Chi scrive ha avuto il piacere di collaborare con lui per molti anni all' interno della stagione di Arte & Tecnica, trovando senpre una persona disponibile e attenta. Di lui mi rimarrà il ricordo del grande amore per il piemontese, da lui definito con orgoglio "lingua" e non dialetto e la sua nobilitazione sia sul piano culturale che letterario. Nell'ultima conferenza stampa, lo scorso mese di settembre, quasi come un testamento spirituale Prosio aveva affermato la necessità di tramandare alle giovani generazioni, anche tramite le istituzioni scolastiche, la conoscenza della lingua piemontese, in maniera tale da non disperdere un patrimonio stratificato in una lunga storia. "Per me una notizia ferale - sottolinea il direttore della Stagione di Moncalvo, Mario Nosengo - l'ho visto a dicembre e mi sembrava ancora abbastanza in forma. Era davvero una persona perbene e amante della cultura. Mi consultavo spesso con lui ed era un vero cultore amante della prosa. Ci ha lasciato una persona fondamentale per Moncalvo. Non so cosa capiterà per la Stagione di Moncalvo. Il grande esperto era lui. Ci mancherà moltissimo".
Da parte del vicesindaco Andrea Giroldo un ricordo: "Beppe Prosio è stato tra i primi a credere in me quando da ragazzino mi approcciavo all’amministrazione di Moncalvo. Amavo ascoltare i suoi racconti delle vicende della città nei decenni scorsi e quando parlava delle sua storia. La Città di Moncalvo gli deve davvero molto, ha profuso un grande impegno per l’interesse pubblico, in particolar modo per la cultura e la lingua piemontese. Onoreremo il suo retaggio con il nostro impegno e quello dei nostri partner che lavorano negli ambiti a cui Beppe si è dedicato. Esprimo a nome di tutta la Città un forte cordoglio e la vicinanza alla famiglia".