Sanità - 07 aprile 2023, 14:15

Sanità, sindacati in rivolta: “Assunzioni ferme, la Regione risparmia 50 milioni destinati alle assunzioni”

Con i soli soldi risparmiati nel 2022 si potrebbero assumere 1.000 infermieri. Conferenza unitaria dei sindacati: “Anarchia delle Aziende Sanitarie o incapacità di governance politica dell'assessorato alla Sanità? O tutte e due?"

Sanità, sindacati in rivolta: “Assunzioni ferme, la Regione risparmia 50 milioni destinati alle assunzioni”

E’ iniziata con la sospensione del tavolo di confronto con il presidente Cirio ed è entrata oggi nel vivo la “rivolta della sanità” dei sindacati piemontesi. L’attacco al Governatore e all’assessore Luigi Icardi è totale, frontale: “Ci sono verità nascoste della Regione Piemonte che portano a picco la sanità” è l’accusa mossa.

La sinergia tra le varie sigle, al netto delle differenze, è in questo caso totale. Massimo Esposto (Fp Cgil), Alessandro Bertaina (Cisl Fp), Antonio Di Capua (Uil Fpl), Daniele Baldinu (Fials), Francesco Coppolella (Nursind), Claudio Delli Carri (Nursing Up), seduti allo stesso tavolo, hanno puntato l’indice contro l’intera gestione sanitaria in Piemonte:  dalle mancate assunzioni a una carenza di stabilizzazione, passando per la stabilizzazione del personale.

E sul banco degli imputati ci finisce prettamente la gestione finanziaria legata alle assunzioni: “Le aziende sanitarie sistematicamente ogni anno non spendono i soldi a disposizione per le assunzioni”. Solo nel 2022 infatti, sarebbero stati risparmiati circa 50 milioni di euro. Soldi che, convertiti in personale sanitario, sono paragonabili all’assunzione di 1.000 infermieri. Rispedita al mittente l’accusa mossa da parte delle Asl della difficoltà di trovare personale: “Sull’Asl To3 abbiamo una graduatoria aperta per 400 infermieri. Aspettano ancora di essere chiamati”.

Una delle maggiori problematiche segnalate è poi quello dello smodato ricorso alle privatizzazioni. “L’Azienda Zero investe e si dirige verso l’aspetto privatistico, non possiamo essere d’accordo: vogliamo una sanità per tutti i piemontesi, efficiente”. 

Le stesse Aziende hanno continuato a esternalizzare i servizi sanitari, disinteressandosi completamente ai processi di reinternalizzazione indicati dagli accordi regionali a salvaguardia della gestione pubblica e della spesa di denaro pubblico”. L’accusa alla Regione e alle Asl è pesantissima: “Anarchia delle Aziende o incapacità di governance politica dell'assessorato alla Sanità? O tutte e due? Sono domande che proiettano più di un chiaro di luna sul futuro della nostra sanità pubblica regionale”.

E i sindacati, insieme, continuano la loro rivolta. Uniti.

Andrea Parisotto

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