Al Direttore - 09 marzo 2023, 15:05

Malandrone: "Due gocce di Legalitax non compensano illegalità diffusa e problemi sociali"

Dura presa di posizione del consigliere comunale dopo la conferenza stampa indetta post sgombero della palazzina occupata in corso Casale

Un'immagine (ph. Merfephoto - Efrem Zanchettin) relativa l'attività di sgombero dello scorso martedì

Un'immagine (ph. Merfephoto - Efrem Zanchettin) relativa l'attività di sgombero dello scorso martedì

A seguito della conferenza stampa (CLICCA QUI per rileggere l'articolo) indetta dalla Prefettura per fare il punto dopo lo sgombero della palazzina occupata in corso Casale (CLICCA QUI per rileggere l'articolo sullo sgombero), riceviamo e pubblichiamo le argomentazioni e le considerazioni, molto critiche, del consigliere comunale Mario Malandrone (Ambiente Asti)

 

Due gocce di Legalità e dormiamo tutti tranquilli.
Ce lo dicono nella conferenza stampa: è stata ripristinata la legalità, ma dopo 12 anni insomma l'effetto è diluito.

A risorse sprecate, illegalità diffusa, problemi sociali, non bastano certo due gocce di Legalitax a compensare.

1) Tutto inizia da fallimenti e aste.
Le aste sugli immobili di Corso Casale vanno spesso deserte.
I due immobili si deprezzano fino a finire credo a 400/500.000 euro per 40 alloggi.
In quegli anni alloggi popolari mancano, per molto tempo il Coordinamento Asti Est segue l'asta di corso Volta e propone molto spesso a Comune, fondazione, Ream, Cassa, Atc di assorbirli per farne case popolari. E' lettera morta, case non ce ne sono, ma nessuno risponde mai. 

Ed è in quel contesto che si innesta l'illegalità degli squat, un'intera strabordante tazza di illegalità (giri di affitti, casini, cronaca, sottoproletariato che lavora per pochi soldi). Intanto i due stabili Corso Volta e corso Casale vengono comprati a poco, ma è legittimo che i proprietari li rivogliano.


2) Arriva il giorno dello sgombero, ammetto la gentilezza e la comprensione umana della polizia, ma ovviamente chi ci abita non si fa trovare. Lo stabile è praticamente vuoto e il problema sociale si sposta altrove. Per i soggetti più fragili donna con bambina, madre in cinta centri di accoglienza. Per gli altri intercettati dai servizi dormitorio, anche se son pochi i posti.

La narrazione quindi trionfale dell'amministrazione dopo una storia durata 12 anni è il ripristino della legalità e tutti sistemati in qualche modo, poche ore dopo sarà chiaro che così non è.

Prima anomalia: non c'è uno straccio di alloggio popolare in emergenza da assegnare ne alla donna in cinta e ne alla famiglia con bambina. Ai quali tra un po' immaginiamo che proporranno un canone privato che non potranno permettersi, ma magari una copertura del comune, tanto case non ce ne sono.

3) E nonostante il Coordinamento dicesse che la soluzione non era completa.
Nonostante assessori, Sindaco non ci fossero a rappresentare il comune, a fare selfie, durante lo sgombero lasciando la mediazione a operatori e forze di polizia, tutto viene celebrato in conferenza stampa.

Anzi alcuni operatori di polizia e sociali davvero si distinguono per umanità durante lo sgombero del palazzo ormai quasi vuoto, ma non basta certo in assenza di risorse. Eppure sono 3 o 4 i casi messi al dormitorio.

Mancano all'appello un po' di persone che si ripresentano agli sportelli del Coordinamento, dai 7 ai 10 quasi tutti salvo eccezioni con documenti regolari.
Da una parte finisce la conferenza che celebra la logica e la gestione dell'emergenza, dall'altra la spasmodica ricerca di un posto dove far dormire (anche per evitare maggiori problemi e degrado) le persone.

Da una parte non c'è manco la consapevolezza di non avere risorse abitative, dall'altra c'è e lì ci stanno le persone che non sanno dove andare. Alla fine è la Chiesa, una Parrocchia che risolve il problema, a sistemare le 10 persone, a fare sussidiarietà. A occuparsene. E senza conferenze, interforze si occupa della maggioranza dei casi. Dormiranno non per strada, ma Rasero nella conferenza non lo sapeva. Gli era sfuggita la maggioranza di ciò che raccontava di aver fatto.

Le persone e la città dormiranno sogni tranquilli ancora per questa notte dopo aver bevuto il caffè dopato con due gocce di legalità.

Le ex persone dello squat dormono pure, non squattano più, si son spostati altrove, per due/tre giorni sentiranno il gusto della legalità su un materassino di fortuna comprato dal Coordinamento e grazie alla solidarietà di una Parrocchia, poi chissà.....ma almeno i sogni sapranno di caffè dello sgombero all'alba e di legalità: non male no?

CHI SE NE FREGA se case popolari non ce ne sono.

CHI SE NE FREGA se poteva fare il comune e Atc un'operazione su quegli immobili evitando anni di illegalità.

Chi se ne frega se pure una famiglia con bambino non avrà una casa in emergenza ed è comunque separata.

Chi se ne frega se le prossime emergenze Corso Volta, Campo rom, altri squat ci saranno e verrano gestiti alla fine così in assenza di case popolari.

Chi se ne frega se il problema sociale è solo spostato altrove, sulle spalle di altri.

Ci sono le gocce magiche di Legalitax aggiunte al caffè a farci dormire tranquilli, scurdammoci o passato, scurdammoci ciò che è stato e ciò che non si è fatto.

Al direttore

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