Cultura e tempo libero - 29 dicembre 2022, 09:37

In libreria il nuovo libro del giornalista e scrittore astigiano Gianfranco Mogliotti

"Ruote parallele" segue , dopo tre anni, "L'inquilina dell'attico". Il libro ha l'introduzione di Omar Pedrini, cittadino onorario di Rocchetta Tanaro

In libreria il nuovo libro del giornalista e scrittore astigiano Gianfranco Mogliotti

"Giovanni e Francesco sono anime gemelle. Si incontrano casualmente a una maratona, nella ‘città eterna’ e si scoprono simili. Francesco conduce una vita che assomiglia a ciò che sarebbe quella di Giovanni, se non fosse malato. Nella seconda parte, la loro empatia porterà verso strade nuove e vecchie, dandogli nuova luce. Quelle vecchie hanno le sembianze di una rock band che addirittura “fa la sua reunion”. Ecco, ho nominato tre elementi che costituiscono le solide fondamenta della mia amicizia con Gianfranco Mogliotti. La musica, musa e compagna di vita, nelle sembianze di una rock band. La scrittura, la nostra professione e ossessione. La malattia, soprattutto l’approccio a essa: per Gianfranco e me, un’amica, molto scomoda ma un’amica, da guardare negli occhi, con coraggio e speranza, anche quando diventa a tratti insopportabile e ci facciamo a botte, per poi fare la pace. E tutto questo lo si trova nelle “vite”... ooops... “Ruote parallele”. Ruote rotolanti che spesso ci portano nella nostra bella cittadina sulle rive del fiume Tanaro in Piemonte. Ed è subito vino, musica, vita!"

Le parole di Omar Pedrini, cittadino onorario di Rocchetta Tanaro, sono l'introduzione al nuovo libro di Gianfranco Mogliotti, giornalista e scrittore rocchettese, 'Ruote parallele', uscito qualche settimana fa per Cartman edizioni.

Malato di sclerosi multipla, e "lottatore" instancabile, Mogliotti è al suo secondo libro dopo "L'inquilina dell'attico" del 2019.

La trama

"Ruote parallele" racconta la storia di Francesco Moretti e Giovanni Gigliotti. Quella di Francesco, torinese di nascita che, trasferitosi ragazzo nel Monferrato, vive una giovinezza intensa, fedele alle proprie inclinazioni: sportivo entusiasta, con la stessa passione si dedica alle amicizie, quelle che fedelmente lo accompagneranno anche nell'età adulta, e al giornalismo nel quale, dopo i primi passi da studente universitario, approderà definitivamente, grazie alla sua tenace dedizione, diventandone un importante riferimento.

E correndo la Maratona di Roma che il destino porta la sua strada a incrociarsi con quella di Giovanni, suo coetaneo, che come lui sta gareggiando, circondato dagli amici "Running Angels" e supportato da un particolare ausilio, perché malato di sclerosi multipla. Sarà soltanto uno sfiorarsi, ma Francesco non dimenticherà l'impresa del "Grillo". Dopo averlo cercato nella vastità dei social media, seguendo il fiuto giornalistico e sfruttando l'indizio prezioso del suo numero di pettorale, finalmente lo trova e lo incontra. Le loro personalità, così somiglianti e vicine, diventeranno la trama condivisa di un'amicizia nata da un'intesa naturale. Ne scaturirà subito l'idea di un libro da scrivere a quattro mani, strabordante di volti, emozioni, vite intessute l'una con l'altra in un intreccio di realtà, cristallina nella bellezza come nella sofferenza, e di desiderio di vita.

Ancora una volta la malattia e il suo quotidiano entra nel romanzo fondendolo alla sua vita e i due protagonisti sono il suo alter ego.

Scrittura per amore e vocazione

Scrive Carlo Francesco Conti nella prefazione: "Gianfranco scrive per vocazione. La sua è fiction solo in minima parte, diciamo nell’involucro della storia. All’interno c’è invece la sua vita. Anzi, due aspetti che corrono paralleli, quello fisico, fatto di costrizioni e sofferenza, il costante confronto con la malattia, e quello della volontà, fatto di slanci, di voglia di correre, lanciarsi nel vuoto, intrecciare relazioni, raccontarle in una pratica giornalistica forse d’altri tempi, più civili, in cui si scriveva soprattutto per far conoscere i fatti e non per suscitare sensazioni e risse (rincorrendo evanescenti ‘clic’). I suoi racconti intrecciano tutto questo e noi, che vediamo solo la superficie e il limite imposto dalla malattia, non ci rendiamo conto che Gianfranco vive contemporaneamente due vite, quando a stento noi cerchiamo di viverne una".

Ed è proprio così. Un entusiasmo contagioso e profondo che racconta e fa riflettere, così come i suoi articoli o i libri sportivi.

In libreria

Dice Gianfranco: "La parola ‘grazie’ è quella che ripeto più volte ogni giorno. Sono ringraziamenti per i tanti gesti di aiuto che ricevo da quando mi sveglio a quando la giornata si conclude. [...]. Mi resta l’ultimo e più grande ringraziamento da fare: grazie a te, che hai deciso di dedicare il tuo tempo a leggere questa storia e adesso, hai tra le mani 'Ruote parallele'.

Il libro, che è già stato presentato a Rocchetta Tanaro e al Libraccio di Alessandria,  si trova in diverse librerie italiane. Il 13 gennaio, a Rocchetta, Mogliotti modererà l'incontro con il collega giornalista Filippo Larganà che presenterà il suo "Romanzo delle tre righe"

Betty Martinelli

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