafranca su 39 posti, 10 sono convenzionati".