E’ iniziata la ‘volata’ in vista della scelta della candidatura che otterrà il riconoscimento di Capitale Italiana della Cultura, che vede quella astigiana tra le 10 proposte finaliste.
RASERO: "ABBIAMO LE CARTE IN REGOLA PER VINCERE"
“Possiamo già ritenerci vincitori per essere arrivati a questo punto – ha affermato il sindaco e presidente della Provincia Maurizio Rasero –, anche perché in Italia la ‘concorrenza’ sul fronte culturale è fortissima. In ogni piccolo paese troviamo qualcosa di interessante da scoprire, tant’è che l’Italia è la nazione che può vantare il maggior numero di siti Unesco”.
“Siamo però convinti – ha aggiunto – che il nostro progetto, partito ‘dal basso’ nell’accezione di promosso da tanti operatori dell’ambito culturale, abbia tutte le carte in regola per vincere. Quindi chiediamo a tutti il massimo impegno: dalla copertura mediatica da parte delle Testate locali a quello dei cittadini, per far girare il nome della città anche sui social e farla conoscere sempre di più. La vittoria è un obiettivo difficile, ma non impossibile”.
GLI HASHTAG SOCIAL
Per raggiungere questo obiettivo, sono stati coniati due hashtag (le parole che, precedute dal simbolo #, sui social identificano i vari argomenti e li rendono facilmente ricercabili): #Asticapitalecultura e #Coltiviamoinsiemelacultura, con esplicito riferimento al nome della candidatura astigiana, ovvero “Dove si coltiva la cultura”.
CANDELARESI: "LA NOSTRA E' LA CANDIDATURA DI TUTTO UN TERRITORIO"
“In questi ultimi metri – ha aggiunto Paride Candelaresi, assessore alla Cultura – è importante far comprendere che la nostra è la candidatura di un intero territorio. Per questo chiediamo, sia ai fotografi dei media che ai cittadini, di condividere sui social scatti particolarmente vocativi della città utilizzando i due hashtag presentati quest’oggi. Vogliamo utilizzare tutti i gli strumenti e i linguaggi possibili per contribuire a far conoscere il nostro territorio e rafforzare la nostra proposta”.
“Ci ha favorevolmente colpiti – ha aggiunto Candelaresi – la grande risposta da parte degli operatori del settore, con ben 176 proposte in gran parte confluite nel dossier che abbiamo presentato. Ormai il dossier è chiuso, ma tutti i suggerimenti arrivati e che arriveranno ancora saranno preziosissimi per contribuire a mettere meglio a fuoco il piano culturale della città”.
L'AUDIZIONE DEL 20 MARZO
Il tutto guardando a martedì 20 marzo quando, alle 14, la proposta astigiana verrà vagliata dalla apposita commissione, composta da 6 membri tutti esterni al ministero della Cultura e presieduta dal giornalista Mario Sechi.
“Avremo un’ora per presentarla – ha spiegato Candelaresi – Nella prima mezz’ora verrà proposto un video che si apre con una voce femminile che dice ‘Io sono Asti, io sono provincia’. La stessa voce tornerà sul finale, ribadendo ‘Io sono Asti, io sono provincia. E sono orgogliosa di esserlo’. Quindi avremo modo di raccontare e raccontarci e seguirà poi un video con testimonianze di persone che diranno che cos’è Asti per loro. Successivamente avremo modo di raccontare e raccontarci, mentre nella seconda mezz’ora risponderemo alle domande della commissione”.
DE MARCHIS: "UN GRANDE LAVORO CORALE, SVILUPPATO IN MENO DI UN ANNO"
“Io vorrei sottolineare un dato – ha invece esordito Angelo De Marchis, dirigente del settore Cultura – Ovvero che la riunione di giunta in cui si decise di partecipare a questa iniziativa risale al 222 marzo 2022 e che noi andremo in audizione il 20 marzo 2023. Quindi tutti si è sviluppato nell’arco di nemmeno un anno, nel corso del quale abbiamo avuto modo di mettere a sistema tutta una serie di informazioni che già conoscevamo, ma che non avevamo ancora avuto modo di valutare nell'insieme. Una produzione culturale che è il collante dei vari aspetti della città e che ci ha consentito di produrre un contenuto di assoluto valore”.
DANEO: "DOSSIER COSTRUITO SULLE ORME DEI GRANDI CHE CI HANNO PRECEDUTO"
“Abbiamo ricevuto 180 proposte, quasi tutte inserite nel dossier – ha rimarcato Roberto Daneo, manager di grande esperienza e consulente della proposta astigiana – quindi il mio ringraziamento più sentito va ai tanti protagonisti del mondo culturale che hanno contribuito. Il nostro è un dossier eclettico, con una quantità di proposte che intersecano i più diversi sentieri: danza, cultura sportiva, scienza e innovazione, cinema, teatro… Ed è stato facile svilupparlo perché, in ciascuno ambito culturale e scientifico, possiamo costruire sulle orme di chi ci ha preceduto”.