Il Comune di Asti per oltre due decenni ha realmente pagato ‘in nero’ i servizi di accompagnatore scolastico svolti da un uomo domiciliato presso il campo nomadi cittadino?
E la domanda su cui verte un’interrogazione presentata dal consigliere comunale Massimo Cerruti (M5S) a seguito delle dichiarazioni rilasciate dall’uomo, presentatosi come Favil Seferovic, nell’ambito della trasmissione televisiva di Rete 4 “Diritto e Rovescio”.
In quel contesto, l’uomo ha sostenuto di aver lavorato per 21 anni come accompagnatore scolastico (ovvero persona incaricata di accompagnare gli alunni nel tragitto degli scuolabus) per conto del Comune di Asti e di essere sempre stato retribuito ‘in nero’ dalle Amministrazioni succedutesi, senza mai ricevere una busta paga e, di conseguenza, senza aver mai pagato un centesimo di tasse su quanto perpecito.
Condizione che ha destato stupore e ilarità tra ospiti e pubblico presente nello studio televisivo, cui si aggiunge un'ulteriore elemento quantomeno anomalo, ovvero che i pagamenti sarebbero avvenuti mediante bonifici bancari sul suo conto, metodo di pagamento tracciabile e pertanto evitato da chi realmente ricorre ai pagamenti 'in nero'.
L'INTERPELLANZA DI MASSIMO CERRUTI
“Poiché – scrive Cerruti nell’interrogazione – nel corso dell’intervista a seguito delle affermazione di cui sopra il nome di Asti ed il Comune di Asti stesso sono stati derisi e canzonati fra gli altri anche dagli spettatori presenti in una trasmissione pubblica di rilievo nazionale” e vista la gravità delle affermazioni fatte che “vere o false che siano, gettano pesanti ombre sulla gestione amministrativa e sull’immagine a livello nazionale del Comune di Asti anche con risvolti inerenti a lavoro in nero e danni erariali”, il consigliere chiede a sindaco e giunta di sapere:
- Se e quali affermazioni proferite dal suddetto “accompagnatore scolastico” corrispondono al vero o meno;
- Se lo stesso soggetto ha percepito denaro dal Comune di Asti, per quale periodo di tempo, quale cifra ed in cambio di quale prestazione;
- Se tutto ciò è avvenuto in virtù di quale contratto di lavoro, rapporto ufficiale di collaborazione e ricevute di pagamento della quale documentazione se ne chiede copia;
- In quale modo l’Amministrazione intende chiarire la vicenda, anche a livello pubblico e televisivo al fine di tutelare il nome di Asti e del Comune di Asti da pesanti accuse che, fondate o meno, ledono l’immagine ed il buon nome della città