Attualità - 17 novembre 2022, 13:38

Da Prosecco a Moscato in tre passaggi: il maquillage della ruota panoramica è completo (?)

Un cartello, che proponeva un aperitivo panoramico ‘bagnato’ dalla DOCG veneta, aveva suscitato sarcasmo sul web e tra gli astigiani

Nel collage fotografico, le tre versioni del cartello affisso sulla ruota.

Nel collage fotografico, le tre versioni del cartello affisso sulla ruota. Nell'immagine a fine articolo, il logo del Consorzio dell'Asti affisso sulla ruota

Pur senza necessariamente ‘scomodare’ l’eterno dilemma su cosa sia più rilevante tra forma e sostanza, si deve necessariamente prendere atto che il cartello che promuove l’aperitivo panoramico sulla grande ruota installata in città in occasione della seconda edizione del “Magico Paese di Natale” non trova pace.

Infatti, in meno di una settimana, è cambiato ben tre volte, come documentato anche dal collage di immagini in apertura di articolo. Inizialmente promuoveva l’aperitivo panoramico in ‘cabina vip’ accompagnato da una bottiglia di Prosecco. Una scelta, naturalmente ascrivibile alla ditta proprietaria della ruota, che a molti astigiani è parsa quasi ‘sacrilega’ in terra di Moscato. A maggior ragione che sulla ruota fa bella mostra di sé anche un grosso logo del Consorzio di Tutela dell’Asti DOCG e del Moscato d’Asti DOCG”

Una dissonanza che non è sfuggita a ‘moscatisti’ e, più in generale, agli utenti dei gruppi social astigiani, che si sono dilettati nel pubblicare post sarcastici che hanno contribuito a creare un piccolo ‘caso’. Cui, il giorno stesso dell’inaugurazione, è stata ‘messa una pezza’. Letteralmente, poiché il riferimento al prosecco è stato pecettato.

Si è comunque trattato di una soluzione temporanea, poiché da qualche ora il cartello è stato sostituito e quello attuale riporta, sempre al costo di 80 euro, la possibilità di un aperitivo panoramico accompagnato da una bottiglia di Asti Dry. Fornitura arrivata, stando a voci di corridoio, a costo zero da un produttore di Moscato che non aveva accolto affatto bene la precedente dicitura.

Un secondo 'schiaffo d'immagine' a poche settimane dalla risposta, sia pur sarcastica, con cui Selvaggia Lucarelli aveva citato la denominazione - che negli ultimi anni ha molto investito, anche mediaticamente, per rinnovare la propria immagine - in relazione al Dom Perignon (CLICCA QUI per rileggere l'articolo)

Gabriele Massaro

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