Cronaca - 23 luglio 2024, 12:21

Riboldi in visita al Pronto Soccorso del Massaia: "Non lasceremo mai più soli i nostri Sanitari" [GALLERIA FOTOGRAFICA e VIDEO]

L'assessore alla Sanità ha promesso interventi celeri e incisivi dopo il grave episodio avvenuto domenica

La risposta delle istituzioni al grave episodio verificatosi domenica pomeriggio al Pronto Soccorso del Cardinal Massaia di Asti, dove i familiari di un adolescente hanno pesantemente inveito contro il personale sanitario e danneggiato un defibrillatore e la porta scorrevole del triage (CLICCA QUI per rileggere l'articolo), non si è fatta attendere.

Come preannunciato in mattinata, l'assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi si è recato personalmente presso la struttura – dov'era atteso dai vertici dell'azienda sanitaria e dai rappresentanti dei sindacati, nonché dal sindaco Maurizio Rasero, dall'assessore comunale alla Sicurezza Luigi Giacomini e dal neo consigliere regionale Sergio Ebarbano (FdI) – per testimoniare personalmente la solidarietà al personale e la netta condanna di quanto accaduto.

La visita ha messo in luce la situazione attuale della sicurezza nell'ospedale, che appare ancora insufficiente: il posto di polizia è vigilato solo fino al fine settimana, quando resta sguarnito. Ad integrare, una guardia giurata Mek-Pol copre da sola l'intera struttura dalle 6 alle 22, mentre dalle 22 alle 6 sono presenti due guardie per tutto l'ospedale.

L'assessore Riboldi ha espresso ferma condanna per l'accaduto: "Ho inteso essere qui per portare solidarietà ai colleghi della sanità aggrediti. Abbiamo un problema concreto che si accentua in alcune aree a causa dell'intemperanza che sfocia spesso in violenza verbale, fortunatamente meno frequentemente fisica. Danneggiare strutture sanitarie in un periodo di ristrettezze economiche come questo è doppiamente grave".

Riboldi ha poi annunciato azioni immediate: "Ho chiesto un incontro con il prefetto e con le forze dell'ordine e letto le numerose richieste di interventi. Anche se non erano stati allocati fondi a tal fine, ci attiveremo immediatamente per dare seguito a richieste come sistemi di videosorveglianza e pulsanti che consentano di chiedere con discrezione l'intervento delle forze dell'ordine. Sicuramente non risolveranno il problema, ma possono essere un ottimo deterrente. Posso garantirvi che lavoreremo per non lasciare mai più soli i nostri sanitari".

Il sindaco Rasero ha definito la visita di Riboldi "un atto di sensibilità", aggiungendo: "Sono convinto, conoscendolo come persona determinata, che questo sia un inizio per raggiungere qualcosa mancato finora".

L'assessore alla Sicurezza Giacomini ha riferito dei provvedimenti già in atto: "Stamattina il prefetto ha convocato un primo tavolo con le forze dell'ordine e stabilito un piano di intervento, soprattutto con aumento di passaggi nel weekend, mentre la settimana prossima si svolgerà un comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica". "Sarà ovviamente necessario aumentare le ore in cui il Pronto Soccorso è presidiato - ha aggiunto Giacomini - L'ideale sarebbe avere un corpo di guardia attivo H24".

Necessità ribadita anche dal consigliere Ebarbano: "È assolutamente necessario il piantone H24. È necessario che questura e prefettura coordinino i Corpi per arrivare a garantire 6+6+6+6 ore di copertura tra Polizia, Carabinieri, Finanza e Penitenziaria".

La dottoressa Rosa Alessandra Brusco, direttore generale facente funzione, ha ricordato che: "A marzo abbiamo predisposto un intervento migliorativo con il raddoppio della vigilanza. Ed oggi c'è stato un altro sopralluogo per rafforzare anche gli ingressi, ma naturalmente essendo un Pronto Soccorso non possiamo impedirli. C'è comunque molta collaborazione sia da parte della prefettura che della questura e quest'ultima ci ha fornito un numero dedicato. Va però tenuto conto che, in una situazione di emergenza, l'operatore sanitario dà priorità a tutelare l'incolumità dei presenti e la propria, per cui a volte può essere complesso riuscire a comporre il numero".

Nomina del nuovo Direttore Generale

A margine dell'incontro l'assessore Riboldi ha risposto a una domanda relativa la nomina del prossimo direttore generale dell'ASL AT, incarico rimasto scoperto dopo il pensionamenti del dottor Arena: "Il nuovo DG verrà nominato a dicembre insieme a tutti gli altri avvicendamenti regionali. Il criterio che vogliamo applicare è quello di continuità e merito", ha rimarcato l'assessore.

Riboldi ha poi voluto chiarire la posizione nei confronti del direttore uscente Arena: "E' mio concittadino e lo conosco da molti anni, c'è grande stima nei suoi confronti. Chi ha diffuso voci di una volontà di rimozione l'ha fatto falsamente. Ribadisco che il nuovo direttore generale verrà nominato entro la fine dell'anno, con l'obiettivo di garantire sia la continuità gestionale che il riconoscimento del merito".

Montana (Nursind): "Gli episodi di violenza a danno di Sanitari sono all'ordine del giorno"

Mirisola (Nursing Up): "Siamo stanchi di trovarci in balia di delinquenti"

Anche il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, per tramite di Enrico Mirisola, segretario provinciale di Asti e Alessandria, esprime rammarico e sgomento, ma anche rabbia, per gli episodi violenti avvenuti nel Pronto Soccorso di Asti e documentati dagli organi di informazione. 

“Quanto accaduto ha colpito direttamente i colleghi che prestavano servizio all’interno del Pronto Soccorso di Asti, mentre erano impegnati a prestare le cure necessarie ad un bambino. Un fatto assurdo - ha affermato Mirisola - Queste persone che hanno deliberatamente danneggiato un defibrillatore e hanno sfasciato la porta scorrevole del Triage, in preda ad una rabbiosa furia hanno anche minacciato gli operatori che cercavano di prestare le cure al loro piccolo familiare. Persone che non si rendono conto dei danni che hanno causato. Si è trattato di un episodio di violenza inaudita contro chi sta facendo il proprio lavoro, enormemente inaccettabile”.

“Siamo arrabbiati ma anche profondamente delusi – prosegue Mirisola - da questi comportamenti di persone incivili. Siamo stufi di essere aggrediti all’interno di un luogo di lavoro che dovrebbe essere protetto per la delicatezza delle operazioni che vi si svolgono, costantemente esposti alla furia di persone che sono dei delinquenti e che meritano di ripagare di tasca loro un bene importante per la collettività qual è un defibrillatore, oggi danneggiato tanto da essere inutilizzabile. Uno strumento che, ricordiamolo, è necessario per salvare delle vite (potevano essere loro, i diretti interessati, ad esempio ad avere un malore tale da dover impegnare un defibrillatore che ora è distrutto). E che dire dei colleghi che si sono dovuti trovare faccia a faccia con tali violenze? Insomma, dove vogliamo arrivare? Un intervento delle autorità è necessario, per trovare una soluzione al problema rendendo il Pronto Soccorso più sicuro. Magari iniziando proprio dai lavori di messa in sicurezza dei posti e dei luoghi di lavoro, che vanno attuati nel più breve tempo possibile ad Asti e nel resto del territorio, affinché questi episodi non si debbano mai più ripetere”.

Il gruppo consiliare PD: "Urgente che le istituzioni garantiscano maggior sicurezza"

Il gravissimo episodio ha suscitato nette prese di posizione anche in ambito politico. In particolare, il gruppo consiliare del Partito Democratico di Asti ha espresso solidarietà agli operatori sanitari, condannando fermamente gli atti di violenza, ed invitando tutti i cittadini a unirsi con fermezza nella condanna. 

Nel documento, a firma della capogruppo Maria Ferlisi, viene altresì sottolineata l’importanza di garantire la sicurezza del personale sanitario e avanzata la richiesta di adozione di misure immediate, tra cui:

  • Rafforzamento della videosorveglianza e degli ingressi
  • Potenziamento della vigilanza
  • Maggiore presenza delle forze dell’ordine, soprattutto durante i momenti critici

Rimarcando il proprio impegno nel portare avanti queste istante nelle sedi competenti, il Partito Democratico ha inoltre chiesto che le denunce per atti di violenza siano effettuate d’ufficio per evitare ulteriori esposizioni degli operatori sanitari.

Gabriele Massaro

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