Eventi - 20 novembre 2023, 17:36

Violenza e suicidi in carcere al centro di un corto d'impatto in anteprima all'Asti Film Festival [TRAILER]

Presentazione di "Prisoncide", sabato 2 dicembre alle 21 in Sala Pastrone con il regista Giulio Ferrari. Tra gli attori anche l'astigiano Mario Nosengo

Giulio Ferrari con Mario Nosengo, in una pausa dal set

Giulio Ferrari con Mario Nosengo, in una pausa dal set

Gli episodi di violenza e i suicidi nel carcere sono argomento di cronaca quotidiana. Dal rapporto di Ristretti.it, aggiornato al 17 novembre 2023 i suicidi in carcere sono stati 62 da inizio anno, mentre lo scorso anno sono stati ben 84.

E il disagio nelle carceri italiane è al centro del corto “Prisoncide” che sarà presentato in anteprima nazionale ad Asti Film Festival, sabato 2 dicembre alle 21 in Sala Pastrone.

Una storia da pugno allo stomaco che si prefigge di mettere in luce un modo che vive ai margini delle città ma che non deve lasciare indifferenti.

I legami astigiani del corto

Il corto ha diversi legami astigiani, il regista e autore Giulio Ferrari, lombardo, ha origini astigiane: il papà è il giornalista Maurizio, da anni all’Eco di Bergamo, anche la mamma è astigiana e Giulio ha trascorso diverse estati astigiane nella casa di campagna a Refrancore.

I legami non finiscono qui perché, nei panni dell’ispettore, l’attore astigiano Mario Nosengo.

“Lo conosco dall’infanzia – racconta il regista – e ha accettato con entusiasmo di far parte del progetto con molta disponibilità”.

“Sono contento e onorato di essere stato chiamato a partecipare in veste di attore per questo corto – rimarca Nosengo -. Una squadra di giovani autori registi ed attori di gran talento che sono sicuro farà una gran cammino nel mondo della settima arte. Un esperienza umana e professionale davvero molto bella”.

Un progetto di laurea

Il corto è infatti il progetto di laurea di Giulio, con Giovanni Falanga e Giacomo Garampelli, allievi della Naba (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano

“Ho fatto la sezione di cinema – spiega Giulio – e ora vivrò a Roma per proseguire gli studi ed entrare nel vero mondo del cinema. Imparerò anche questioni di aspetto economico e legale che fanno parte di questo cosmo”.

La passione si è svelata presto. Giulio, quando il nonno era presidente Avis di Asti, realizzò un piccolo corto per l’associazione che lo aveva indirizzato verso quello che oggi è il suo presente e futuro.

Il corto è stato girato nell’ex carcere di Bergamo, Sant’Agata e racconta la storia di Domenico che lavora in carcere come barbiere.

Con Giovanni Falanga - spiega Giulio - abbiamo avuto l’idea dall'esperienza di un suo amico che era andato in un Cpr a tagliare i capelli agli ospiti. Si era spaventato dalle condizioni misere, qualcuno gli ha addirittura chiesto delle lamette, minacciandolo e lui è rimasto molto segnato. Da lì abbiamo preso l’ispirazione e abbiamo studiato le condizioni nelle carceri; strutture inadeguate, personale non sufficiente”.

Il corto

Domenico incontra quattro detenuti, uno di loro, è un ghanese molto religioso. “La religione è un mezzo per affrontare la detenzione. Un altro di loro si sente talmente a casa in carcere che non riesce a vivere fuori”, sottolinea il regista.

“Ci siamo confrontati con un’associazione e con la direttrice del carcere di Bergamo e abbiamo capito che è fondamentale essere seguiti in un percorso all’uscita”.

Il detenuto più giovane è molto colpito da Domenico che ha la sua storia da raccontare e il carcere lo cambierà per sempre.

Gli attori

Vittorio Nastri, Luca Boscolo, Mario Nosengo, Alhassan Jallow, Khaled Balti, Sane Ansoumane, Anis Gharbi.

Musiche Matteo Lombardi

Auto finanziamento e raccolta fondi

I tre giovani per auto finanziare il loro progetto hanno anche attivato una raccolta fondi su Indiegogo ed è stato realizzato come opera finale della Naba. “Mi piacerebbe - conclude Ferrari -  presentarlo anche a Integrazione Film Festival a Bergamo e mi vorremmo contattare un inglese ex detenuto che ha realizzato la serie televisiva su Netflix, World’s Toughest Prisons diventando poi giornalista”.

Betty Martinelli

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