Una riconferma attesa anche se non così scontata vista la discesa in campo dell'ultima ora della ex parlamentare Maria Teresa Armosino.
Mario Sacco ieri pomeriggio è stato, con 10 voti contro 4, riconfermato alla presidenza della Fondazione CrAsti, motore strategico dell'Astigiano per il sociale e promozione dello sviluppo economico, naturale "coda" dell'istituto bancario del territorio.
IL PRESIDENTE
66 anni appena compiuti, sandamianese doc, è Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti dal 12 luglio 2016. Una lunga esperienza amministrativa proprio a San Damiano (due mandati come assessore al Bilancio e Finanze), una presidenza alla Camera di Commercio, diversi incarichi nel mondo delle associazioni di categoria, presidente dell'Università astigiana.
Anche in nome delle tante esperienze maturate, si permette qualche considerazione in libertà.
INTERVISTA
Presidente come giudica la discesa in campo tardiva di Maria Teresa Armosino?
Nulla contro di lei, siamo sempre stati reciprocamente leali, ma non capisco questa improvvisa discesa in campo. Mi dà l'impressione che sia stata messa su da alcuni "personaggi in cerca d'autore", non una questione istituzionale ma un mix tra il personale e politico.
Una rielezione arrivata in un giorno importante e decisivo per l'Astigiano dove è stata ribadita la volontà di fare il Settembre Astigiano, pur con forme e modi differenti dal passato. Come si pone la Fondazione in merito?
Sono in linea con il presidente della Camera di Commercio Goria e con il sindaco Rasero. Quando era stata presa la decisione di annullare c'era una situazione sanitaria difficile e come per altre manifestazioni, esempio Collisioni, la decisione era motivata proprio dalla difficoltà. Sembra che si stia migliorando, la Regione vuole questa ripartenza su turismo e attività produttive attraverso le grandi manifestazioni, tant'è che Cirio si è reso disponibile a sostenerla economicamente.
Credo però che ci siano tre questioni di fondo: una legato all'evoluzione del Covid, se a settembre sarà tutto passato, non ci saranno problemi, la seconda sono aspetti organizzativi legati alla sicurezza e non sarà facile regolamentarli, la terza è che si vuole organizzare una manifestazione non stile "4 amici al bar" ci sono diversi aspetti da valutare. Mercoledì prossimo presenteremo un progetto e un piano finanziario de discutere con la Regione.
Il Comune ha un bilancio di tre milioni sotto, la Camera di Commercio aveva pensato di dirottare le risorse impiegate per le manifestazioni a favore delle imprese. La Fondazione si è vista congelare dalla Banca d'Italia, i dividendi fino a ottobre, ci sono riserve, certo ma ci siamo impegnati molto sulla sanità. Mi rendo conto che sia fondamentale investire sul territorio, ma occorre uscire da slogan.
E la mostra a Palazzo Mazzetti della quale si è parlato come possibile?
In base ai protocolli, vedendo anche la struttura del Palazzo, potrebbero entrare cinque persone ogni quarto d'ora, al massimo 150 persone. Se si calcola che nei week end totalizzavamo più di 1500 persone, sarebbe un bagno di sangue, occorre ponderare la situazione. Non c'è assolutamente una chiusura, anzi.
La Fondazione è considerata, con la banca del territorio anche centro del potere locale...
Per me la parola potere va intesa come "potere fare le cose". Non ci chiudiamo e teniamo aperte tutte le possibilità, se ci sono le condizioni, con buon senso. Ne occorre molto e va seguita l'evoluzione del virus. Chiederemo l'autorizzazione del Prefetto e valuteremo tutti i pro e i contro, soprattutto per organizzare manifestazioni compatibili. Queste manifestazioni portavano centinaia di migliaia di persone ad Asti, regolamentare non sarà facile.
La riconferma alla presidenza della Fondazione, servirà per portare avanti i progetti messi in pista.
Certo, Università, Fondazione Asti Musei, sviluppo locale, promozione culturale, turistica ed economica. La rete sociale si è dimostrata in questo periodo di difficoltà anche sanitaria, fondamentale con l'apporto dell'associazionismo. La difesa del nostro ospedale e il sostegno alla rete sanitaria è e sarà l'obiettivo principale.