Ieri sera, centinaia di agricoltori della Coldiretti astigiana si sono uniti a migliaia di colleghi provenienti da tutta la regione per formare un lungo corteo di bandiere, cartelli, striscioni e trattori. La manifestazione, svoltasi a Torino, in piazza Piemonte ai piedi del grattacielo regionale, aveva un messaggio chiaro: “Basta Cinghiali!”
Il corteo ha voluto esprimere un “basta” deciso ai danni causati dai cinghiali: raccolti mancati, campi devastati, economie compromesse e sicurezza stradale minacciata. “Le tragedie della strada causate dalla fauna selvatica, solo nella Città Metropolitana di Torino, superano le 250 all’anno”, hanno commentato i referenti dell’Associazione Famigliari Vittime della Strada.
La presidente regionale Coldiretti, Cristina Brizzolari, ha sottolineato la necessità di provvedimenti immediati: “Fin quando non raggiungeremo l’obiettivo di 60mila abbattimenti, non ci fermeremo”. La mobilitazione è stata preceduta da un incontro tra i vertici della Coldiretti e il governatore Alberto Cirio, l’assessore regionale all’agricoltura, ai cinghiali e alla PSA Paolo Bongiovanni e i funzionari regionali.
Le azioni proposte
Il delegato confederale Bruno Rivarossa ha richiesto misure concrete: “Rafforzare le azioni per il depopolamento dei cinghiali, rendere attuative le disposizioni straordinarie per tutelare i distretti suinicoli, consentire interventi urgenti su tutto il territorio regionale, autorizzare interventi in autodifesa da parte degli imprenditori agricoli anche nelle aree protette e permettere la caccia di selezione notturna”. Rivarossa ha aggiunto: “Le aspettative del mondo agricolo sono tante e alte, ma ora ci aspettiamo cambiamenti concreti”.
Monica Monticone, presidente della Coldiretti Asti e componente di giunta della Coldiretti regionale, ha ribadito l’importanza della provincia di Asti: “La provincia di Asti è formata da 117 comuni a forte vocazione agricola, che contano migliaia di aziende caratterizzate da una biodiversità incredibile. I cinghiali non devono più far parte delle nostre preoccupazioni. Il piano del 27 maggio deve partire subito”.
Anche Alessandro Caruso, rappresentante dei giovani e delegato del movimento Giovani Impresa Asti, ha espresso preoccupazione per il futuro: “I giovani hanno fortemente investito in agricoltura. Senza provvedimenti urgenti, si rischia la chiusura di stalle e aziende agricole. Come possiamo rappresentare il futuro dell’agricoltura, se vengono meno i presupposti per costruirlo?”.
Mentre il direttore Coldiretti Asti, Giovanni Rosso, ha fornito dati concreti: “Nel 2022 i danni provocati dalla fauna selvatica nell’astigiano sono ammontati a circa 600mila euro complessivi. Nel 2023, i danni sono diminuiti nella zona nord, dove ci sono state azioni coordinate e concrete. Questo dimostra che il problema non è impossibile da risolvere”.
Intervento dell’assessore Bongiovanni
L’assessore regionale Paolo Bongiovanni ha ricordato le sue origini agricole e ha annunciato misure concrete: “Oggi, al Senato, è stato approvato il Decreto Agricoltura, che il ministro Francesco Lollobrigida porterà alla Camera la prossima settimana. Quattro gli interventi d’interesse: prolungamento di un mese di caccia del calendario venatorio, caccia di selezione notturna estesa alla mezzanotte, distaccamento di 177 militari per il contenimento dei cinghiali e poteri straordinari al commissario per favorire il contenimento”.
L’assessore ha concluso: “Occorre intervenire in modo drastico. Il problema sarà risolto quando ci saranno solo più tre cinghiali per chilometro quadrato”.