Cultura e tempo libero - 28 agosto 2021, 10:37

Il dramma dell'Afghanistan con "Le vie del Buddha", domani sera a San Martino Alfieri

L'attore Stefano Sabelli per 'senzasipario': "Racconto l'incontro con tanti ragazzi del popolo Hazara, custodi della valle, che mi hanno raccontato del genocidio perpetrato su di loro"

L'attore in scena per 'Le vie del Buddha'

L'attore in scena per 'Le vie del Buddha'

Domani sera il dramma dell'Afghanistan sarà protagonista della rassegna 'senzasipario' con lo spettacolo di Stefano Sabelli 'Le vie del Buddha". 

Alle 21 a San Martino Alfieri, l'attore racconterà con un  monologo, la visita da lui stesso compiuta con  Vittorio Sgarbi, Alain Elkan e l’archeologo Giovanni Verardi, dell’ISIAO - alla prima Missione del MIBAC in Afghanistan, promossa a sostegno del nuovo Governo Karzai, da poco insediato.

La visita si svolse  a dicembre 2001 a Bamiyan, dove i talebani distrussero i due grandiosi Buddha.

"Sarò in scena con sgomento e rabbia, dedicherò il mio monologo al comico Kasha Zwan che, un mese fa, fino a un attimo prima di essere sgozzato, ha irriso i talebani e la morte" spiega  Sabelli.

Il recital, inserito nel cartellone della rassegna "senzasipario", viene riproposto da alcuni mesi dall'attore molisano, fondatore e direttore artistico del Teatro del Loto, che lo ha allestito per la prima volta nel 2002 per raccontare la missione culturale del MIBAC a cui partecipò, nel 2001, nella Valle di Bamiyan. Lì i Taliban, sei mesi prima dell'attacco alle Torri Gemelle, fecero saltare in aria le due gigantesche statue dei Buddha di pietra posizionate lungo La Via della Seta.

Al monologo Sabelli ha messo questo sottotitolo: "Il Ground Zero d'Oriente nella valle degli uomini che pregano verso Occidente". Da qualche giorno gli studenti coranici hanno vietato la musica e da qualche settimana le donne sono tornate a essere prigioniere in casa.

Il direttore artistico di "senzasipario", Mario Nosengo (Associazione Arte & Tecnica), è impressionato dalla coincidenza tra la messa in scena dello spettacolo e l'orrore che si sta via via manifestando da quando gli studenti coranici hanno ripreso il potere.

"Nella valle di Bamiyan racconto l'incontro con tanti ragazzi del popolo Hazara, da sempre custodi della valle, che mi hanno raccontato del genocidio perpetrato su di loro. Non si è detto spesso che i talebani hanno fatto più di 50mila morti tra gli Hazara. Mi sono chiesto perché non si parlasse più di queste tragedie e perdite anche nella cultura. C'è stato il ventennale della distruzione dei Buddha il 12 marzo 2021 e nessuno ne ha parlato. Oggi capiamo che quello è stato il primo segnale al mondo di quella che sarebbe stata la storia del Terzo Millennio".

In scena Sabelli sarà accompagnato da Giuseppe Spedino Moffa, cantautore e polistrumentista, attento alle sonorità etniche.

Addolorato per le notizie che arrivano da Kabul, l'artista porterà sulle Colline Alfieri anche parole di riconoscimento "per gli archeologi italiani che da cent'anni sono impegnati nelle missioni in Afghanistan: gente che ha creato legami con il popolo, si è radicata nelle comunità, si è fatta volere bene e ha fatto un gran bene". Vorrebbe, l'attore che vent'anni fa sostò in silenzio nelle nicchie private per sempre dai Buddha, che gli spettatori tornando a casa conservassero queste parole: "Il mio diario di viaggio lo dedico agli astigiani e agli uomini di tutto il mondo che si battono per preservare la bellezza, perché possano continuare a esistere archeologi, come quelli italiani, che con coraggio portano allo scoperto civiltà, storia e sentimenti, nonostante le armi nelle mani dei talebani premano per cancellare tutto, nuovamente e irrimediabilmente".

Aperto dal saluto del sindaco Andrea Gamba, "Le vie del Buddha" sarà a ingresso libero.

La rassegna è organizzata dal SEA (Servizio Emergenza Anziani).

Stefano Sabelli sarà protagonista questa sera ad Asti Teatro con 'L'asino'.

Redazione

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