Per accompagnarti nella lettura di questa intervista ti consiglio la canzone Pure Imagination, di Timothèe Chalamet, contenuta nella playlist "Orgoglio Astigiano" su Spotify
Fin da bambina amo il mare e tutte quelle meraviglie che lì si possono incontrare. Conchiglie, pesci, coralli... Un tripudio di colori nella trasparenza dell'acqua, che ha da sempre catturato la mia attenzione. Andando a trovare Simone Porcellana, titolare di ReefLab ad Asti, ho potuto fare un'altra grande esperienza immersiva. Ne sono uscita affascinata come una bimba.
Simone, cos'è ReefLab e di cosa si occupa?
ReefLab è il primo negozio online italiano esclusivamente dedicato ai coralli. Ci occupiamo della riproduzione e vendina online di coralli marini tropicali. Molti esemplari sono importati dall'Indonesia e dall'Australia, mentre una parte viene riprodotta da noi. La nostra sede è ad Asti, ma è a porte chiuse. Abbiamo anche una vasca al Museo Paleontologico, con cui abbiamo una collaborazione attiva.
Immagino che vengano trattate diverse tipologie di coralli, più o meno rare
Sì, esatto. Intanto i coralli sono animali e non piante, come comunemente magari si pensa. Vivono in profondità diverse e hanno quindi differenti esigenze. Per questo abbiamo più vasche. Ognuno ha una sua forma e una colorazione e può essere più o meno raro. Ci sono esemplari talmente rari che vengono venduti persino a polipo. È un altro mondo rispetto agli acquari d'acqua dolce: per creare un acquario marino le spese iniziali sono già molto più alte e serve un litraggio importante. L'esemplare più raro o il pezzo di esemplare più raro l'ho venduto a 500 euro.
Da quanto tempo svolgi quest'attività e cosa facevi prima che ReefLab prendesse vita?
Faccio questo mestiere dal 2005. Prima ero responsabile qualità in un'azienda. Mi trovavo bene, ma poi a un certo punto mi sono detto "che cosa mi piacerebbe fare nella vita?". Ed è arrivata la risposta "Vendere coralli". E già in America avevo visto che i coralli venivano venduti online. All'epoca, però, l'e-commerce era ancora molto da sviluppare e, soprattutto, c'era molta diffidenza nel comprare online. Pensa trattandosi di animali, pertanto di cose vive. Poi, fortunatamente, c'è stato il boom di e-commerce e io in quel momento ero l’unico in Italia a vendere coralli online, facendo anche attività all’ingrosso, importando in parte e vendendo ai negozi e in parte ai privati.
Come mai l'idea dei coralli?
Avevo coltivato la passione per i coralli dopo aver comprato un piccolo acquario marino da salotto, anche se in realtà il mare mi ha sempre fatto paura, non lo apprezzavo. Nel giro di qualche mese mi sono appassionato alle varie specie e da lì...
Un'idea in qualche modo controcorrente. Ti appartiene questo concetto?
Sì, molto. Ho sempre pensato di essere controcorrente e che questo approccio potesse far fare cose originali, per distinguersi dal resto.
È stato difficile il cambio vita?
Sì, devo dire che non ho cominciato subito a fare questo, ci ho messo tre anni per farlo diventare un mestiere. E devo molto alla mia famiglia, che mi ha aiutato nell'investimento iniziale. Da allora ho poi preso una dipendente che lavora con me da più di dieci anni, ora è il mio braccio destro, le affido la parte manuale e io seguo più la parte commerciale e il sito.
Come è cambiato questo mestiere nel corso degli anni?
È molto cambiato. Una volta arrivavano esemplari più grandi, selvatici, che ora non si possono più tenere e quindi sui coltivati i prezzi sono aumentati. Si tende ad avere esemplari più piccoli, ma in proporzione più cari. Con il tempo si è cercato di frammentare tutto, perché non potendo arrivare i selvatici anche le dimensioni delle vasche stanno diminuendo e allora si divide, per dare vita a collezioni più piccole.
Avete un motto che vi identifica?
Sì, "work hard play hard": lavora duro e divertiti alla grande. Credo molto in questo concetto, ovvero quello di fare le cose bene quando e come servono e, il tempo restante, usarlo per ricaricare le energie, avendo come focus il proprio benessere psicofisico.
Il rapporto di ReefLab con l'Astigiano?
Da un punto di vista lavorativo è praticamente nullo, ma anche per scelta. Volevo vendere nella maniera più impersonale possibile e questo si poteva fare online. Non era il caso di aprilo al pubblico, non volevo vendere vasche, prodotti, pesci. ReefLab apre su appuntamento, è ad Asti, in via Ferrero, ma di fatto potrebbe essere ovunque in Italia e nel mondo.
Tu ti senti astigiano? E cosa pensi di questa terra?
Mi sento assolutamente astigiano e mi sembra che la terra sia poco valorizzata. Abbiamo un centro storico bellissimo, paesaggi mozzafiato, prodotti incredibili, e c’è sempre il confronto con Alba che ha saputo valorizzarsi benissimo e che ha turismo per cose che abbiamo anche noi. Non stiamo sfruttando al meglio le nostre potenzialità, aziende grosse non ce ne sono più, il settore auto è in declino, non ci stiamo puntando molto, anche se negli ultimi anni si incominciano a vedere più turisti in città. Non penso sia abbastanza, abbiamo potenzialità inespresse che non c’entrano nulla con il mio lavoro, ma che riscontro quotidianamente come privato cittadino che ad Asti ci vive e ci lavora.
Immagino quindi che la tua clientela sia poco astigiana e più internazionale
Sì, la clientela astigiana è minima, ho più clienti nel centro e sud Italia, anche perché i coralli arrivano a Milano e Roma, gli unici due aeroporti attrezzati per questo. Ho venduto in Francia, Spagna, Portogallo, in Norvegia, ma in Europa le spese di spedizione mi penalizzano tanto. Ho concorrenti tedeschi che hanno spese di spedizione basse. Inoltre, essendo anche specie in via di estinzione, la burocrazia è ancor più complessa.
Un consiglio ai ragazzi che stanno cercando la propria strada?
Devo prima premettere che mi sento fortunato, perché se la famiglia non mi avesse permesso di provare questa esperienza non avrei potuto raccontare tutto questo oggi. Ho cominciato quest'avventura e sembrava fantascienza. Era tutto un'incognita. Avrei potuto, con il tempo, espandere l'attività e trattare anche pesci e prodotti, ma non mi piaceva e in questa dimensione riesco a fare ciò che voglio davvero. Il consiglio che posso dare è quello di riscoprire il valore del tempo, che ho capito essere fondamentale, per me è stata la vittoria più grande. Adoro anche questo del mio lavoro, che mi permette di avere del tempo libero, della flessibilità. E questo non ha prezzo. Si può dire che ho trovato me stesso in questa dimensione, in questa vita. Prima tornavo a casa da lavoro non si sa a che ora. Capire che non si deve vivere per lavorare è stato fondamentale. Ed è per questo che non tornerei mai indietro. Ho creato tutto questo a mia immagine e somiglianza. Perché mai? Anche a costo di guadagnare meno, non lo farei.
La vita al giusto ritmo. "Tornare alle cose stesse"
Le riflessioni fatte da Simone fanno riflettere anche me. E su questo mi arrovello spesso. Il concetto di vivere la vita al giusto ritmo. Già, ma cosa significa 'giusto'? Sicuramente giusto per ognuno di noi ha una sfumatura diversa. E sono arrivata alla conclusione che molte persone non sentono di appartenere al 100% alla vita che stanno conducendo anche perché, per i motivi più disparati, non la stanno vivendo alla giusta velocità. Riscoprire il valore del tempo è un qualcosa che ho toccato con mano anche io. Ritornare alle piccole cose e alla meraviglia che si prova nel guardarle. I filosofi dicevano "ritornare alle cose stesse", per (ri)scoprirne l'essenza.
Beh, non ha davvero prezzo.