Viviamo in un posto bellissimo - 31 agosto 2024, 07:28

Viviamo in un posto bellissimo pieno di strade bianche

Puntata sulla Monsterrando, corsa ciclistica che oggi tocca sterrati e vie minori anche dell’Astigiano, e sulla presentazione di una bella storia a tema due ruote

Viviamo in un posto bellissimo pieno di strade bianche

Da un paio di giorni, sulla strada che dal Bricco di Belveglio, casa, porta a Mombercelli, sono apparsi due grandi cartelli che avvisano della chiusura della via nella giornata di sabato 31 agosto, oggi. Chiusura in occasione di corsa ciclistica. Corsa Gravel, termine che in inglese significa ghiaia, svolta con tipologie di biciclette particolarmente adatte per percorrere strade sterrate, ma capaci di garantire ottime prestazioni anche su superfici veloci. 

Corsa con partenza da Quattordio che quest’anno ha cambiato nome da Monsterrato Gravel Race a Monsterrando. Evento di indubbio valore, non solo per i tantissimi partecipanti, 600 nel 2023, ma anche e specialmente per l’obiettivo encomiabile di far scoprire le bellezze naturalistiche e paesaggistiche di Monferrato e Astigiano su itinerari che viaggiano tra boschi, vigne e campi, il più possibile su strade e stradine cosiddette bianche, non asfaltate. I percorsi sono due, uno per professionisti da 152 chilometri e uno, diciamo per tutti, da 76. Dalla partenza di Quattordio si entra nell’Astigiano toccando Cerro Tanaro e Castello di Annone, per poi salire a Rocca d’Arazzo e raggiungere il punto ristoro e assistenza di Montaldo Scarampi. Ripartiti, un bel giro in costa per poi correre attorno al Parco Naturale di Rocchetta Tanaro e tornare a Quattordio dopo un passaggio a Masio.

Passaggio a Masio. Ecco perché Davide Ruffinengo, il libraio itinerante di Profumi per la mente ha invitato mia moglie bibliofila ad una nuova serata del suo festival Parole sotto la Torre. Antica torre di Masio, alta una trentina di metri, eretta a difesa del posto intorno al XII secolo, che ospita il museo La Torre e il Fiume, racconto incentrato sulla storia del luogo e del suo forte legame con il Tanaro. Salire fino in cima è certezza di mozzafiato, tra il fiume e un panorama unico che alterna, come poche altre volte, colline e pianure. 

La nuova presentazione libraria è stasera dalle 21. Presentazione, giustamente, a tema ciclistico, con un’opera di Simona Baldelli: Alfonsina e la Strada. Libro che in casa abbiamo consumato appena uscito nel 2021, con l’avidità usuale riservata alla produzione di Sellerio, rafforzata dalla bella storia scritta da Simona. Storia di un'impresa ciclistica d'altri tempi, impresa di Alfonsina Strada, prima ciclista, unica ad oggi, a sfidare il maschilismo sportivo partecipando al Giro d’Italia del 1924. Anno in cui il Giro rischiava di non partire, con gli organizzatori non in grado di far fronte alle richieste economiche delle squadre. In assenza di pecunia, celebri campioni come Girardengo, Brunero, Bottecchia non avrebbero gareggiato e occorreva qualcosa di eclatante. Eclatante come accogliere la richiesta di una donna di trentatré anni che insisteva da tempo per partecipare. Il romanzo racconta la sua storia, dai tempi duri e affamati nella campagna bolognese di fine Ottocento, fino al 1959, anno della sua morte. Dalla povertà alla fama e poi l’oblio, Alfonsina è stata una pioniera della parificazione tra sport maschile e femminile e Simona ha trovato lo sguardo e la voce per trasformare la sua epopea nel ritratto di una donna che mai volle porsi dei limiti. 

Non mancheremo alla presentazione del libro perché Davide Ruffinengo è un ottimo promotore, perché la storia che racconta Simona Baldelli ci piace e perché non lontano dalla torre, ad Abazia di Masio, c’è un posto speciale, il SOMS. Luogo d’altri tempi, fascinoso come pochi altri, dove farsi un sontuoso aperitivo all’ombra di una costruzione che ricorda periodi storici e sociali ben diversi da quelli odierni. Un piacevolissimo bar e occasionale ristorante, ospitato nella ex sede della Società Cooperativa di Mutuo Soccorso fra Operai Agricoli Borgo Abazia. Da provare assolutamente, anche se qualche chilometro “fuori porta”.

Davide Palazzetti

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