"Non farò gesti folli. Non parlo di Palio da 4 mesi, ho avuto momenti terribili, me ne sono fottuto altamente del Palio anche se sono paliofilo, ma prima viene la salute dei miei cittadini".
Così il sindaco di Asti, Maurizio Rasero, nei giorni scorsi ha cercato di placare gli animi di una parte importante della cittadinanza, che non ha accettato di buon grado il semaforo verde da parte della Regione sul Settembre Astigiano.
Nulla è ancora deciso, perché tutto dipenderà dalle condizioni sanitarie di un Paese che sta cercando di risollevarsi ma che ancora non può considerarsi ufficialmente fuori dal tunnel.
Si decide all'ultimo
Il primo cittadino a "La Nazione" di Siena ha dichiarato di voler lasciare una "forbice temporale fra il 6 settembre e il 31 dicembre".
"Per il Palio decido all'ultimo", ha dichiarato alla giornalista Laura Valdesi.
Sicuramente le risposte non saranno immediate, ma un primo passo verso l'organizzazione logistico-economica degli eventi si farà il 24 giugno.
Se a Siena si pensa sempre più insistentemente a una corsa straordinaria in autunno, Asti per ora guarda al suo Palio con molte incertezze.
Niente tribune e accessi limitati?
Le norme di contenimento anti-Covid e il distanziamento sociale potrebbero mettere a dura prova la realizzazione del Palio di Asti, che, nonostante gli ampi spazi aperti a sua disposizione, richiama ogni anno una folla di turisti difficilmente contenibile.
Rasero non esclude, sotto questo aspetto, di non montare le tribune tradizionali e di limitare l'accesso in piazza.