Ieri si sarebbe dovuto tenere lo sciopero dei dipendenti della Casa di riposo di Asti per il timore che la struttura possa avviarsi verso la privatizzazione, ma è stato annullato dalla Prefettura in quanto si è tenuto uno sciopero a livello nazionale il 23 e secondo una norma sindacale nell’arco dei dieci giorni antecedenti o successivi non possono essere fatti altri scioperi. Si terrà quindi il 6 novembre, successivamente ad una raccolta firme per mantenere l’assetto pubblico.
Con una call conference con Asl, Comune e sindacati il commissario straordinario della Casa di Riposo, Carlo Camisola ha illustrato la non rosea situazione e mostrato l’andamento dell’anno.
“Il conto consuntivo, ci spiega Camisola, è stato approvato ieri a 2 milioni 178mila euro di perdita. Con l’emergenza Covid abbiamo aumentato il debito che ci portiamo dietro da dieci anni e siamo veramente in difficoltà, non possiamo andare avanti molto. L’unica strada certa è il progetto presentato dalla cooperativa Anteo di Biella”.
Il Covid, gestito peraltro con numeri davvero positivi dall’Ente, con numeri davvero bassi di contagi rispetto ad altre Case di riposo, ha portato i conti già traballanti alle stelle con circa 300mila euro di extra per i dispositivi di protezione, inoltre rispetto ai 310 ospiti abituali della struttura si è passati a 260.
“Dopo l’interlocuzione dovevamo prendere una decisione e abbiamo accettato, firmando questa mattina la delibera di recepimento della proposta di progetto del Gruppo Anteo, si avvia quindi la procedura di gara ma potrebbe aggiudicarselo, comunque un altro concorrente anche se Anteo ha la prelazione. La funzione pubblica rimarrà, sarà nominato un cda che manterrà il taglio pubblico dell’ente”.
Il progetto, con un investimento di circa 7 milioni di euro, prevede che la struttura sia rimodernata, le rette calmierate e il mantenimento del personale con un contratto cooperativa, anche se Anteo (o chi per lui) potrebbe mantenere almeno per un certo periodo il contratto pubblico.
I dipendenti sono circa 130.