Nonostante frequenti ancora la scuola Primaria (nello specifico la “Anna Frank” di via Cecchini, ad Asti), Francesco è stato già messo duramente alla prova dalla vita.
Dopo un’esistenza piuttosto travagliata – durante la quale non è mai venuto meno l’amore per la moglie e per lui – il padre di Francesco è infatti scomparso prematuramente a causa di un tumore.
Al dolore per la scomparsa dell’uomo, si sono aggiunge conseguenti difficoltà economiche, acuite ulteriormente dalla pandemia, che ha contestualmente stravolto anche la quotidianità scolastica del bambino e dei suoi compagni “costretti” a periodi di DAD.
IL SUPPORTO DI UNA 'RETE' SOLIDALE
Ma, nonostante le molteplici difficoltà che ha dovuto affrontare, Francesco ha anche ottimi motivi per dirsi fortunato. Ha accanto a sé una amorevole guida come mamma Deborah, può contare sull’amicizia dei compagni di classe della 4B e delle loro famiglie (che, in piena pandemia, hanno raccolto oltre 1.000 euro per supportare economicamente lui e la madre) e su di un maestro ‘illuminato’ come Alessandro Borio, che ha saputo stargli vicino aiutandolo a elaborare il grave lutto che l’ha colpito.
UN EDUCATORE (ANCHE) SOCIAL
Quella di Borio, educatore che ha formato diverse generazioni di studenti astigiani, è una figura estremamente interessante per come riesce, naturalmente senza travalicare le linee guida ministeriali, a relazionarsi agli alunni. Tanto in classe quanto sul web, con riferimento tanto ad un social network come Facebook quanto a un canale Youtube aperto in piena pandemia.
Basato, come scrive lui stesso nella nota di presentazione, sulla convinzione che “la didattica e i suoi contenuti possano essere condivisi e grazie alla rete fruiti da molte più persone di quante possa contenere una semplice aula. Una classe senza muri può esistere e possiede potenzialità difficilmente quantificabili”. Nei video pubblicati non compare mai alcun volto riconoscibile di minori, con l’eccezione di quello relativo la storia di Francesco.
Nel confrontarsi con il bambino, è emerso che il papà amava suonare la chitarra e che lo stesso Francesco ha una propensione verso la musica. Di conseguenza, nell’ambito di un più ampio progetto didattico dell’Istituto Comprensivo IC3, significativamente battezzato “Spazzatristezza”, è nata l’idea di sviluppare una proposta didattica finalizzata ad affrontare il tema del lutto proprio attraverso la musica.
"UN TRENO SULL'ARCOBALENO"
Qualche mese dopo quella ‘scintilla’ iniziale, la canzone “Un treno sull’arcobaleno!” (testo di Alessandro Borio e musica di Stefano Venturini) è diventata anche un video (riprese e montaggio di Paolo Gasparetto) suddiviso in tre parti. Nella prima, Borio analizza in chiave filosofica il delicato argomento con gli alunni (di cui ascoltiamo soltanto le voci, poiché la videocamera è fissa sull’insegnante). In quella centrale (CLICCA QUI per visionarla direttamente), che è poi il cuore stesso del progetto, vediamo Francesco (preparato dal M° Leonard Plumbini) interpretare il brano (registrato nello studio del musicista Lorenzo Morra) mentre compaiono in sovrapposizione foto del bimbo insieme al papà. Nella terza (CLICCA QUI per visionarla direttamente), nuovamente in aula, l’insegnante spiega la sostanziale differenza tra tristezza e commozione.
Sentimento, quest’ultimo, che è pressoché inevitabile provare durante la visione del video, che vi proponiamo integralmente anche di seguito.