Il solidissimo legame che l’avvocato Aldo Mirate, scomparso il 25 agosto scorso, aveva con San Marzanotto è evidente nelle parole con cui il legale ricordava la sua infanzia e adolescenza, poiché vi ha vissuto fino ai 13 anni: “San Marzanotto è il mio paese, anzi è il più bel paese del mondo”.
Con lo stesso affetto gli allora compagni delle elementari, i parenti e molti amici hanno voluto ricordarlo nella sede della pro loco della frazione, poiché il salone del centro civico inizialmente indicato per ospitare l’incontro è risultato troppo piccolo per contenere tutti i presenti.
E, da dietro al banco di scuola che fu dell’avvocato, si sono succeduti i ricordi di Agnese, Mariangela, Federico, Franco, Flavia, Ornella, monsignor Edoardo, Carlo, Paolo e altri compagni d’infanzia del “principe del foro”.
Aldo che in prima elementare è l’unico bambino che va a trovare Franco, operato agli occhi, e gli porta i biscotti. Aldo che mentre i compagni faticano a scrivere le prime due frasi di un tema aveva già riempito quattro pagine. Aldo che durante le passeggiate scolastiche spiegava fauna, flora, colture varie. Aldo con tutti 10 in pagella e un solo 9 (in catechismo). Aldo che amava ridere e scherzare con i colleghi e i familiari ricordando i personaggi del paese e che ogni volta che incontrava uno di San Marzanotto si informava… e molti altri ricordi ancora.
Silvia Mirate, figlia del legale, nel ringraziare per il bel pomeriggio ha sottolineato che “anche mio papà, sempre stato schivo verso le commemorazioni, si sarebbe trovato bene qui” e ha chiesto ai presenti di far sapere a suo figlio Aurelio “se Pulotu è poi tornato dal circo con le pulci perché il nonno non è riuscito a finire la storia”.
“Conosco bene San Marzanotto – ha aggiunto – perché sono cresciuta con le storie dei personaggi del paese raccontate da papà: Pulotu, Cichin manin-a ampestaia, Minoia, Ligudin, Ciciulini detto ‘r sindic, Capural, Galenu, Gilda che suonava le campane. Storie che racconterò io a mio figlio e che, su richiesta, promette di registrarle per consegnarle al museo del territorio)"
Tra i momenti di vita raccontati da Silvia Mirate anche quando ha detto al padre che si voleva sposare in chiesa, poiché credente, e lui, dopo un attimo di silenzio, le ha risposto: “Non avrei mai pensato di dover accompagnare mia figlia all’altare”.
Dopo la consegna di alcuni documenti storici - tra cui una pergamena con la stampa di un articolo di Aldo Mirate su San Marzanotto e copia del certificato di battesimo – l’amatissimo nipote Aurelio non si fa scappare l’occasione di sedersi al posto che fu del nonno.