Attualità - 12 agosto 2024, 09:53

Pedalando tra vigne e colline: il basso Monferrato si svela su due ruote

Stefano Francisetti, guida cicloturistica, ci porta alla scoperta di un territorio ricco di sorprese e nuove opportunità

Stefano Francisetti

Stefano Francisetti

Stefano Francisetti, torinese e astigiano classe 1975, è un istruttore MTB, guida e accompagnatore cicloturistico certificato dalla Regione Piemonte. E' appassionato di natura e montagna, pratica trekking, ciaspole, deltaplano e mountain bike. Abbiamo avuto l'opportunità di intervistarlo per conoscere meglio il mondo del cicloturismo nel basso Monferrato, un nuovo settore ma che ha grandi margini di crescita per lo sviluppo turistico del territorio. 

Stefano, come sei diventato guida cicloturistica?

Ho seguito un corso l'anno scorso a Torino, presso una scuola professionale che offre insegnamenti su vari lavori e arti. Il corso, promosso dalla Regione Piemonte, prevedeva una selezione iniziale con una parte scritta e una pratica. La parte scritta consisteva in domande a risposta multipla su Torino, il Piemonte e le zone limitrofe. La parte pratica si è svolta in un parco, dove abbiamo affrontato un percorso con ostacoli, valutato in base al tempo e agli errori commessi.

Quanto è durato il corso e cosa hai imparato?

Il corso vero e proprio è durato 7 mesi, con circa 290 ore tra teoria e pratica. Abbiamo studiato meccanica, imparando a smontare e riassemblare completamente una bicicletta, oltre a gestire situazioni di emergenza e riparazioni sul campo. C'è stata poi una parte di legislazione, conoscenza del territorio, comunicazione con i clienti e pianificazione dei tour. La parte pratica includeva uscite in bicicletta nei fine settimana, percorrendo dai 80 ai 120 km con vari tipi di biciclette: pedalata assistita, bici da corsa, mountain bike, gravel e altre.

Quali zone del Piemonte avete esplorato durante il corso?

Abbiamo pedalato in diverse aree: dal Lago Maggiore al Mottarone, parte della Val Maira, la zona di Torino, le colline e le montagne della Val di Susa, e le Langhe. È stato un percorso formativo molto intenso e completo.

Qual è la zona più popolare per il cicloturismo in Piemonte?

Molte guide lavorano nelle Langhe, una zona molto apprezzata per la sua bellezza e le degustazioni. Anche l'Alto Monferrato è molto richiesto. Personalmente, essendo della provincia di Asti, cerco di promuovere il Basso Monferrato e l'Astigiano. Queste zone offrono una grande varietà di paesaggi: boschi, campi, colline con vigneti e noccioleti. Ci sono percorsi molto panoramici, come quello delle colline Alfieri, che in giornate limpide offre una vista spettacolare sulle Alpi.

Che tipo di tour organizzi solitamente?

Organizzo tour di varia durata, dalle 3 alle 5 ore, spesso abbinati a degustazioni o aperitivi al tramonto. Collaboro con strutture ricettive locali che mi contattano quando hanno clienti interessati. Offro anche escursioni in montagna, come nella zona delle montagne olimpiche o la via del sale nel Cuneese.

Come prepari i tuoi tour?

Prima di ogni evento, faccio sempre un sopralluogo per verificare le condizioni del percorso, controllando che non ci siano ostacoli o pericoli imprevisti. È fondamentale conoscere bene il territorio e mantenerlo monitorato.

Qual è il tuo target di clientela?

Ho avuto l'opportunità di lavorare sia con turisti stranieri che italiani. Recentemente ho guidato un gruppo di americani del Texas in vacanza nella zona. Gli stranieri tendono ad essere più autonomi, mentre gli italiani spesso cercano un'esperienza senza pensieri, affidandosi completamente alla guida per godersi il panorama e divertirsi.

Come vedi il futuro del cicloturismo nel nostro territorio?

Le prospettive sono buone, ma siamo ancora in una fase iniziale. È necessario farsi conoscere e offrire un servizio di qualità. Il passaparola è fondamentale. Bisogna pubblicizzare di più questa attività e creare eventi che colleghino il cicloturismo al territorio e alla gastronomia locale. Il cicloturismo offre un modo unico di esplorare il territorio, specialmente con le bici a pedalata assistita che permettono di coprire distanze maggiori senza affaticarsi eccessivamente.

Hai menzionato un'associazione di guide. Puoi dirci di più?

Sono iscritto all'AGAC, l'associazione delle guide della regione Piemonte. Ci tutela su vari aspetti e ci offre opportunità di aggiornamento professionale. È un punto di riferimento importante per informazioni, supporto e networking nel settore.

Oltre alla parte tecnica e turistica, avete ricevuto una formazione sulla sicurezza?

Assolutamente sì. Abbiamo seguito un corso importantissimo sulla sicurezza e il soccorso, tenuto da tecnici del soccorso e guide alpine. Abbiamo imparato come gestire emergenze in vari ambienti, urbani o montani, come chiamare i soccorsi e fornire le prime manovre di assistenza a un infortunato. È stata una formazione molto completa e fondamentale per la nostra professione.

Un ultimo consiglio per chi volesse intraprendere questa professione?

Direi che la passione è fondamentale, ma non basta. Bisogna essere preparati tecnicamente, conoscere bene il territorio e saper gestire diverse situazioni. È importante anche essere flessibili e saper leggere le esigenze dei clienti. Il cicloturismo offre grandi opportunità, ma richiede impegno, preparazione e continuo aggiornamento.

Alessandro Franco

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO AD AGOSTO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
SU