I commissari liquidatori del Maina, questa mattina, hanno fatto un punto della situazione con le sigle sindacali dopo il terzo bando andato deserto.
La struttura, quasi 20mila metri quadri, al terzo tentativo di vendita per rilevare la struttura socio-sanitaria, chiusa nel dicembre 2022 a causa di 8 milioni di euro di debiti accumulati negli anni, non aveva visto nessun acquirente e i liquidatori fallimentari Roberto Frassinelli, Alberto Abbate e Luca Geninatti Satè stanno cercando una strada percorribile per non modificare la destinazione d'uso dell'RSA.
"In ballo - ci spiega Danilo Moiso della Cse Flpl - ci sono quei famosi 110 posti accreditati dalla Regione -. Ci sarebbero dei soggetti interessati, però i bandi precedenti sono andati deserti perché quella parte residuale di posti non permetteva un equilibrio gestionale rispetto alla ristrutturazione dei circa 19 mila metri quadrati, quindi cercheranno, se riusciranno, di vendere grezzamente il pezzo dell'Rsa e destinare le altre parti ad attività collaterali. Questo per quanto riguarda la parte della vendita degli immobili, se questo dovesse accadere rimane valido il discorso che la ditta acquirente dovrà poi farsi carico del personale residuale rimasto da collocare, che attualmente dovrebbe girarsi entro le 20 unità ma 3 o 4 di queste persone riusciranno ad andare in pensione entro la fine di quest'anno".
Ma la preoccupazione per i dipendenti sale perché i commissari liquidatori hanno fondi disponibili a coprire la messa in disponibilità fino al dicembre di quest'anno. "Non andasse in porto - rimarca ancora Moiso ci troveremmo ancora con 15-17 persone da ricollocare che da gennaio 2025 non prenderanno nessun più tipo di stipendio, di indennità. I fondi sostanzialmente ci sono, ma cambiando giunta devono fare tutto l'iter di approvazione per il pagamento degli ulteriori stipendi e molto probabilmente lo stipendio o l'indennità di agosto dovrà slittare fino a metà settembre e questo per molti è una cosa veramente tragica".