Attualità - 12 agosto 2024, 19:02

Aspettando il Palio: Don Bosco. "Aspettative per il primo settembre? Dopo 28 anni non possono che essere elevate

Il borgo punta su Giovanni Atzeni: "Pensiamo che la fortuna non ti venga a cercare, devi andare a prendertela con il lavoro"

Merphefoto

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"Aspettative per il primo settembre? Inutile nascondersi, trascorsi 28 anni dall’ultimo trionfo in Piazza non possono che essere elevate. E così deve essere nel rispetto di tutti coloro che in questi anni hanno lavorato ed investito tante forze ed energie operando spesso quelle rinunce che solo un certo risultato può ripagare". Non ci girano intorno, dalle parti del Don Bosco, su quello che dovrebbe essere il risultato del Palio 2024. 

"Come sempre il Borgo Don Bosco pensa e prepara il palio 364 giorni l’anno per arrivare al meglio a quel 365° che per noi è il giorno più importante. Ci stiamo preparando alla prima domenica di settembre dal giorno successivo al Palio 2023-  spiega il rettore dei gialloblù, Massimiliano Stella -  Gli ultimi 11 mesi ci hanno visti impegnati in ogni settore: dall’organizzare eventi di condivisione con i nostri borghigiani al preparare la sfilata dei bambini ed il corteo storico della domenica, dagli allenamenti dei nostri gruppi sbandieratori e musici under ed assoluti a lavorare per abbellire ed arricchire la nostra bancarella per terminare con il pensiero quotidiano rivolto all’organizzazione della nostra corsa seguendo i vari eventi che hanno visto impegnati cavalli e fantini che potrebbero trovarsi in Piazza Alfieri la prima domenica di settembre di quest’anno. Cerchiamo di lavorare mettendo il divertimento al centro di tutto ma senza dimenticare che la nostra più bella manifestazione è passione e dedizione e questi due sentimenti creano aspettative che devono poi essere rispettate perché abbiamo un popolo gialloblu da rappresentare.

La settimana di avvicinamento al Palio 2024 sarà piena di eventi ed iniziative da parte del Borgo. "Saremo impegnati negli eventi ufficiali quali le visite veterinarie, la presentazione dei fantini, le prove in piazza del venerdì e del sabato, il mercatino in Piazza S. Secondo fino ai cortei storici degli adulti e dei bambini. A questi impegni affiancheremo attività interne come i cenini in sede e la nostra cena Propiziatrice. Uno dei progetti più belli ed emozionanti è quello rivolto alle attività pensate per i nostri giovani leoncini. Per loro una settimana dedicata all’avvicinamento a questo fantastico mondo fatto di cavalli, colori e senso di appartenenza. Loro sono il futuro ed il bene più prezioso per noi e per la nostra città per poter garantire la continuità di questa nostra magnifica festa"

"La corsa di quest’anno, come detto, è in fase di organizzazione da mesi. Ora si avvicina il momento di raccogliere i frutti del duro lavoro portato avanti da molte persone, ognuna essenziale, per far sì che i nostri colori si presentino al canapo domenica primo settembre con le migliori chance per un Palio da protagonisti. I rapporti sono ormai consolidati e le dinamiche conosciute. La macchina è ormai rodata… un’ultima oliata al motore e siamo pronti a partire. Molti dicono che la fortuna giochi un ruolo fondamentale nel nostro Palio, dall’estrazione delle batterie, alla posizione al canapo, fino ovviamente alle condizioni fisiche e mentali dell’accoppiata che calcherà la pista… ma noi pensiamo fortemente che la fortuna non ti venga a cercare, sei tu che devi andartela a prendere con il lavoro, la passione e la competenza necessaria per un evento tanto importante"

La settimana del Palio

Il tema di sfilata

 

 La corporazione dei panettieri nel Medioevo astese 

Nell’Asti medioevale, la corporazione dei panettieri aveva un ruolo di primo piano nella struttura sociale ed economica della comunità. Oltre al commercio del pane, i panettieri controllavano l’intera catena produttiva, dall’acquisto delle farine alla vendita, attenendosi, per evitare severe pene, alle norme fissate dagli Statuti medievali. Panettieri, panificatori e fornai era obbligati a giurare sulle Sacre Scritture di mantenere fede alle regole circa l’uso di materie prime di qualità, la mescola delle farine, la preparazione del pane e la vendita a prezzi equi. Il giuramento avveniva nella pubblica piazza dinnanzi alle autorità locali e ai rappresentanti della corporazione. Il corteo storico del Borgo Don Bosco rievoca questa cerimonia, evidenziando l’impegno dei panettieri che contribuivano, con la loro attività, al benessere della comunità astese.

Alessandro Franco

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