“Siamo e restiamo un sindacato autonomo, non la cinghia di trasmissione di qualcuno. Valutiamo sempre nel merito e su quello cerchiamo di esprimerci”. Lo ha affermato – nel corso di una conferenza stampa indetta, presso la sede alessandrina della sigla sindacale, per illustrare le ragioni per cui la CISL non parteciperà allo sciopero generale indetto da CISL e UIL – Marco Ciani, segretario generale Alessandria-Asti, affiancato al tavolo dei relatori dall’astigiano Stefano Calella, segretario generale aggiunto, e dalla componente di segreteria Cristina Vignolo.
“In Italia il sindacato è plurale – ha aggiunto – noi rispettiamo le scelte altrui, ma vogliamo altrettanto rispetto per le nostre. Oltretutto, mi pare che nel recente passato gli scioperi generali indetti non abbiano avuto grande successo tra i lavoratori, riteniamo si debba ricorrervi solo come extrema ratio”.
SULLA MANOVRA UN GIUDIZIO ARTICOLATO, CHE TIENE CONTO DELLE SITUAZIONI CONTINGENTI
Condizioni che, secondo la CISL, al momento non ci sono: “Il nostro giudizio sulla Manovra del Governo Meloni è articolato, ma dobbiamo anche tenere conto dei tempi strettissimi nei quali è stata realizzata e delle difficoltà contingenti, nazionali ed internazionali. C’è indubbiamente un problema di tenuta sociale e, poiché ci attendiamo un 2023 piuttosto complicato, non vogliamo amplificare malesseri esistenti”.
L'ANALISI DELLA FINANZIARIA DEL GOVERNO
Il segretario generale è poi passato ad analizzare in estrema sintesi i punti salienti della Manovra, indicando quelli in cui il sindacato è più concorde e quelli più critici.
Tra i primi rientra la riforma previdenziale, che “ha comportato lo scongiuramento dello scalone Fornero, legge ormai vecchia oltre la quale bisogna andare”. Positivo anche il giudizio sulla rivalutazione delle pensioni e ‘Opzione donna’, anche se “occorre rimuovere vincoli che hanno limitato l’accesso alle sole madri”.
Bene anche che una considerevole porzione dei fondi siano stati destinati all’abbattimento delle bollette: “Vero che arriva fino al 30 marzo – ha commentato - ma sarebbe stata la stessa cosa con qualsiasi altro governo. Siamo favorevoli anche alla tassazione degli extraprofitti sulle società energetiche, così come sul tassare multinazionali del digitale e della logistica che spesso pagano tasse irrisorie e fanno concorrenza sleale rispetto ai produttori locali”.
Tra le altre misure apprezzate anche la riduzione dell’IVA su alcuni beni essenziali “anche se le nostre richieste erano finalizzate a ottenerla su più prodotti” e la detassazione dei premi di risultato, così come la riduzione del cuneo fiscale.
NO ALLE MISURE CHE FAVORISCONO POSSIBILE EVASIONE
Giudizio meno positivo per quanto riguarda gli altri aspetti fiscali: “Non ci piacciono tutte le misure che vanno in direzione di favorire possibile evasione fiscale – ha precisato ancora Ciani – Ciò premesso, credo comunque non siano l’innalzamento del contante a 5.000 euro o la soglia dei pagamenti elettronici al di sopra dei 60 euro a far esplodere piuttosto che sparire l’evasione. Si tratta, però, di provvedimenti che danno pericolosi segnali di tolleranza. Non possiamo rassegnarci ad essere un Paese in cui pagano sempre i soliti. Inoltre, l’evasione spesso maschera forme di illegalità anche più gravi e da perseguire con fermezza”. Bocciatura anche per l’allargamento dei voucher lavoro che “rischiano di rimettere in piedi problematiche di caporalato e di lavoro nero”.
IL REDDITO DI CITTADINANZA VA RIVISTO, NON CANCELLATO
Ciani ha poi toccato il delicatissimo tema del reddito di cittadinanza: “Fin da principio – ha ricordato – la CISL ha sempre sostenuto che è un’ottima misura per contrastare la povertà, ma che al contempo presentava problemi se la si considera strumento per le politiche attive. E’ da rivedere, ma non può essere cancellato perché non possiamo permetterci di mandare la gente per strada: va però accompagnato da misure di politiche attive realmente efficaci”.
Giudizio sostanzialmente positivo, sia pure con alcune precisazioni, sul rifinanziamento per il pubblico impiego (“E’ un po’ basso rispetto all’inflazione galoppante”) e i provvedimenti sulla scuola: “Bene i 150 milioni di euro destinati al personale scolastico, ma è necessaria contrattazione e riprogrammazione della rete scolastica per evitare una riduzione dell’organico dirigenziale”.
“Come ho avuto modo di illustrarvi – ha aggiunto il segretario generale – il nostro è un giudizio estremamente articolato, ma senza alcun obiettivo politico. Vogliamo riportare il Paese su un percorso di crescita, che possa generare incrementi di salari e pensioni e non vediamo come uno sciopero generale possa rappresentare una valida opzione per cambiare le cose in positivo”.
“Del resto – ha concluso – anche l’anno scorso non abbiamo scioperato e ci hanno detto che sbagliavamo perché la Manovra era iniqua. Ciò nonostante, poche settimane fa l’Istat ha certificato che le politiche per le famiglie del governo Draghi hanno ridotto le disuguaglianze, quindi alla fine avevamo ‘visto bene’ noi e riteniamo che quello possa essere un buon precedente”.
COPPO: "LA MANOVRA MIRA A METTERE IN SICUREZZA IL 'SISTEMA PAESE'"
Si sono poi succeduti gli interventi di vari parlamentari locali, in presenza (Riccardo Molinari, della Lega) e in collegamento online (Chiara Gribaudo del PD, Andrea Giaccone della Lega e Marcello Coppo di Fratelli d’Italia)
Quest’ultimo, nel suo intervento ha rimarcato che il governo Meloni ha fatto “Una Manovra che ha come obiettivo mettere in sicurezza il ‘Sistema Paese’, ma ciò non comporta che la Finanziaria non possa venire ulteriormente migliorata. Grazie alla CISL per posizione di grande responsabilità, anche nell’esporre le critiche. Non comprendiamo invece l’atteggiamento degli altri sindacati che non hanno mai scioperato in periodi in cui venivano tolti diritti ai lavoratori: vedremo quanti aderiranno, ma l’intenzione di questo governo è andare verso coesione sociale e periodo di sviluppo del Paese. Per non la ‘decrescita felice’ non ha alcun senso di esistere”.
Giaccone, condividendo i contenuti del collega e capogruppo Molinari, ha aggiunto di aver ascoltato con attenzione e ritenere che “anche sui punti più critici abbiate fatto considerazioni in parte condivisibili e auspico che si possa continuare a confrontarsi anche in un prossimo futuro”.