Fotogallery - 20 febbraio 2024, 17:18

Terzo e ultimo giorno di protesta dei trattori: "Continueremo a far sentire la nostra voce" [FOTO E VIDEO]

Oggi pomeriggio corteo a piedi da piazza d'Armi fino alla Prefettura. Poi una delegazione è stata ricevuta dal Prefetto Claudio Ventrice e dal Presidente della Provincia Maurizio Rasero

Le proteste degli agricoltori nel corteo di oggi (Merphefoto)

Le proteste degli agricoltori nel corteo di oggi (Merphefoto)

Terzo e ultimo giorno di mobilitazione degli agricoltori oggi ad Asti. Dopo il corteo dei trattori di ieri pomeriggio (leggi QUI) oggi una delegazione del Collettivo degli Agricoltori Autonomi di Asti e Alessandria si è recato in corteo a piedi (accompagnato da soli due trattori in piazza Alfieri, per essere ricevuto dal prefetto di Asti Claudio Ventrice e dal presidente della Provincia Maurizio Rasero. 

Erano circa 150 gli agricoltori che hanno partecipato alla protesta di oggi: sotto il palazzo della Provincia si è svolto un comizio da parte degli agricoltori, dove hanno preso la parola le varie anime del movimento. "Non vogliamo sussidi - questo il leit motiv delle rimostranze - ma che il nostro lavoro venga riconosciuto ad un giusto prezzo. Con gli attuali ricavi, irrisori, molte nostre aziende saranno costrette a chiudere". 

Il movimento dei trattori lamenta anche la concorrenza sleale con l'estero: "Il cibo italiano è cibo sano - spiegano - i nostri prodotti nascono dall'amore per il territorio e dal rispetto per l'ambiente. Noi siamo felici ogni volta che i clienti scelgono i nostri prodotti al mercato o sugli scaffali. Ma ci deve essere data la possibilità di essere competitivi con tutti gli altri. Basta con l'importazione indiscriminata di generi alimentari che non rispettano le nostre regole sanitarie e di coltivazione facendo concorrenza sleale alle nostre produzioni".

Sulle ragioni della protesta, e su un bilancio di questi tre giorni di mobilitazione, abbiamo sentito il coordinatore degli Agricoltori Autonomi, Gabriele Ponzano. 

La videointervista

I motivi della protesta

"Siamo scesi in piazza con nostri trattori, che sono ii nostri mezzi di lavoro - spiegano gli agricoltori nella loro rivendicazione - per dire basta a questa lenta mote del comparto agricolo. Basta a politiche agricole scellerate: devono incentivare e sostenere l'agricoltura invece di penalizzarla concentrando in poche mani enormi risorse economiche a scapito dell'agricoltura più piccola e diffusa. Hanno provato a zittirci con le deroghe e a farci passare come i distruttori della terra, infangandoci con la storia dei pesticidi, come li chiamate voi.

"Non ci fermeremo - concludono - il vero contadino ama la sua terra e la tutela, va sostenuto e incentivato a produrre prodotti tipici locali difendendo la biodiversità dei suoi terreni. Bisogna ridurre al minimo lo spreco alimentare e il consumo intensivo delle risorse minimizzando gli spostamenti delle derrate alimentari".

Come è andato l'incontro in Prefettura

Nel corso della riunione, i delegati hanno rappresentato le ragioni del malcontento del settore, sottolineando le criticità delle politiche europee e nazionali in materia agricola, che ingenerano costi ritenuti non più sostenibili dagli agricoltori italiani ed effetti dannosi per l’intero comparto agricolo.   

I convenuti hanno ribadito l’esigenza che siano rispettate le norme italiane in materia di sicurezza alimentare, evitando l’importazione indiscriminata di prodotti dai Paesi extraeuropei, per una maggiore garanzia qualitativa dei prodotti ed una migliore tutela della salute dei consumatori.

A conclusione dell’incontro, che si è svolto in un clima di cordialità, i manifestanti hanno consegnato un documento che il Prefetto si è impegnato a trasmettere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’Agricoltura ed al Ministero dell’Interno.

 

Alessandro Franco

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