Molto probabilmente, grossomodo tutti coloro che rientrano nella fascia d’età tra i 50 e i 30 anni almeno una volta nella vita si sono trovati a canticchiare “I'm blue Da ba dee da ba di”, refrain di “Blue (Da Ba Dee)”, hit del 1998 che diede immensa popolarità agli Eiffel 65, band eurodance nato proprio quell’anno negli studi della casa discografica torinese Bliss Corporation.
Un successo davvero planetario – l’album Europop, che conteneva la canzone, vendette oltre 4 milioni di copie nel mondo, di cui tre milioni nei soli USA – che per un terzo ‘parlava’ astigiano. Infatti, oltre al DJ torinese Gabry Ponte (all’anagrafe Gabriele Ponte), che ne resta probabilmente il volto simbolo, era composta dal frontman e cantante Jeffrey Jey (Gianfranco Randone, nativo della Sicilia ma che aveva vissuto a lungo negli USA) e il musicista Maury (ovvero il villanovese Maurizio Lobina)
Dopo l’uscita dalla band di Ponte, Lobina e Randone hanno riformato il gruppo e pubblicato sia nuovi brani che campionamenti dei grandi successi del passato (come nel caso di “Heaven” dei Boomdabash, pubblicato nel dicembre 2022 e basato su un campionamento della hit del 2000 “Too much of Heaven”), ma il motivo per cui ne parliamo ora è un altro ancora ed è decisamente curioso.
L'ENDORSEMENT DI ELON MUSK
“Blue” è stata infatti citata da Elon Musk, notissimo multimiliardario (classe 1971, quindi perfettamente rientrante nel target citato) a capo di progetti quali Tesla, Space X e Twitter, che proprio sul social network ha twittato “Great song” (Grande canzone, ndr.) con link alla canzone su Spotify.
Un palese ‘endorsement’ che, a poco più di 12 ore dalla pubblicazione del tweet (visto da circa 9 milioni di utenti), ha generato 6.000 commenti, 5.000 condivisioni e quasi 44.000 like!
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