Una ulteriore riprova che l'arte è ancor più meritoria quando si pone al servizio di un bene più ‘alto’ è data dalla presentazione, avvenuta nel tardo pomeriggio di oggi, del progetto che vede collaborare le associazioni Rinascita, Artemisia e Libera.
Come illustrato nel corso della conferenza stampa, gli artisti e le artiste che compongono il collettivo Artemisia hanno donato alcune loro opere per raccogliere fondi in favore di cascina Graziella, struttura moncalvese sottratta alla mafia che Lbera, con i contributi di molteplici enti ed associazioni, sta trasformando in un centro di accoglienza e sostegno per donne vittime di violenza abusi o dipendenze da sostanze.
I 29 quadri, il prossimo 16 e 17 marzo, verranno presentati nell'ambito di una due giorni in programma al Foro Boario di Nizza Monferrato, dove chiunque potrà ammirarli e eventualmente tentare acquistati con la formula dell'offerta più alta. Ovvero effettuando una propria offerta che, al termine dell’esposizione, per ciascuna opera verrà raffrontata a tutte le altre pervenute. Naturalmente ciascun quadro verrà materialmente acquistato dalle rispettive offerte più alte e tutto il ricavato verrà destinato a finanziare il cantiere di Cascina Graziella.
Bene confiscato che, come ha spiegato il consigliere comunale e rappresentante di Libera Roberto Vercelli, è composto da due aree: una più piccola, denominata “Casa delle rose”, che già è adibita a ospitare donne vittime di violenza ormai prossime al reinserimento nella società e una molto più grande, di oltre 400 metri quadri e attiguo terreno, dove sorgerà Cascina Graziella.
“Ricordiamoci che la mafia è qui tra noi – ha ammonito Liliana Macario dell’associazione Rinascita ma anche tra gli artisti che contribuiranno al progetto donando proprie opere – Non ha più la lupara o la coppola, ma è altrettanto pericolosa e quindi bisogna stare molto attenti. Un progetto come Cascina Graziella è un chiaro segnale per dire loro che non lo vogliamo. Il contributo degli artisti è molto importante perché fa capire che anche persone apparentemente lontane da questa realtà possono fornire un importante contributo”.
“Vogliamo anche rimarcare – ha aggiunto la presidente di Artemisia – che la bellezza dell’arte ‘vince’ sulla bruttezza della violenza. Siamo stati molto felici di poter donare opere in favore di donne che hanno visto e vissuto situazioni terribili, poterle aiutare”.