Eventi - 28 agosto 2024, 13:11

Grazie professore, grazie! L'abbraccio di Castagnole Lanze all'immenso Roberto Vecchioni protagonista di "Contro" [FOTO E VIDEO]

Sul palco l'ottantunenne cantautore ha affiancato la sua poesia di autore senza tempo alle "lezioni" che tutti avremmo voluto ascoltare

Galleria fotografica di MerfePhoto

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È un professore, innanzitutto e si sente. Un poeta senza tempo che con le prime parole già riempie gli occhi e i cuori di emozioni. Un concerto, quello di Roberto Vecchioni, che, chi era a Castagnole Lanze ieri sera, al Festival Contro, può dirsi privilegiato perché l'artista 81enne ha coinvolto in modo particolarmente avvolgente e sentito gli spettatori con una performance di due ore di musica e parole intensissima.

Scherza sulla sua età, sui vantaggi che può dare il buon vino del territorio "quella volta all'anno", racconta poesie, gioie, dolori (e lui, il dolore, lo conosce bene), parla alle donne e si capisce che le ama, alla sua adorata moglie che divide la vita con lui da 43 anni, invita all'amore, al rispetto. Il grande rispetto che lui ha anche per il pubblico che ascolta le sue parole e canta con lui.

Una scaletta che ammicca in particolare all'ultimo album del 2018, "L'infinito" con alcune perle d'autore preziose e rare: c'è la canzone dedicata ad Alex Zanardi, "Ti insegnerò a volare", "Formidabili quegli anni", "Cappuccio rosso"... e ogni canzone si veste di poesia e viene raccontata e spiegata.

Sono lezioni, pur non essendo impartite dalla cattedra, lezioni che fanno desiderare di avere avuto un professore come lui, che magari... Chissà, la vita sarebbe stata diversa.

Scherza Vecchioni: "I miei amici Nomadi hanno un record; vengono a Castagnole da 50 anni. Io ho un altro record, 40 anni che non vengo a Castagnole". E poi l'importanza del dolore: "È il dolore che insegna, non la felicità. La felicità te la godi. Il dolore insegna ad essere felici di nuovo".

Sul palco anche le storie del suo romanzo fatto di lettere, "Tra il silenzio e il tuono", le gioie, i dolori, la scoperta dell'amore come quella della morte. Un ragazzo che cresce e  un misterioso nonno a parlare di sè, della sua vita, i suoi amori, i suoi dolori

Le storie di una vita, il dolore della morte di un figlio che non passerà mai. Una narrazione mai scontata, articolata, elegante da vero "signore" della musica italiana. Sul finale i grandi classici: Sogna ragazzo sogna, Luci a San Siro e Samarcanda.

Betty Martinelli

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