Attualità - 31 dicembre 2020, 16:00

Ultimo giorno di lavoro ad Asti per il commissario della Asl At Giovanni Messori Ioli. [INTERVISTA]

"Ringrazio tutto il personale, ha fatto un lavoro enorme. Per me si aprono nuovi capitoli ma qui ho trovato molto affetto". Una figlia in arrivo per il compleanno: "La vita è imprevedibile"

Giovanni Messori Ioli nel suo ufficio al don Bosco

Giovanni Messori Ioli nel suo ufficio al don Bosco

Ultimo giorno di lavoro ad Asti, nel suo ufficio del don Bosco, per il commissario della Asl, Giovanni Messori Ioli.

Atmosfera di “saluti” con dolcetti portati dalla sua Chieri e un po’ di malinconia. Firme, via vai, telefonate e messaggi, costellano il tempo della nostra chiacchierata e, a sorpresa il “blitz” del sindaco Maurizio Rasero che consegna due magnum di Asti della sua riserva personale, uno per il Pronto Soccorso, a dimostrare con sincero affetto, il ringraziamento di questi mesi di lavoro.

Una stima e una riconoscenza arrivata anche dal vicepresidente della Giunta, Fabio Carosso che con un messaggio ha voluto ringraziare il commissario.

Uno splendido regalo per il prossimo compleanno

50 anni compiuti a fine maggio e una figlia in arrivo proprio per il giorno del suo compleanno. Un regalo dell’imprevedibilità della vita e un ritorno a Chieri all’Asl To5 come responsabile controllo di gestione.

Insediatosi a febbraio 2019, dopo il saluto di Mario Alparone, ha avuto un anno davanti per mettere in piedi diverse cose, prima di essere travolto in veste di responsabile della Asl astigiana, dalla pandemia. Se in sanità i servizi alla persona sono ovviamente il perno, non è trascurabile il bilancio e sui ‘cordoni della borsa’, ci racconta dettagli interessanti.

L'intervista

“Il primo anno abbiamo chiuso con un utile di bilancio di quasi un milione di euro e il secondo anno siamo riusciti a chiudere con 1 milione e 100 di utile, che rispetto alle Asl piemontesi e nazionali è un bel risultato. Non abbiamo negato, naturalmente, niente a nessuno, anzi abbiamo reinvestito in apparecchiature tecnologiche e innovazione. Ci sono 3 tac nuove in ospedale e a Nizza e messo da parte più di un milione di euro per la risonanza magnetica”.

Indubbiamente investimenti che fanno la differenza, senza dimenticare che le persone sono al primo posto

“Guardiamo entrambe le cose, non abbiamo negato nulla a nessuno e abbiamo reinvestito in azienda proprio per i servizi alle persone, grazie al lavoro di tutti. Il lavoro è stato enorme”.

A proposito di bilanci non possiamo non farne uno personale dopo il ciclone Covid

Il primo anno è stato indubbiamente difficile, ma ricco di entusiamo e proattività, con la voglia di portare valore aggiunto e con tanti professionisti si sono fatte diversi passi avanti: dal Tempo zero, alle tecnologie e al Valle Belbo. L’iter l’ho fatto ripartire il 28 marzo 2019, con una delibera dove affidavo la progettazione esecutiva alla ditta Ruscalla, questo è l’iter, poi il Covid ci ha stoppato tutto. Ora si sono riaperte a livello politico e di valutazione regionale, le opportunità di aggiungere un piano e ci sono le premesse per l’operatività. Non c’è stato nessun ritardo, si porta a casa un piano in più e un presidio che avrà una valenza diversa”

Sul bilancio personale da quando è arrivato il Coronavirus, tutti noi ci siano trovati catapultati in una realtà da incubo, tra le angosce di malattia, morte, responsabilità. Non ho mai dimenticato di essere responsabile della salute di 200mila persone”.

Una permanenza astigiana quindi entusiasmante e tragica allo stesso tempo. È contento di tornare nel torinese?

Nella vita le cose vanno assecondate. Dopo le dimissioni della dottoressa Gloria Chiozza ad agosto si è incrinata la tenuta della direzione nel medio periodo. Ho inizialmente chiesto a Tiziana Ferraris di darci una mano ma non si poteva pensare di gestire un’azienda senza il direttore sanitario. Dato che sono commissario e a scadenza temporale, nessuno avrebbe lasciato un incarico per venire a fare il direttore di azienda. Parlandone con gli assessori regionali Icardi, Gabusi e Carosso si è deciso di nominare un direttore generale. Una decisione sofferta ma inevitabile. Non si può andare controcorrente e mi sono allineato”.

Cosa le lascia Asti? E cosa ha imparato?

Mi dispiace davvero andare perché ho percepito affetto sincero e un calore che non immaginavo. In tanti mi chiedono di tornare presto per abbracciarci, dal presidente dell’Ordine dei Medici, dalle Forze dell’Ordine, il prefetto che mi ha dato un riconoscimento mi ha davvero commosso. Me ne vado con questo senso di tristezza per tanti amici e collaboratori preziosi, ma la vita va avanti ed è imprevedibile, è casualità e lo ha insegnato anche il Covid. Ci illudevamo di vivere in un mondo sicuro ma abbiamo capito che non è così. Sapersi adattare è un indice di intelligenza. Ho imparato che le cose belle vanno valorizzate ogni giorno e si deve vivere con felicità senza rimandare. A volte ci dimentichiamo quanto siamo effimeri, dobbiamo valorizzare l’amicizia e l’amore, non siamo nati per interagire con i computer.

Per me ora si aprono nuovi capitoli ma spero di rimanere in contatto con tanti di voi".

Per la prima volta ha dovuto confrontarsi con la stampa locale e da parte nostra abbiamo trovato molta disponibilità. Come si è trovato?

Mi piace instaurare delle relazioni con le persone, un valore aggiunto del lavoro sia proprio quello di stabilire relazioni, si risolvono meglio anche le criticità, sapendo che dall’altra parte non c’è speculazione, mi sono trovato benissimo con tutti voi. Purtroppo l’episodio di Report ha fatto male a tutto il territorio astigiano, gettando un ombra di lavoro approssimativo dove non c’era, ci sono rimasto male anche a livello personale.

Qui ho trovato tante persone intelligenti e motivate anche se come sempre c’è qualcuno più personalista o con volontà di farsi notare, diciamo 2/3 persone in tutta la Asl. Ma sono molto contento per la grande professionalità che ho incontrato”.

In arrivo Boraso dalla Asl To3

Da domani il nuovo direttore della Asl astigiana sarà Flavio Boraso, 59 anni attualmente direttore generale dell’AslTo3 Torino (Collegno e Pinerolo) ed è stato direttore dell’Istituto per la Ricerca e Cura del Cancro (IRCC) di Candiolo, dell’Ospedale Mauriziano di Torino, dell’Asl17 di Savigliano, degli Ospedali di Novi Ligure ed Ovada, degli Ospedali di Acqui Terme, dell’Ospedale di Tortona, Direttore generale AslTo4.

Betty Martinelli

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