Attualità - 04 ottobre 2024, 14:42

Caro energia "macigno" per le imprese piemontesi

Secondo Confartigianato la bolletta elettrica delle aziende italiane è tra le più costose d’Europa

Caro energia per le imprese piemontesi

Caro energia per le imprese piemontesi

Il caro-energia pesa come un macigno sulla competitività delle imprese italiane e piemontesi. 

Lo scorso anno, le PMI italiane hanno pagato l’elettricità il 9,9% in più rispetto alla media UE, con un gap di prezzo che si è tradotto in 11,8 miliardi di euro di costi aggiuntivi nel biennio 2022-2023 rispetto ai competitor europei.

Secondo il rapporto di Confartigianato Imprese, la bolletta elettrica delle aziende italiane è tra le più costose d’Europa. Con un prezzo netto medio di 28,44 centesimi di euro per kWh, l’Italia si colloca al 5° posto tra i paesi dell’Unione Economica e Monetaria (UEM), con costi superiori del 10,1% rispetto alla Francia, del 13,4% rispetto alla Germania e del 44,4% rispetto alla Spagna.

In Piemonte, tra il 2022 e il 2023, l’extracosto per le PMI è cresciuto di 990 milioni di euro, di cui 430 milioni nella sola Torino.

Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, sottolinea l’importanza di affrontare la tematica energetica, che incide significativamente sulla vita e sul futuro delle imprese e dei cittadini. "È urgente intervenire su più fronti della politica energetica: diversificazione delle fonti di approvvigionamento, sostegno alle rinnovabili, al nucleare e alle azioni per l’efficientamento e la riqualificazione energetica degli edifici, senza impattare negativamente sulla capacità economica di famiglie e imprese".

Felici insiste sulla necessità di realizzare un sistema efficiente di iniziative che favoriscano l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia e l’efficienza energetica degli impianti produttivi. Le aziende che adottano questa visione prosperano sul mercato e diventano incubatori di innovazione, con risorse umane in grado di dare il meglio di sé e contribuire al successo dell’impresa.

La necessità di una politica energetica autonoma

Secondo Felici, il caro energia rende imperativo consolidare una politica che miri all’autonomia energetica del Paese, prioritizzando l’interesse nazionale. Inoltre, il Sistema Regione e il Sistema Paese devono ridurre gli sprechi e adottare tecnologie a bassa emissione dove possibile, senza scelte ideologiche che favoriscono interessi esterni e non hanno effetti concreti sulle emissioni.

Il caro-energia rappresenta una sfida cruciale per la competitività delle imprese italiane e piemontesi, richiedendo interventi decisi e mirati per garantire un futuro sostenibile e competitivo.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A OTTOBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
SU