Lunedì 26 ottobre sciopererà il personale della Casa di Riposo Città di Asti, che, come scrivono le Funzioni Pubbliche di Cgil, Cisl e Uil, "vedono a rischio il loro futuro per uno scellerato disegno di cedere la gestione dei servizi della Casa di Riposo più grande del Piemonte ai privati".
I Gruppi di Opposizione in Consiglio Comunale: Uniti si può. Ambiente Asti, Cambiamo Asti, Movimento Cinque Stelle, Partito Democratico, con una nota, intendono esprimersi in merito, chiedendo al sindaco Rasero e all'assessore Cotto di spiegare nel dettaglio, cosa stia accadendo.
"La situazione è andata a compromettersi negli anni e il lungo commissariamento non è bastato".
Secondo il consiglieri il deficit risulta incrementato invece che contenuto.
"Le notizie che giungono da via Bocca - continuano - parlano della predisposizione di un “bando di gara” per un affidamento quarantennale di tutta la struttura ad un soggetto privato: privato che, al momento dell’acquisizione del pacchetto, si accollerebbe i debiti pregressi".
Il dubbio dei consiglieri è che se il Commissario non ha risollevato le sorti della Rsa, come potranno farlo i privati che dovranno farsi carico anche di questi debiti pregressi?
"La Asl Asti dovrà fare quanto non ha fatto negli ultimi anni nonostante tutti gli impegni presi, e cioè garantire alla Casa di Riposo l’assegnazione di servizi che garantiscano gli introiti - lungodegenze e posti letto rivolti agli anziani".
Alla minoranza risulta che il privato abbia chiesto ampie garanzie sui servizi assegnati alla futura nuova conduzione, quali ad esempio letti Hospice o letti da dedicare ai malati “in stato vegetativo”, "letti di cui la RegionePiemonte è da anni sprovvista, letti ventilati a più riprese, letti che, non si capisce perché, non possono essere garantiti anche alla Casa di Riposo gestita dal Comune e non privatizzata".
"Oltre a ciò, continuano, possiamo facilmente immaginare che il privato intenda anche sfruttare gli ampi spazi attualmente inutilizzati per allestire altri servizi sanitari convenzionati con l’Asl, magari quelli dir adiodiagnostica ed esami ematici: altra ipotesi di sviluppo che non riusciamo proprio a capire come mai non potesse essere intrapresa prima.
Sulle tariffe un altro nodo da sciogliere, nella Casa di Riposo di Asti infatti, si è sempre andati incontro ai meno abbienti. "Anche da questo punto di vista pretendiamo chiarezza: le prerogative di un servizio pubblico e alla portata dei meno facoltosi rimarranno una caratteristica di questa Rsa o saranno sovvertite dalle logiche di un mercato che, tra l’altro, è sempre più affollato nella nostra città?".
I consiglieri chiedono quale sarà la sorte dei dipendenti della struttura che durante l'emergenza Covid hanno garantito con la loro professionalità, numeri di contagi bassi.
"Tutti i diritti sindacali devono essere garantiti, e con questo ci riferiamo al mantenimento livelli occupazionali e alle garanzie per i lavoratori non stabilizzati, i Tfr, i carichi dil avoro. Per tutte queste ragioni chiediamo pubblicamente, con questa lettera aperta, che il Sindaco cominci a gestire con trasparenza questa vicenda. Vogliamo essere informati del progetto che questa Amministrazione ha per la struttura. Vogliamo sapere quali sono i contenuti dell’interlocuzione chesta avendo con l’Asl, la Regione e il privato interessato all’acquisizione. Soprattutto, vogliamo che della Casa di Riposo Città di Asti si decida nelle sedi opportune: e cioè la Commissione Servizi Sociali, la Conferenza dei Capigruppo e il Consiglio Comunale di Asti. Chiediamo trasparenza e non sotterfugi".