Politica - 07 dicembre 2023, 09:30

Asti attende Giorgia Meloni, tra voglia di rilancio e voci critiche

Nel pomeriggio, la premier firmerà all'Alfieri un Patto di coesione regionale da circa 800 milioni di euro. Centro 'blindato' dalla tarda mattinata

Un'immagine relativa una precedente visita astigiana della Meloni (Ph. Merfephoto - Efrem Zanchettin)

Un'immagine relativa una precedente visita astigiana della Meloni (Ph. Merfephoto - Efrem Zanchettin)

Oggi pomeriggio, Asti sarà nuovamente al centro dell’attenzione nazionale, a poco più di un anno dalla storica visita di Papa Francesco, per la presenza del presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Per lei non sarà comunque la prima volta ad Asti, poiché in passato è già stata qui sia per incontri elettorali e sia in visita privata, ospite del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia, all'epoca guidato dall'attuale deputato Onorevole Marcello Coppo. Quella odierna è però la prima visita in veste di presidente del Consiglio.

IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA

La premier è attesa intorno alle 15 al Teatro Alfieri, per la sottoscrizione del “Patto di coesione con il Piemonte”, un accordo che porterà 800 milioni di euro alla Regione per investire in settori strategici come la sanità, la sicurezza e le infrastrutture.

La premier verrà accolta dal presidente della Regione Alberto Cirio e dal sindaco di Asti e presidente della Provincia Maurizio Rasero, con i quali farà ingresso nel teatro dove la attenderanno le autorità locali e moltissimi sindaci da tutto il Piemonte, per assistere alla firma del Patto di coesione, che prevede interventi per il rilancio economico e sociale del Piemonte, colpito duramente dalla pandemia e dalla crisi industriale.

Al termine della cerimonia, Meloni visiterà il ‘Magico Paese di Natale’ allestito in piazza Alfieri, sempre accompagnata dal sindaco Rasero e dal presidente Cirio. Va altresì ricordato che la Meloni sarà il secondo Presidente del Consiglio in visita in città negli ultimi anni, poiché nel novembre 2016 l’allora premier Matteo Renzi ‘fece tappa’ ad Asti per una breve visita non protocollata.


IL PIANO DI SICUREZZA

Per garantire la piena sicurezza della visita, la prefettura ha elaborato un piano con tutte le forze dell’ordine presenti sul territorio.

La zona attorno al Teatro Alfieri sarà sostanzialmente ‘blindata’ – con divieto di sosta in piazza Alfieri lato portici Anfossi, piazza Libertà, piazza Italia, via Leon Grandi, via Al Teatro Alfieri e nel tratto di corso Alfieri compreso tra via Al Teatro Alfieri e corso Alfieri - dalle ore 11 fino alla partenza della premier. A partire dalle 12, anche piazza Alfieri sarà chiusa al traffico, con divieto di transito lato portici Pogliani fino a cessate esigenze.


VOCI DISSENZIENTI

Naturalmente non mancano alcune voci dissenzienti, ad iniziare da una serie di associazioni (Assemblea antifascista, Assemblea Asti Palestina, Coordinamento Asti Est e Laboratorio autogestito La Miccia) che hanno organizzato un presidio di piazza, lato giardini pubblici, per esprimere il proprio dissenso nei confronti delle politiche del governo su molteplici temi: dal ‘pacchetto sicurezza’ al decreto ‘Cutro’, dal finanziamento della TSO alle discriminazioni di genere.

Negativi anche i giudizi di alcuni sindacati e gruppi politici. “Gentile Presidente Meloni, Noi non ci saremo!", rimarcano Cgil e Uil argomentandola propria decisione di non partecipare all'evento. “Noi non ci saremo! - ribadiscono – Non saremo presenti perché a noi interessano i tavoli di trattativa e non le passarelle come quelle che in questi mesi hanno caratterizzato il confronto tra Governo e Sindacati”. La critica riguarda anche la modifica della legge Fornero, giudicata penalizzante per giovani e futuri pensionati.

Molto critici anche ‘Uniti di può’ e ‘Casa del Popolo’, che disapprovano fortemente la direzione politica e le scelte di investimento proposte dal governo. Criticando apertamente anche il progetto della "Tangenziale Sud Ovest" e contestano le azioni dell’Esecutivo che, affermano, avrebbero contribuito ad aumentare la povertà nel paese.

Posizioni condivise anche da Mario Malandrone (consigliere comunale di ‘Ambiente Asti’), che ha sottolineato “l'aberrante criminalizzazione della povertà” e espresso ulteriori dubbi sull'efficacia degli investimenti proposti nel territorio.

Gabriele Massaro


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