Attualità - 06 novembre 2023, 08:05

Traffico di Asti: "Che San Secondo ci assista... A Natale. Prima dei parcheggi a pagamento serviva un piano"

Considerazioni di una lettrice sull'argomento più dibattuto in città e riflessioni sulla mobilità (in)sostenibile

Traffico di Asti: "Che San Secondo ci assista... A Natale. Prima dei parcheggi a pagamento serviva un piano"

Da qualche anno a questa parte mi chiedo, di tanto in tanto, se Sindaco e rappresentanti da lui stesso scelti quando si muovono per la città utilizzino vie sotterranee a noi ignote o si lancino da casa loro al luogo X con una fionda. Fanno commissioni?

Vanno a lavoro? Accompagnano figli a scuola/catechismo/sport oppure anziani genitori a fare visite mediche? Frequentano lezioni di yoga, vanno dal barbiere, in palestra, etc..? Insomma, abitano la città?

Non comprendo come nell’agenda cittadina sia venuto prima il parcheggio a pagamento di p.za Campo del Palio e non un piano di viabilità davvero efficace, compatibile con il non semplice territorio astigiano ma anche coi suoi abitanti.

Asti è piccola ed è incredibilmente una delle città più inquinate d’Italia, non per colpa delle grandi fabbriche presenti (?) ma principalmente dello smog cittadino: non penso che concentrare tutto il traffico in poche zone anziché “distribuirlo” aiuti a smaltirlo meglio.

Non cerco colpevoli, perché ritengo che l’obiettivo non fosse peggiorare la situazione: possiamo però ammettere che non va tutto benissimo e che le perplessità sono legittime?

Gli ingorghi in determinati orari sono tremendi, le persone insofferenti e muoversi a volte è una giungla…Qualcuno della giunta ha provato a guidare tra le 13.30 e le 14 nella zona di piazza Marconi/piazza Medaglie d’Oro? Lì si può scegliere se litigare con gli autisti dei bus di linee urbane ed extraurbane, con gli studenti e i pendolari che attraversano ovunque o con chi ha la sfortuna di dover passare proprio di lì.

Momenti interessanti anche il mattino presto e il tardo pomeriggio. Stessa solfa per corso Savona, corso Matteotti e corso Don Minzoni, altro spauracchio dell’automobilista medio.

L’idea delle recenti piste ciclabili è stata furba? In senso assoluto sì, le ciclabili sono un indice di civiltà, ma nel caso specifico di Asti forse non così tanto, proprio per la natura della città stessa.

E del Movicentro non parliamo più? E delle scale del ponte di corso Savona? Perché tutto tace ed è fermo?

Perché le riflessioni degli utenti cadono nel vuoto senza che qualcuno tenti di rispondere con un po’ di (apprezzatissima!) onestà intellettuale?

Penso sia irrealistico e prematuro sognare un immediato futuro privo di auto: le questioni possono essere logistiche, culturali, persino personali, perché nessun piano viabile può accontentare le esigenze di tutti.

Una riduzione coatta all’utilizzo della macchina (strade chiuse, sensi unici, piazze chiuse, inutili parcheggi a pagamento, cavalcavia bloccati, etc) non porta un cittadino a muoversi di più a piedi: lo porta semplicemente a muoversi altrove o ad usare stratagemmi, con tanti saluti ai già insoddisfatti commercianti.

Mi auspico un futuro sempre più sostenibile, certo che sì: ma ci dobbiamo arrivare un passo alla volta e con l’offerta di alternative che, a oggi, non ci sono, diciamocelo serenamente.

Almeno, non abbastanza per convincere la maggior parte tra noi a lasciare l’auto in garage (quando ne hai uno). La gente esiste e si muove per vivere, perché spostarsi “per il piacere di” al momento è fuori discussione.

E mentre scrivo queste righe mi prende un’eritema cutaneo immaginando la situazione sotto Natale, tra frenesia dei regali e mercatini... che S. Secondo ci assista. Magari con questa formula familiare il nostro Sindaco si sentirà tirato in causa.

Lettera firmata

Al direttore

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