Cronaca - 23 agosto 2024, 12:04

Un denunciato per attività di bracconaggio nelle aree boschive di Valleandona e Montegrosso Cinaglio

Si tratta di un pregiudicato residente in zona, a casa del quale sono stati sequestrati una roncola e numerosi strumenti per la cattura di fauna selvatica

Un denunciato per attività di bracconaggio nelle aree boschive di Valleandona e Montegrosso Cinaglio

Agenti del Servizio di Vigilanza Ambientale della Polizia Provinciale di Asti hanno scoperto, grazie a una segnalazione, l’installazione di mezzi di caccia non consentiti nelle aree boschive di Valleandona e Montegrosso Cinaglio. Questi dispositivi, lacci in acciaio posizionati lungo i passaggi degli animali, erano destinati alla cattura di cinghiali e caprioli.

Già nei mesi scorsi, simili trappole erano state sequestrate, causando ferite a due cani. Nonostante la bonifica dell’area e il sequestro dei dispositivi, la pratica illegale è continuata, configurandosi come attività di bracconaggio.

Gli ufficiali e agenti di Polizia Giudiziaria del Corpo, con il supporto del sostituto procuratore dottoressa Paterno, hanno avviato un’indagine meticolosa. Attraverso intercettazioni ambientali, osservazioni, controlli e pedinamenti, è stato individuato il responsabile: un cittadino extracomunitario residente nella zona, gravato da numerosi precedenti di polizia.

Durante la perquisizione domiciliare, sono stati trovati 34 lacci in acciaio pronti per l’uso, un grande quantitativo di cavi in acciaio, una roncola e altri attrezzi per l’installazione delle trappole e il trattamento degli animali catturati. Ulteriori 11 lacci sono stati sequestrati nella zona boschiva, già armati e pronti a catturare altra fauna selvatica. Nei giorni precedenti, uno di questi lacci aveva causato la morte atroce di un capriolo maschio.

L’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica per l’uso di mezzi impropri nell’attività venatoria e maltrattamento di animali.

Il Corpo di Vigilanza Ambientale della Polizia Provinciale di Asti, composto attualmente da 8 operatori, di cui 2 neo-assunti, continua a contrastare il bracconaggio in collaborazione con la Procura.

Il presidente della Provincia di Asti, Maurizio Rasero, e il consigliere delegato alla Caccia, Davide Migliasso hanno espresso soddisfazione "per il lavoro svolto con professionalità dal personale dipendente del nostro ente e sensibilizziamo tutti all’assunzione di comportamenti nel pieno rispetto della normativa vigente".

Gabriele Massaro

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