Il Coordinamento provinciale Libera Asti, Comune di Moncalvo, APS Camminare lentamente, Associazione Rinascita, Artemisia e Nova Coop, organizzano “In Cammino per Cascina Graziella ”, evento che si svolgerà domenica 2 aprile.
Questo il programma:
Ore 10 Accoglienza presso Ufficio turistico in Piazza Antico Castello a
Moncalvo e registrazione dei partecipanti. Seguirà visita, con esperti, della città.
Ore 12,30 Pranzo facoltativo presso la Pro Loco (da prenotare – costo 15 euro)
Ore 14 Partenza della Camminata Km 6
Dopo le attività mattutine, nel primo pomeriggio, si svolgerà la passeggiata, tranquilla e adatta a tutti, su strade sterrate o a bassa percorrenza, con partenza dal Municipio di Moncalvo. Si consigliano scarpe da trekking. Dopo circa 6 km si raggiungerà Cascina Graziella, dove si potrà conoscere il progetto di recupero di questo importante bene confiscato alla mafia.
L'arrivo previsto sarà alle 16. "Ad attenderci ci saranno i soci dell’associazione Artemisia, che dipingeranno scorci di Santa Maria e di Cascina Graziella e l’esposizione degli elaborati che i ragazzi delle scuole medie e primarie di Moncalvo stanno preparando per la XXVIII Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie del 21 marzo. Seguiranno i saluti da parte delle istituzioni. Quindi lo spettacolo degli sbandieratori del Palio", spiegano gli organizzatori.
Al termine grande ristoro per tutti, offerto da Nova Coop. Il rientro a Moncalvo è possibile anche grazie ad un servizio navetta.
Per info e iscrizioni (entro il 1 aprile) camminarelentamente2@gmail.com – 3806835571 3497210715 www.camminarelentamente.it Costi: 5 euro tesserati camminare lentamente, 10 euro adulti non tesserati, ragazzi dai 12 ai 18 anni 3 euro.
Parte del ricavato sarà devoluto al progetto Cascina Graziella. L’Iniziativa fa parte delle attività del coordinamento provinciale di Libera Asti.
Chi era Graziella
Graziella Campagna ha 17 anni quando viene uccisa dalla mafia.
Lavora in una lavanderia di Villafranca Tirrena (Messina): la sua colpa è quella di trovare, in un indumento da lavare, il vero documento di identità di Gerlando Alberti junior. L’uomo, che si presenta a tutti come l’ingegner Cannata, è in realtà il nipote latitante del boss Gerlando Alberti, finito in carcere anni prima grazie al generale Carlo Alberto dalla Chiesa. A complicare le cose il fatto che uno dei fratelli di Graziella, Piero, è un carabiniere: il rischio che la ragazza gli racconti ciò che ha scoperto è troppo grande.
La giovane non tornerà mai a casa, sarà ritrovata due giorni dopo, uccisa con cinque colpi di lupara.
I suoi assassini stanno scontando l’ergastolo.
La storia di Graziella è raccontata nel film tv “La vita rubata” di Graziano Diana con Beppe Fiorello.