La recente chiusura al traffico del cavalcavia Giolitti (CLICCA QUI per rileggere l'articolo) ha fornito lo spunto a Patrizio Onori – attivista per i diritti LGBTQIA+ e membro del direttivo dell’associazione Asti Pride (di cui è stato anche presidente), nonché componente della segreteria cittadina del Partito Democratico – per ricordare che lo scorso anno vi fu un acceso confronto tra l’associazione e l’Amministrazione comunale in merito al percorso del Pride poi svoltosi regolarmente il 16 luglio.
In quell’occasione, scrive Onori in un post su Facebook, “ìl sindaco Rasero fece di tutto per impedire il Pride”. “Certo il suo fu un atteggiamento del tutto ideologico e vendicativo – ha aggiunto l’attivista – Sì trincerò dietro la scusa del ‘traffico’ poiché era stato chiuso il primo pezzo del cavalcavia Giolitti. Il suo subdolo tentativo sfumò miseramente (per fortuna esiste una Costituzione) e non ci fu nessun problema di traffico come era ovvio”.
Un episodio – l’ennesimo di una contrapposizione che va avanti da anni, dopo una prima iniziale ‘apertura’ che portò anche a qualche malumore in Giunta (CLICCA QUI per rileggere l’articolo) – che Onori rievoca ora che il cavalcavia è chiuso per lavori.
“Rasero però pare non porsi gli stessi scrupoli in questi giorni in cui un pezzo di cavalcavia Giolitti é chiuso insieme a buon parte del centro per il mercatino di Natale – scrive –. Il traffico? È letteralmente impazzito e con esso i livelli di inquinamento. Però, in questo caso, solo silenzio da parte del ‘compagno’ Rasero (direi che questo appellativo se lo merita visti i rapporti sempre più fitti con la Cina)”.
Infine l’attivista si rivolge direttamente al primo cittadino: “Caro sindaco la sua incapacità e autorefefenzialità si stanno manifestando in tutta la loro prepotenza. Lei vorrebbe essere ricordato come l’unico Sindaco che è riuscito a governare per 10 anni, temo che sarà ricordato invece come l’unico Sindaco che è riuscito a devastare la città per due lustri. Ps: a sparatorie e risse come stiamo?”