Neanche il tempo di arrivare a Roma per consegnare a Papa Francesco l'Ordine di San Secondo, che per gli amministratori astigiani iniziano le polemiche.
La delegazione con sindaco, assessori e consiglieri, anche di minoranza, ha raggiunto i circa 400 pellegrini guidati dal vescovo, Marco Prastaro, che domani a mezzogiorno saranno ricevuti in udienza dal Papa
Le polemiche sono state sollevate, oltre che da qualche cittadino, anche da Patrizio Onori (Asti Pride) che, con un post su Facebook, ha chiesto conto delle spese della trasferta. "È normale che l’amministrazione comunale abbia riconosciuto al Papa l’Ordine di San Secondo? Certo che si, è un atto politico e, come tanti altri, saranno poi gli elettori a giudicarlo".
Non solo; Onori si chiede se sia giusto che il Sindaco vada a consegnarlo di persona, rimarcando che le missioni di rappresentanza fanno parte del lavoro di un Sindaco.
"Quelle a cui invece non riesco a dare risposte, continua, sono altre domande. Da cittadino di Asti, senza vena polemica o ironica le pongo qui pubblicamente, con la speranza di ottenere delle risposte, chiare e concrete. Non bastava il Sindaco a consegnare il Premio? A che scopo una delegazione così folta e numerosa con annessi pure alcuni consiglieri? Quali sono i costi totali che verranno sostenuti per trasporto, vitto e alloggio? A carico di chi sono tali costi? Domande legittime per le quali è legittimo aspettarsi delle risposte. Perché un Sindaco, una Giunta non possono mai sentirsi al di sopra delle persone e dei cittadini che rappresentano, anche se hanno fatto il pieno di voti. Le risposte vanno date sempre, con educazione e rispetto, anche se chi te le pone ti sta particolarmente antipatico, anzi, forse, a maggior ragione".
Non è rimasto insensibile il sindaco che, a "stretto giro di commento", ha risposto: "La mamma degli ignoranti è sempre incinta - ha scritto -. Il pullman , l’albergo e ogni spesa è a carico dei partecipanti! E se ben ci fossimo fatti pagare tutto , la legge ce lo avrebbe consentito! Ciaoneeeeeeeeee".
Una risposta figlia dei tempi social, forse non istituzionale ma spontanea, che non è passata inosservata alla consigliera di Uniti si può, Vittoria Briccarello che scrive: "Questa la risposta social pubblica che il sindaco Rasero dà a un cittadino che pone domande (legittime) in merito alla delegazione in visita a Roma. Dando 1) dell’ignorante 2) scrivendo ‘ciaooone’ 3) rispondendo a spizzichi e bocconi. Un atteggiamento antidemocratico e irrispettoso nei confronti di tutta la cittadinanza".