Palio - 21 agosto 2024, 19:03

Aspettando il Palio, San Martino San Rocco conferma Gavino Sanna e prepara un ricco programma di avvicinamento

Il rettore Pierpaolo Squillia: "Durante l’anno si è lavorato alacremente per arrivare preparati all’appuntamento del 1° settembre e non lasciare nulla al caso"

Aspettando il Palio, San Martino San Rocco conferma Gavino Sanna e prepara un ricco programma di avvicinamento

"Il popolo bianco verde si sta avvicinando al giorno più importante dell’anno con la solita voglia di essere protagonista in Piazza Alfieri", con queste parole il rettore del rione San Martino San Rocco, Pierpaolo Squillia, racconta le anticipazioni del Palio 2024 con l'attesa del 1 settembre e la consapevolezza di aver lavorato tanto e tutto l'anno.

La vittoria, nel rione, manca dal 2012 quando Bucefalo su Ventuno, regalò una splendida vittoria ai biancoverdi

"Durante l’anno - spiega il rettore -  si è lavorato alacremente per arrivare preparati all’appuntamento del 1° settembre e non lasciare nulla al caso".

 Anche quest’anno i biancoverdi faranno affidamento su Gavino Sanna, "fantino che ha dimostrato di saper vincere in giro per l’Italia, con la speranza che quest’anno possa aggiungere al suo palmares la vittoria nel nostro Palio".
 

"Ci stiamo preparando da tempo e le nostre bellissime bandiere colorano le vie. Il programma di avvicinamento al Palio sarà ricco e inizierà già lunedì 26 agosto con la settimana dei Gagni Alegher, una cinque giorni dedicata ai ragazzi under 14 per avvicinarli al mondo del Palio e far vivere loro in prima persona le emozioni che accompagnano i momenti di avvicinamento alla corsa. Sarà poi il turno dell’apertura del Mercatino del Palio in cui poter acquistare i nostri meravigliosi gadget presso la bancarella. Dal giovedì la nostra cucina inizierà a sfornare deliziosi piatti durante i cenini del giovedì e venerdì sera presso il Cortile dell’ex Oratorio di San Martino"

Anche San Martino San Rocco aspetta tutti il sabato del Palio per la Cena Propiziatrice che avrà nuovamente come sfondo il bellissimo castello di Piazza Roma. 

"La domenica mattina - esorta Squillia -  tutti in Piazza San Martino per la messa e l’emozionante cerimonia di benedizione del cavallo e del fantino, accompagnata dall’esibizione del gruppo Sbandieratori e Musici e poi tutti ad ammirare i bellissimi costumi che sfileranno per le vie del Borgo. Infine tutti in Piazza Alfieri a vivere il momento della corsa, il più bello, nella speranza che diventi indimenticabile".

La sfilata

Il Cristo della domenica 

Le feste ritmavano la vita nel Medioevo: durante le festività bisognava seguire le funzioni religiose e, per le donne, era il momento di indossare gli abiti migliori. Il Codice degli Statuti attesta che in quei giorni era vietato lavorare, salvo specifiche eccezioni, pena il pagamento di 20 soldi astesi. Il podestà e i suoi giudici potevano intervenire anche in assenza di una specifica accusa; inoltre, chiunque assistesse a una violazione, poteva denunciare il fatto ricevendo un quarto della sanzione pagata. Si poteva lavorare solo quando si correva il rischio di perdere il raccolto: era concesso togliere il grano dalle aie, ammassare il fieno e raccogliere l’uva. L’obbligo di santificare le feste è documentato dal «Cristo della domenica»: una raffigurazione pittorica diffusa in area alpina a partire dal XIV secolo in cui l’immagine di Cristo è circondata da strumenti utilizzati nel lavoro manuale e da scene riferite ad attività quotidiane che colpiscono le sue carni provocandogli ferite.

Betty Martinelli

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