Attualità - 25 agosto 2023, 16:29

Tra i dimenticati del Maina: "Cosa ci accadrà il 31 dicembre?"

Per molti ex lavoratori della Casa di Riposo il ricollocamento è ancora un miraggio, mentre i commissari liquidatori vorrebbero vendere la struttura (con clausola di assunzione del personale rimanente) a breve termine

Tra i dimenticati del Maina: "Cosa ci accadrà il 31 dicembre?"

"Non vogliamo che le luci si spengano sulla vicenda del Maina": è questo l'ha accorato appello degli ex dipendenti della casa di riposo ad ormai otto mesi dalla chiusura della storica struttura cittadina avvenuta nel dicembre 2022.

Per una ventina di loro, infatti, la ricollocazione pare ancora un miraggio lontano mentre il tempo scorre e la mobilità garantita dalla Regione, grazie a un prestito di Finpiemonte, si avvicina alla scadenza del 31 dicembre 2023.

La domanda che si pongono i lavoratori è quella riguardante il proprio destino: quando questa misura terminerà per loro si apriranno molte incognite.

"Gli ultimi dati certi - spiega Danilo Moiso, ex cuoco della struttura - sono quelli della riunione dell'11 luglio scorso con i commissari liquidatori. parliamo di 12 o 13 OSS ricollocate: di queste quattro ad Asti, due a Nizza, 5 a Verduno e una Chieri. Tutti in strutture ASL. Ci sono stati ricollocamenti anche per infermiere e fisioterapista e per gli addetti cucina e per la dirigente".

All'appello però mancano una ventina di persone, catalogate come "difficilmente ricollocabili", perché per motivi medici e funzionali non possono assolvere ai compiti tradizionali di una OSS come quella di sollevare carichi, per esempio nelle operazioni di sollevamento o allettamento di un paziente.

"Molte di loro hanno ricevuto un colloquio di selezione ad Alessandria o a Chieri ma sono state subito scartate per limitazioni funzionali - denunciano - nonostante siano in un percorso di mobilità il loro si è rivelata più come un'assunzione da zero".

Limitazioni a certi compiti, per molte OSS, derivati da anni e anni di lavoro usurante: "Io sono entrata in casa di riposo che potevo svolgere qualsiasi compito - spiega una di loro - ma dopo 30 anni passati a sollevare pazienti e con il passare dell'età il fisico non è più quello di una volta. ricordo anche che fino a qualche anno fa tutto questo lavoro si faceva senza l'aiuto di ausili".

Per molti, alla fine della mobilità, mancherebbero solo qualche anno alla pensione: "Una situazione che si potrebbe sanare - spiegano - se forse ci fosse una concertazione tra i vari Enti, ma per ora nessuno ha battuto un colpo, tranne per il personale interessamento del direttore dell'ASL Arena, che ringraziamo".


Al momento, l'unico referente per gli ex lavoratori sono i sindacati e i tre commissari liquidatori, Roberto Frassinelli, Alberto Abbate e Luca Geninatti Satè. "I commissari ci hanno spiegato che inseriranno una clausola nelle messa a bando della struttura, dove l'eventuale acquirente si impegnerà ad assumere il personale rimanente - spiegano - pur ringraziando i commissari che sono fiduciosi di andare a bando entro l'anno, sappiamo che i tempi di vendita e ristrutturazione dello stabile sarebbero in ogni caso lunghissimi". 

Alessandro Franco

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