Sanità - 01 dicembre 2023, 07:12

"Non abbassare la guardia contro l'Aids". Oggi Giornata mondiale, all'insegna di educazione e prevenzione [INTERVISTA]

Ad Asti i pazienti con infezione in cura alle Malattie infettive sono poco meno di 300. Il dirigente, professor De Rosa: "Serve porre l'accento su tutte la malattie sessualmente trasmissibili"

"Non abbassare la guardia contro l'Aids". Oggi Giornata mondiale, all'insegna di educazione e prevenzione [INTERVISTA]

Ogni anno, il 1° dicembre, dal 1988, il mondo si unisce per la Giornata contro l'Aids, un'occasione per sensibilizzare, educare e anche per dimostrare solidarietà a coloro che vivono con l'Hiv. 

Una malattia che ha terrorizzato il mondo ma che oggi ha ottenuto tanti progressi anche grazie agli sforzi congiunti di governi, organizzazioni non governative, comunità scientifica e persone colpite compiendo passi significativi.

Tanti progressi e sensibilizzazione

L'accesso ai farmaci antiretrovirali è migliorato, la prevenzione è diventata più efficace, e le campagne di sensibilizzazione hanno contribuito a ridurre lo stigma associato all'Hiv.

Ma, nonostante i progressi, l'Aids rimane una delle sfide più grandi per la salute pubblica globale. Milioni di persone sono ancora colpite dall'Hiv, e la lotta contro la discriminazione e lo stigma continua ad essere fondamentale. In molte parti del mondo, l'accesso ai servizi di prevenzione, diagnosi e trattamento rimane limitato, mettendo a rischio la vita di molte persone.

Sei diagnosi su dieci in ritardo

Con il World Aids Day, celebrato globalmente ogni anno il 1 dicembre, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sottolinea l’urgenza di intervenire sulla prevenzione: 6 nuove diagnosi su 10 vengono identificate in ritardo, ovvero in persone con una situazione immunitaria gravemente deficitaria o già con sintomi di Aids. Un ritardo che può pregiudicare l’efficacia delle terapie antivirali, l’aspettativa di vita e aumentare la diffusione del virus.

Ad Asti circa 300 pazienti in cura

Anche Asti e l'Astigiano sono in prima linea per combattere la malattia e la struttura di Malattie Infettive dell’Asl AT ha attualmente in cura poco meno di 300 pazienti con infezione da HIV mentre l’ambulatorio per le Malattie sessualmente trasmissibili, che fa parte della Rete Regionale, dall’inizio dell’anno ha già effettuato 600 visite.

Non parlare di Aids, ma di persone che vivono con Hiv

Ne abbiamo parlato con il professor Francesco Giuseppe De Rosa direttore delle Malattie infettive del Cardinal Massaia in condivisione con il presidio ospedaliero delle Molinette Città della Salute e della Scienza di Torino e con l’Università di Torino dove è professore associato di Malattie infettive.

"Oggi viene consigliato di parlare non di Aids, ma di persone che vivono con Hiv - spiega - per dimostrare come il progresso sia stato importante. Oggi chi vive con Hiv assume quotidianamente una terapia che consente un'aspettativa di vita normale. Vivere con Hiv, vuol dire vivere con una terapia efficace che si può assumere a lungo termine. Non dobbiamo però abbassare la guardia e la giornata va in questa direzione, dobbiamo essere pronti a programmi di screening sul territorio e nelle scuole".

Com'è cambiata la malattia nel tempo

La malattia si è modificata. Negli Anni 80 era una malattia a trasmissione sessuale e parenterale (con aghi) in chi faceva uso di sostanze stupefacenti per via endovenosa, "nel corso degli anni si è modificata, spiega De Rosa, si tramette sempre meno attraverso gli aghi e sempre più per via sessuale, sono diminuite le trasmissioni legate all'eterosessualità ma sono aumentate, dal punto di vista numerico, le trasmissioni a livello omosessuale tra chi non usa il preservativo".

L'importanza del sesso protetto

Va ribadito che il sesso protetto è sesso sicuro.

"Anche quando si fa counseling, spiega ancora il professore, si cerca di dare consigli in base al comportamento e a volte conviene esplorare diversi concetti, il contraccettivo orale non è meccanismo di barriera. Serve ribadirlo. Con l'attività sessuale non protetta si possono prendere altre infezioni virali come epatite C, papilloma virus che ha un'ottima campagna vaccinale, la clamidia, ci sono infezioni da sifilide, gonococco, parlare di prevenzione e strumenti serve mettere l'accento su malattie sessualmente trasmissibili".

E anche ad Asti gli infettivologi non hanno mai avuto deflessioni lavorative anche dopo il Covid. "Nonostante tutto siamo riusciti ad ampliare il laboratorio di malattie sessualmente trasmesse e siamo uno dei 5 centri riconosciuti dalla Regione", spiega ancora De Rosa.

Le terapie

In cura ad Asti ci sono circa 300 persone seguite che vivono con Hiv e seguono quotidianamente una terapia.

"Abbiamo iniziato anche noi - spiega ancora De Rosa - sulla scorta dei centri di riferimento più prestigiosi le terapie long acting somministrate sotto cute una volta al mese o ogni due mesi, offrendola ai pazienti e la maggior parte sono seguiti a livello ambulatoriale. I pazienti a volte possono fare un prelievo l'anno, tutto il resto è dispensazione farmaci".

Si tratta di assumere antiretrovirali, in combinazione di due o tre molecole, la maggior parte in un'unica pillola, "ci sono diversi regimi che impegnano il budget delle aziende sanitarie, ma premettono ai pazienti di avere una vita normalissima anche con l'Hiv.

"Anche nella vita sessuale con un partner negativo - continua De Rosa - se la terapia retrovirale è efficace, di fatto si azzera anche la trasmissione del virus e si può vivere una vita di coppia cosiddetta 'discordante'".

Si è ridotto anche il pericolo di morte

I pazienti che vivono con Hiv, rispetto ad anni fa, hanno ridotto di molto il rischio della vita.

"Il pericolo di morte - sottolinea De Rosa - riguarda pazienti che arrivano con estrema deflessione della funzione immunitaria. Questi pazienti sono sempre di meno anche grazie alle campagne di sensibilizzazione che offrono piena funzionalità della terapia".

Gli ambulatori del benessere sessuale

Le situazioni di rischio per chi ha partner multipli sono spiegate e gestite dagli ambulatori delle Malattie sessualmente trasmissibili ma in vista c'è un cambio della denominazione in ambulatori del Benessere sessuale dove si affrontano tutte le tematiche per una regolare vita sessuale.

"Il team di infettivologi -conclude De Rosa - è sempre più unito in coesione con la direzione generale. Le Malattie infettive di Asti sono uscite più forti di prima dopo il Covid".

Test e iniziative

Il test HIV si può eseguire con accesso diretto e in forma anonima e gratuita, dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 14.

Oggi 1 dicembre, operatori del Servizio Dipendenze Asl AT e del collegato servizio di Drop-in (dedicato alle persone in difficoltà) parteciperanno a un incontro che si terrà  dalle 10 alle 12 al Nuovo Circolo Nosenzo (via Corridoni 51) in occasione della Giornata Mondiale per la lotta all’Aids.

L’attività di prevenzione del Consultori familiare ad Asti e a Nizza Monferrato

Anche il Consultorio Familiare nelle sedi di Asti e Nizza Monferrato si occupa della prevenzione dell’Aids attraverso i progetti che si svolgono presso gli Istituti scolastici di Asti e Provincia e all’interno dello “Spazio Giovani”.

Lo “Spazio Giovani” dedica ai ragazzi/e uno spazio di ascolto e consulenza su temi riguardanti l’affettività, la sessualità consapevole, la contraccezione e le altre tematiche relative all’adolescenza. Il personale è costituito da un’equipe multidisciplinare composta da ginecologi, psicologhe, assistente sociale, ostetriche ed infermiere.

Il Consultorio

Il Consultorio di Asti è aperto ai giovani tutti i mercoledì dalle ore 13.30 alle ore 15.30 o su appuntamento telefonando al numero 0141 482081; il Consultorio di Nizza Monferrato accoglie i giovani dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 14.30 o su appuntamento al numero 0141 483441.

I servizi sono completamente gratuiti.

Nelle scuole

Intensa l’attività del Consultorio per le scuole. I progetti in corso sono due: “Se mi ascolti tutto passa” è indirizzato alle scuole medie e si svolge in collaborazione con la Prefettura, il Comune e l’Associazione “Mani Colorate”; “Il Consultorio si presenta” è invece indirizzato agli Istituti superiori.

Agli incontri con gli studenti sono sempre presenti due figure, un’ostetrica o ginecologa, una psicologa o un’assistente sociale. Nel corso dell’anno scolastico 2022-2023 sono stati raggiunti circa 1700 alunni delle scuole primarie e secondarie. Quest’anno le adesioni al piano formativo sono ulteriormente in crescita.

I Giovani Democratici del Piemonte

I Giovani Democratici del Piemonte, a partire da oggi, 1 dicembre, saranno impegnati in attività di sensibilizzazione in diverse province della regione. In particolare, i militanti della giovanile distribuiranno davanti alle scuole i volantini informativi, con un QR CODE per svolgere un questionario anonimo e verificare le proprie conoscenze.

I ragazzi e le ragazze della giovanile declineranno le loro attività sui territori, con la distribuzione di volantini e profilattici gratuiti, o con eventi specifici che verranno comunicati in seguito.

Betty Martinelli

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