Sanità - 17 maggio 2023, 10:59

Costituito anche ad Asti il Comitato per la difesa della salute: "Sulla sanità vicini al punto di non ritorno"

Sabato 27 maggio si terrà a Torino una manifestazione regionale. L'impegno del Comitato anche per le cure gratuite agli indigenti

Il costituendo Comitato per la difesa della salute

Il costituendo Comitato per la difesa della salute

Anche ad Asti si è costituito il Comitato per la difesa dell'art.32 della Costituzione: sigle confederali, associazioni e movimenti civici insieme per difendere la sanità che, a detta dei promotori, sta vivendo un momento di crollo verticale.

L'impegno del Comitato è la tutela della salute come diritto fondamentale dell'individuo e interesse della collettività, garantendo cure gratuite agli indigenti. Numerose associazioni e organizzazioni hanno già aderito all'appello, tra cui Acli, Aie (Associazione Italiana Epilessia), Associazione Alzheimer Asti Odv, Anaao, Anpi Asti, Asti Cambia, Asti Oltre, Auser, Casa del Popolo, Cgil Asti, Cittadinanza Attiva Asti, Cna Pensionati, Collettivo Azione Pace, Federconsumatori, Nursind, Nursing Up, Ordine degli Infermieri, Ordine dei Medici, Polieteia Nizza, Rete Welcoming Asti e Asti Lab,

Se ne è parlato oggi al Foyer delle famiglie in via Milliavacca 5.

"Da un mese abbiamo iniziato a lavorare insieme - afferma il segretario della Cgil, Luca Quagliotti - quello che ci unisce è la difesa dell'articolo 32 della Costituzione. Siamo un'associazione variegata, composta da sigle confederali e da ordini professionali: al momento siamo già 20 soggetti che vogliono partecipare a questa sfida".

"Il quadro della sanità è catastrofico - aggiunge - passeremo con il nuovo DEF dal 7,1% al 6,2% del pil per la sanità pubblica. Negli ultimi anni abbiamo perso 80mila posti letto. Sulla sanità siamo vicini al punto di non ritorno".

Anche nell''Astigiano il panorama non è roseo: "Nei prossimi anni andranno in pensione cinque medici di medicina generale, andremo con un saldo negativo di sette medici in meno. C'è carenza di OSS e infermieri, con la Regione non ci sono accordi per la stabilizzazione dei precari. Aggiungiamo inoltre a questo quadro, che non sapremo cosa si andrà a fare nelle Case della Salute: che personale e quali attrezzature serviranno? Quali servizi e quali professionalità troverà la cittadinanza?"

Si parla del diritto della persona e dell'interesse generale legato allo stato di salute della popolazione. "L' esperienza della pandemia da Covid - ricordano i firmatari - ha dimostrato la lungimiranza della visione costituzionale e l'interdipendenza tra persone, popoli e Stati. È evidente che non possiamo salvarci da soli. Durante questa crisi, il Servizio Sanitario Nazionale ha operato per proteggerci e salvarci, nonostante gli eventi drammatici e le perdite".

Questo servizio, nato con la legge 833/78 sulla base dei principi costituzionali, offre un accesso universale e pubblico, finanziato attraverso la fiscalità generale.

"Le testimonianze e le immagini di questa fase hanno dimostrato la potenza di una resistenza e di un impegno possibili solo grazie a un'organizzazione fondata sul bene comune. Infatti, il bisogno e la gratitudine si sono riversati sui professionisti della sanità territoriale e ospedaliera".

Valerio Tommaselli, vicesegretario ANAAO, ricorda: "La provincia di Asti ha una percentuale di posti letto ben al di sotto degli standard regionali: sul territorio ci sono 456 letti, ne mancano almeno 200 all'appello per raggiungere gli standard nazionali"

"Anche sulla parte pediatrica la situazione è un disastro: mancano i medici:, la struttura complessa è gestita da una cooperativa che fa fronte ai turni grazie ai gettonisti. Ci sono costi altissimi per l'azienda e disservizi per gli utenti".

Gabriele Montana, segretario del NURSIND spiega come "in un paese civile come l'Italia, sanità e istruzione dovrebbero rimanere pubblici: in questi anni il definananziamento dei servizi è evidente. Ce ne accorgiamo sia come utenti che come rappresentanti di settore. Uniti siamo forti. Dobbiamo contrastare queste tendenza che sta portando la sanità".

Questa fase ha anche evidenziato le difficoltà di un sistema indebolito da anni di tagli finanziari e umiliazioni contabili che hanno prodotto gravi conseguenze, come il blocco del turnover, la riduzione dei posti letto e l'insufficienza dell'assistenza territoriale. Le istituzioni e le cronache raccontano di un sistema sanitario sempre più appaltato e progressivamente occupato da imprenditori e privati, soprattutto nell'ambito sociosanitario (non autosufficienza, psichiatria, disabilità, dipendenze), nei laboratori di analisi e nella diagnostica, nonché in alcuni reparti ospedalieri.

Presente all'incontro anche Enrico Mirisola, segretario aziendale Nursing Up Asl At: "Abbiamo deciso di aiutare la costituzione del comitato in difesa dell’art. 32 poiché a livello nazionale fino a livello capillare provinciale la Sanità pubblica sta lanciando segni di 'cedimento' siamo preoccupati e la nostra preoccupazione non è astratta su quello che ormai è il diritto alla salute. Io sono un infermiere della pediatria di Asti, realtà in cui mancano medici le assunzioni proseguono a rilento perché non siamo più una realtà appetibile per via di tutta una condizione lavorativa che non ha paga più".

"Dal 2014 la pediatria è stato il primo campanello di allarme inascoltato sui medici gettonisti che partecipavano ai turni di notte per coprire le notti scoperte e poter permettere ai pediatri di ruolo di coprire gli ambulatori diurni in modo tale da non creare disservizio - ha proseguito - Però, purtroppo, nel periodo attuale neanche più questo sacrificio può permettere di avere dei servizi ridotti nei confronti della popolazione. Il problema coglie impreparato il mondo politico, che in questo momento non sta dando risposte, vedasi anche in merito alla casa di riposo Maina. Dov’è la politica? Non si è fatta carico del problema e siamo arrivati al risultato che tutti quanti sappiamo e che conosciamo".

"Senza infermieri, senza ostetriche, senza oss, senza assistenza sociale, senza tecnici a disposizione di tutti non c'è cura!!", ha concluso.

La tutela delle fasce deboli e l'equità nell'accesso e nel trattamento sono possibili solo attraverso un sistema che sia al servizio del bene della persona e del benessere della comunità.

Sabato 27 maggio si terrà, a Torino, una manifestazione regionale per il diritto alla tutela della salute e alle cure.

Franco - Martinelli

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