Da domani e fino al 17 gennaio si apre a Palazzo Mazzetti una mostra strettamente legata al territorio foriera anche di qualche polemica prima dell’apertura(QUI, QUI e QUI alcuni degli articoli precedenti), ma di indubbio valore artistico e umano:Asti, Città degli arazzi.
Una mostra che parte dalla storia che forse non tutti conoscono, quella dell’eccellenza dei suoi arazzi e di chi con fatica, professionalità e passione ha creato un’arte riconosciuta nel mondo.
21 arazzi, esposti con cui la città vuole rendere omaggio all’attività di Ugo Scassa e di Vittoria Montalbano, anche pittrice, che dal 63 ha lavorato per Scassa e oggi ha un laboratorio all’interno della sua casa.
Proprio Vittoria Montalbano oggi, all’anteprima della mostra per la stampa, ha fatto da madrina eccezionale, dimostrando ancora una grande passione per quest’arte incredibile.
In mostra grandissimi esempi realizzati da questi laboratori che hanno sia interpretato capolavori del Novecento che avviato collaborazioni con noti artisti italiani: gli arazzi Apollo e Dafne(1967) di Corrado Cagli, Composizione astratta(1968) e Pittura Murale(1980) da Luigi Spazzapan, Teatro delle Marionette da Paul Kleee Tiro al bersaglio(1986) da Felice Casorati e sempre dall’arazzeria Scassa proviene Composizione astratta(2005) di Paolo Conte.
Di Valerio Miroglio sono Omaggio a Rubens e Doppio sole(1989), Flora(1991) e F. Bomb (1986) e sempre realizzate al telaio da Vittoria Montalbano sono le opere esposte di Francesco Preverino, Sandro de Alexandris ed Eve Donovan.
La Fondazione Asti Musei ha riaperto musei chiusi
“La Fondazione Asti Musei – ha spiegato all’inaugurazione il suo presidente Mario Sacco – è stata costituita nel 2018 per mettere a sistema i musei. Molti erano praticamente chiusi e con il sindaco abbiamo creato la rete dei musei, mantenendoli praticamente sempre aperti. Sempre nel 2018 con Chagall abbiamo fatto 47mila visitatori, dopo la mostra su Senna che ha portato 20mila persone in 15 giorni, nel 2019 è arrivata la mostra su Monet che ne ha totalizzati 57mila. Sono numeri importanti e molti turisti grazie alla cultura vengono tutto l’anno”
Forti di questi numeri le istituzioni hanno pensato, dopo l’emergenza Covid in un contesto dove anche la Douja, orfana del concorso si è dedicata ai vini del territorio, di proporre e mostare gli arazzi.
Annuncia Sacco: “Diversi arazzi li manterremo a Palazzo Mazzetti in mostra permanente e poi si farà un Museo se ho accordi con il sindaco vado avanti al di là delle polemiche, abbiamo grandi professionalità e vogliamo mostrarle”
D’accordo il sindaco Rasero che ricorda: “Nel circuito entrerà anche il San Giovanni e presto il Museo Paleontologico. Siamo orgogliosi delle nostre eccellenze, le polemiche non ci fermeranno”.
Andrea Rocco, direttore di Palazzo Mazzetti: "La mostra comprende una selezione bellissima, tra cui l'Apollo e Dafne del 1967 che fu realizzato in 9mila ore di lavorazione, un arazzo reduce dai grandi successi delle grandi navi italiane. Si arriva negli anni 2000, le due eccellezze astigiane, famose per usare la tecnica ad alto liccio, con gli ultimi arazzi, prodotti da Vittoria Montalbano, si dedicano anche alla 'fiber art', fibre vegetali che danno nuovi effetti tonali".
L’allestimento è stato curato dallo studio Cappellino.
LA MOSTRA
Nelle più recenti esposizioni - tra cui quella di Alessandria (Antichi ordini per nuove trame. Gli arazzi diVittoria Montalbano, 2006), Caraglio (Mural2018) e Venezia (2018-2019) - si è sottolineato il ruolo di Asti nell’inserimento dell’arte antica dell’arazzeria all’interno del dibattito culturale del secondo dopoguerra.
All’iniziativa di Ugo Scassa si deve la nascita del primo laboratorio di tessitura di arazzi con telai ad alto liccio.
Successivamente - con la collaborazione di Corrado Cagli- la manifattura, situata dal 1966 nella Certosa di Valmanera, si impone all’attenzione degli artisti e dei critici italiani. Oltre a far riprodurre in arazzo molte sue opere, tra cui il grandioso esempio diApollo e Dafne(1967) esposto in mostra, Cagli coinvolge in questa impresa Mirko,Guttuso,Clerici e altri.
Inoltre vengono realizzate riproduzioni di opere pittoriche di Luigi Spazzapan, Antonio Corpora e Giuseppe Capogrossi.
L’esordio della manifattura di Asti è legata al prestigioso concorso del 1960, per la decorazione del Salone delle feste di Prima Classe della nave Leonardo Da Vinci. La Società di Navigazione Italiana aveva nominato una commissione presieduta dal critico d'arte e politico Giulio Carlo Argan (1909 – 1992), con il compito di selezionare gli artisti e scegliere il laboratorio di esecuzione degli arazzi.
Ugo Scassa vinse l'appalto per il salone delle feste
A vincere l’appalto fu Ugo Scassa ed è così che ad Asti furono eseguiti 16 arazzi per il Salone delle Feste del grande transatlantico, simbolo dell’affermazione dell’Italia e grande galleria d’arte viaggiante.
Un periodo di grandi successi per l’arazzeria astigiana che si aggiudicò la committenza di nuovi arazzi per le navi Michelangelo e Raffaello (tema del video prodotto nel 2013 dalla Fondazione Cassa di Risparmio e presente in mostra).
Da quel momento, il laboratorio astigiano ha continuato a tradurre in arazzo opere di altri pittori puntando anche sul metafisico, sul mitico e sul favoloso: Max Ernst, Giorgio De Chirico, Paul Klee, Matisse, Kandinsky, Mirò e Botero, Guttuso, Sironi, Mirko, Muzzi, Gribaudo e Tadini; ci sono poi gli arazzi tratti dal disegno computerizzato dei progetti architettonici come nel caso dei lavori di Renzo Piano.
L’esposizione di Palazzo Mazzetti accoglie Apollo e Dafne(nel Salone d’Onore), dove sono evidenti i riferimenti alla cultura manieristica cara all'immaginazione di Corrado Cagli (Pontormo, Rosso Forentino, Primaticcio), due arazzi tratti da opere di Luigi Spazzapan (Pittura murale, 1980;Composizione astratta,1968) e la magia della trama reinterpreta con grande sensibilità inTiro al bersaglio(1986), tela dipinta da Felice Casorati nel1919.
L'amicizia con Paolo Conte
Dall’amicizia di Scassa con Paolo Conte nasceComposizione astratta(2005), che può essere letta anche come un omaggio dell’avvocato-cantautore astigiano all’espressionismo astratto e a quella grande stagione dell’arazzeria la cui piena affermazione è dovuta alla committenza degli arazzi quale arredo per le grandi naviitaliane.
Il laboratorio di Asti ha realizzato inoltre anche gonfaloni e di questi sono presenti in mostra lo stendardo dellaProvincia di Asti(2002) e il bellissimoPalioprogettato da Ugo Scassa e vinto nel 2010 dal Borgo Tanaro Trincere e Torrazzo. Entrambi i gonfaloni sono caratterizzati da richiami alla grande pittura: dalle figure eseguite tra Quattro e Cinquecento dall’astigiano Gandolfino da Roreto, alla celebre tela di Giorgio De Chirico con il cavallo Arione, immortale e divino.
L'arazzeria Montalbano... storia e collaborazioni
Lungo questo percorso espositivo di “intrecci del Novecento” si possono inoltre ammirare magnifiche opere di un altro grande nome dell’arazzeria astigiana:Vittoria Montalbano, che dopo un’importante collaborazione presso la manifattura di Scassa diretta da Cagli inizia, dopo la morte dell’artista marchigiano (1976), un percorso di ricerca finalizzato alla realizzazione dell’arazzo a diretto contatto e con la partecipazione dell’artista.
La tecnica utilizzata dalla Montalbano è sempre quella della lavorazione sul telaio verticale ad alto liccio, che consente di ottenere un prodotto più curato e preciso.
Sotto la direzione artistica di Miroglio e quella tecnica di Vittoria, nell’arazzeria Montalbano nascono circa venti arazzi, e la mostra a Palazzo Mazzetti ne accoglie una speciale selezione che è testimone della loro grande collaborazione dal 1980. .
Il percorso di visita comprende anche l’incredibile "esplosione” floreale F. Bomb(1986) e Flora(1991) entrambi di Miroglio- Montalbano e provenienti da collezioni private.
L’arazziera ha potenziato il suo linguaggio intraprendendo nuove strade anche diverse dall’antica tecnica dell’alto liccio, come quella dellafiber art.Dopo la morte di Miroglio nel 1991, Vittoria Montalbano ha scelto di coinvolgere artisti dalla visione più intima che le permettevano di sperimentare creandomélangesdi 6-8 fili ohachurescon cuciture direttamente eseguite al telaio, interpretando con sensibilità personale i progetti degli artistiscelti.
La mostra Asti, Città degli arazzi è realizzata dalla Fondazione Asti Musei, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, dallaRegione Piemonte, dal Comune di Asti e dalla Camera di Commercio di Asti, sponsor Gruppo Cassa di Risparmio di Asti e con la collaborazione di Arthemisia per la comunicazione e la promozione
Biglietti
Intero: 10 €
Intero sito singolo: 5 € (ingresso a un solo sito)
Ridotto: 8 € (over 65, under 18, studenti universitari con tesserino)
Ridotto residenti ad Asti e provincia: 5 € (per tutti i siti dello smarticket)
Ridotto gruppi + siti: 8 € (gruppi fino a 15 persone) Ridotto gruppi 1 solo sito: 5 € (gruppi da 12 a 15persone)
Ridotto scuole: 5 € (ingresso comprensivo di visita guidata) Ridotto scuole: 3 € (solo ingresso)
Omaggio: (sotto i 6 anni, disabili con accompagnatore, guide turistiche, giornalisti accreditati, 1 accompagnatore per gruppo, 2 insegnanti per gruppo classe)
Coupon Banca di Asti Abbonamento musei Torino+Piemonte Card
Visite guidate
(soltanto su prenotazione; gruppi da 12 a 15 persone) Visita guidata mostra gruppi (1 ora):
60 € (gruppi fino a 15 persone)
Visita guidata singola mostra (1 ora): 5 €
Laboratori didattici
Ridotto attività extrascolastica: 8 € Ridotto scuole+laboratorio: 8 €
Informazioni e prenotazioni
T. +39 0141 530 403
www.fondazioneastimusei.itdidattica@fondazioneastimusei.itinfo@fondazioneastimusei.it
Hashtag ufficiale
#MostraArazzi