Economia e lavoro - 12 gennaio 2024, 13:21

Inizio d'anno con 'doccia fredda' per gli addetti alle pulizie sanitarie

Si sono visti proporre un taglio del 10% degli stipendi: "E' già tutto carissimo, come possiamo arrivare a fine mese?"

Il gruppo di lavoratori in attesa di notizie davanti alla sede Asl AT (ph. Merfephoto - Efrem Zanchettin)

Il gruppo di lavoratori in attesa di notizie davanti alla sede Asl AT (ph. Merfephoto - Efrem Zanchettin)

L’avvicendamento, a seguito della vittoria di un ricorso, tra ditte appaltatrici dei servizi di pulizia delle strutture sanitarie Asl ha comportato un pessimo inizio d’anno nuovo per i lavoratori del settore.

Ovvero circa 130 persone, tra full e part time, che si sono viste proporre una decurtazione del 10% del proprio stipendio, nonostante le somme pattuite tra la ditta e l'Asl per la fornitura del servizio siano rimaste invariate, oltre alla richiesta di svolgere le medesime mansioni di sempre in molto meno tempo.

Una inaspettata ‘doccia fredda’ che ha fatto slittare la prevista firma dei contratti, teoricamente in vigore da lunedì 15 gennaio, in attesa che le parti, convocate presso la sede Asl AT trovino un punto d’equilibrio.

Ad una prima riunione, protrattasi per l’intero pomeriggio di ieri, ne sta facendo seguito una seconda, con le parti riunite ad oltranza dalle 11 e, almeno per il momento, fosche nubi all’orizzonte.

“Allo stato attuale delle cose sarà difficile si riesca ad arrivare ad un accordo”, ha sinteticamente commentato il segretario della Filcams Cgil Mario Galati, da noi contattato telefonicamente a incontro in corso.

 

LA LUNGA ATTESA DEI LAVORATORI

Intanto, all’esterno dell’edificio Asl di via Conte Verde, una delegazione di lavoratori attende di sapere quale futuro professionale li attende, tra rabbia e sconcerto per la situazione in cui si sono improvvisamente venuti a trovare.

“Ho parlato con amici che lavorano nell’Alessandrino – ha commentato un lavoratore, con riferimento al fatto che una delle ditte subentranti gestisce le pulizie nelle strutture sanitarie di Alessandria e Casale – e il loro stipendio è invariato, vogliono imporre questo taglio solo a noi”.

“Dicono che se non faremo il lavoro al costo che decidono loro manderanno degli altri a farlo al posto nostro ha aggiunto un’altra lavoratrice – e lamentano che ci impieghiamo troppo tempo. Ma si rendono conto che lavoriamo in ambienti dove c’è gente malata, che richiedono specifici protocolli, o pensano solo al loro tornaconto?

C’è gente che vive solo con questo stipendio ha aggiunto un terzo lavoratore – se gli tagliano il 10% come possono fare a tirare avanti? Che poi lo stesso discorso vale per tutti: già tutto è diventato carissimo, si arriva a fatica a fine mese, come possiamo andare ci tolgono un ulteriore 10%?

Gabriele Massaro

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
SU